1994, l’anno della restaurazione
Gli anni e gli avvenimenti che condussero l’Italia ad una svolta decisiva dal punto di vista politico, tanto da poter sancire la fine della Prima Repubblica e l’inizio della Seconda, sono stati argomento di fondo di una trilogia televisiva di Sky, prodotta da Wildside e nata da un’idea di Stefano Accorsi. Dopo la serie 1992 e 1993 andate in […]
Gli anni e gli avvenimenti che condussero l'Italia ad una svolta decisiva dal punto di vista politico, tanto da poter sancire la fine della Prima Repubblica e l'inizio della Seconda, sono stati argomento di fondo di una trilogia televisiva di Sky, prodotta da Wildside e nata da un'idea di Stefano Accorsi. Dopo la serie 1992 e 1993 andate in onda su Sky Atlantic rispettivamente nel 2015 e nel 2017 con 10 e 8 episodi, ora è il turno di 1994, l'anno della restaurazione. Anche se è stato presentato ufficialmente in questi giorni l'ultimo capitolo con un teaser, la data della prima serata e il numero delle puntate rimangono ancora un mistero, mentre è cominciata a buon ritmo la campagna promozionale.
Quest'ultimo lavoro, distribuito sui canali internazionali dalla Beta Film, ha visto nuovamente la firma della regia di Giuseppe Gagliardi e di Claudio Noce, coadiuvati nella sceneggiatura da uno staff tecnico di primo piano come Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. Il cast di attori è per la massima parte quella che ha partecipato alle precedenti edizioni. Ricordiamone alcuni soprattutto per il ruolo che ricoprono: Stefano Accorsi (Leonardo Notte), Guido Caprino (Pietro Bosco), Miriam Leone (Veronica Castello), Domenico Diele (Luca Pastore), Laura Chiatti (Arianna), Antonio Gerardi (Antonio Di Pietro), Roberto Bocchi (Raul Gardini), Paolo Pierobon (Silvio Berlusconi), Vinicio Marchioni (Massimo D'Alema), Fabrizio Contri (Marcello Dell'Utri e Alberto Dell'Utri) e Pietro Ragusa (Gherardo Colombo).
La trama racconta l'intreccio della vita quotidiana dei protagonisti con le vicende politiche e giudiziarie contrassegnate nel 1994 dalle fasi conclusive di due momenti che hanno segnato profondamente il Paese, ovvero il caso di Tangentopoli e il “terremoto” che ne è conseguito di Mani Pulite, azzerando radicalmente i vertici e le strutture collaterali dei partiti di quel tempo. Ciò permise “la discesa in campo” di Silvio Berlusconi che divenne Presidente del Consiglio nello stesso anno guidando una coalizione di centro-destra formata da FI, Lega Nord, AN, CCD e UDC. Da allora è trascorso un quarto di secolo, ma è ancora vivo il ricordo di quel periodo e degli uomini che lo hanno caratterizzato, alcuni dei quali ormai lontani dai clamori della politica e dalle aule di giustizia. Non possiamo però far finta che non sia successo nulla, senza voler dare dei giudizi, merita comunque di essere visto per capire meglio anche ciò che sta oggi accadendo.