Challengers, Recensione: Guadagnino ha fatto match point
Challengers è un’appassionante partita di tennis tra tre giocatori. Impossibile, non è vero?
Challengers è la nuova pellicola di Luca Guadagnino che arriverà nelle sale italiane dal 24 aprile. Il film avrebbe dovuto aprire l’80º Festival di Venezia, ma lo sciopero degli attori ha rimandato la sua uscita. Il regista di Call me by your name ci regala un’opera vincente e avvincente, dove il ritmo dato da un montaggio sostenuto si sposa con la musica techno.
Si sa che a tennis i giocatori sono due. Se c’è una terza persona ci sono dei problemi tecnici ed il gioco è impossibile. Zendaya, Josh O’ Connor e Mike Faist sono i protagonisti di questo triangolo sportivo e sentimentale che vi stupirà con la sua narrazione adrenalinica, inquadrature “alla Nouvelle Vague” e la sua messa in scena esageratamente pop.
Che la partita abbia inizio
Nella sua costruzione narrativa, Challengers alterna vari piani temporali partendo dal presente per poi tornare indietro e raccontare passo dopo passo (o meglio colpo dopo colpo) le intersezione tra le vite dei protagonisti. Patrick (Josh O’ Connor) e Art (Mike Faist) sono migliori amici sul campo e fuori dal campo. Soprannominati “Fuoco e Ghiaccio” prendono parte a vari tornei dove rimangono ammaliati dalla bellezza atletica di Tashi Duncan (Zendaya). Dopo una notte di fuoco tra i tre, il loro legame cambierà.
Ecco che dopo una serie di intrecci, incidenti e peripezie, Tashi diventerà l’allenatrice di Art che, giunto al tramonto della sua carriera, dovrà sfidare il suo amico Fuoco. Un match decisivo a livello sportivo e relazionale che noi spettatori viviamo dagli spalti, ma sempre coinvolti e nel vivo dell’azione.
Il triangolo: Zendaya, Faist e O’ Connor
In Challengers tutti i reparti tecnici sono all’avanguardia. Il ritmo sostenuto della pellicola è scandito innanzitutto dalla sceneggiatura. Lo script è stato affidato a Justin Kuritzkes, compagno di Celine Song (Past Lives), che si è anche occupato dell’adattamento di Queer. La struttura narrativa è dinamica come un’appassionante partita di tennis.
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Zendaya ha uno charme magnetico e riesce, grazie soprattutto alla sua presenza fisica, ad arricchire l’estetica elegante della pellicola. Ma le performance più interessanti sono affidate ai ruoli maschili. Art, freddo come il ghiaccio, opera un ruolo di riduzione, un personaggio stanco reso significativo dal suo interprete. Josh O’ Connor è visivamente molto vicino ai volti che Guadagnino predilige. Aveva già brillato ne La Chimera; in Challengers è pura esplosione. Sicuro di sé, incandescente, irrequieto e passionale come il fuoco.
Challengers tra tennis e techno
Ma il ritmo è dato anche e soprattutto dal montaggio repentino e dal suo sodalizio con la musica techno. La colonna sonora è frutto del lavoro di Trent Reznor e Atticus Ross, Oscar per The Social Network e Soul. Con Guadagnino avevano già collaborato per Bones and all. Qui la musica fa da padrona: il volume è smisuratamente alto e si interrompe all’improvviso per poi riprendere a scatti.
Guadagnino vince tutti i set
L’aspetto forse più interessante di Challengers però è probabilmente la messa in scena. In un film molto più “americano” rispetto alle precedenti pellicole, Guadagnino lascia comunque la sua firma. Ci sono delle inquadrature improbabili come quella da sotto il campo, soggettive della pallina da tennis, angolazioni dall’alto o dal basso e palline e racchette che sembrano schizzarci in faccia. Tutto ciò è talmente eccessivo da sembrare kitsch, eppure paradossalmente è proprio ciò che rende la pellicola autoriale.
Così si delinea questa lunga partita di tennis che si estende al di fuori del campo, dove la posta in gioco non è solo la vittoria sportiva. Al centro un triangolo privo di scene erotiche esplicite (non aspettatevi un The Dreamers). L’erotismo è più velato e si esprime nei particolari dei volti o nell’alchimia tra i personaggi. Una partita di tennis che vi toglierà il fiato.
8.5
HyRankChallengers
Challengers è una partita di tennis che si svolge sul campo e fuori dal campo, una competizione sportiva e sentimentale. Il ritmo e la dinamicità sono dati dalla sceneggiatura, dal montaggio e dalla musica techno. Tutto pop ed esagerato, con una particolare messa in scena che dimostra la bravura e la firma di Guadagnino che, con Challengers, ha fatto match point.