Alla scoperta di Tomb Raider, Tomb Raider 1
Andiamo insieme alla scoperta della saga dell’icona eroina ed archeologa inglese
Qualche settimana fa abbiamo iniziato una nuova rubrica chiamata “Alla scoperta di”, nella quale, in diversi articoli, vi aiutiamo a scoprire vecchie e nuovi serie videoludiche. L’ultima volta, in tempo con l’uscita di Persona 3, vi abbiamo parlato della saga di Persona.
Questa volta, in tema con l’uscita di Tomb Raider Remastered, vi parleremo della saga della famosa eroina dei videogiochi. Lara Croft ha segnato la vita di una generazione di videogiocatori e lo ha continuato a fare anche con i più giovani grazie alla serie reboot di Crystal Dynamics.
Nei primi articoli di questa nuova rubrica, però, ci soffermeremo sui primi tre capitoli principali della saga. A questo punto non ci resta che iniziare con il capitolo che diede origine all’oramai storica ed iconica saga, Tomb Raider.
L’inizio di tutto
Siamo nel 1996 quando Tomb Raider venne pubblicato diventando il primo capitolo dell’intera saga. Il gioco venne sviluppato da Core Design e pubblicato da Eidos Interactive, vecchia software house poi divenuta parte integrante di Square Enix.
Il gioco venne originariamente pubblicato su Sega Saturn, arrivando pochissimo tempo dopo anche su MS-Dos e PlayStation. Parlando proprio di PlayStation, l’arrivo leggermente in ritardo sulla piattaforma fu causato da qualche problema con i vertici di Sony America. Quest’ultima infatti non approvò il concept iniziale del gioco, considerandolo di qualità non abbastanza elevata per il nome dell’azienda. Questo portò il team di sviluppo a fare numerosi cambi nel mezzo dello sviluppo, riuscendo però poi a far approvare il concept anche dal colosso videoludico.
Il successo del gioco, come sappiamo, non tardò ad arrivare, facendo velocemente affermare il suo nome all’interno del mondo dei videogiochi. Non c’è qui da stupirsi che negli anni successivi il titolo ottenne delle versioni per MacOS, Pocket PC, N-Gage, iOS e Android.
La trama di Tomb Raider
Ed eccoci a spiegare la trama di questo primo ma monumentale episodio di una saga che non vedrà velocemente fine. Il primo capitolo, ovviamente, ebbe la funzione di presentare l’eroina inglese ai giocatori. Le sue avventure presero fin da subito ispirazione alle avventure di India Jones, presentando la Croft come un suo alterego femminile.
Siamo nel 1996 e Lara è una giovanissima archeologa con una spiccata attrazione per i tesori e l’avventura. È questa sua indole ad attirare l’attenzione di Larson, misterioso mercenario agli ordini della ricca e potente Jacqueline Natla. Quest’ultima, determinata donna d’affari, vorrebbe che Lara recuperasse un misterioso manufatto, lo Scion.
Il manufatto, a quanto riportato dalla donna, dovrebbe trovarsi in Perù, più precisamente a Vilcabamba, antica città inca della regione. Lara quindi partirà ben presto alla volta del Perù, dove, dopo peripezie, trappole, trabocchetti e perfino dinosauri (si, avete capito bene) riuscirà a raggiungere la città. Qui scoprirà le rovine della tomba di un antico sovrano dove appunto troverà l’artefatto.
Una volta all’uscita dalla tomba verrà però sorpresa dallo stesso Larson. Il mercenario è lì per ucciderla e prendere il manufatto, rivelando come l’archeologa fosse solo stata usata per il recupero di quest’ultimo. Lara riesce però a vincere lo scontro, trovandosi però ben presto ad una rivelazione sconvolgente: quello che ha recuperato è solo un pezzo dell’antico manufatto.
Questo darà il via ad una lunga serie di avventure che porteranno la nostra Lara a doversi muovere tra varie regioni alla ricerca dei pezzi di manufatto necessari a completarlo.
Il gameplay di Tomb Raider
Per quanto riguarda il gameplay di gioco, abbiamo sicuramente diverse cose di cui parlare. Innanzitutto, sin dal primo Tomb Raider, viene scelta una visuale in terza persona. I movimenti di Lara vengono seguiti dal giocatore con una telecamera posizionata dietro le spalle di questa. Nonostante ciò, il giocatore ha molta libertà di esplorare con la telecamera immaginaria di gioco. Inoltre, spesso la telecamera cambierà automaticamente visuale. Questo sia per dar importanza ad un certo oggetto/location sia per creare un effetto cinematografico di gioco.
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Le avventure, come già menzionato precedentemente, verrano divise in diverse regioni. Più specificatamente, il gioco si suddividerà in sezioni ambientate in Perù, in Grecia, in Egitto ed infine una ad Atlantide.
Già dal primo Tomb Raider viene stabilito il suo carattere action-adventure. Nel gioco, come giocatori, dovremmo controllare Lara mentre si muove tra antiche rovine e tombe alla ricerca dei pezzi dell’artefatto. Ma non finisce qui, infatti dovremmo anche sconfiggere non così di rado diversi nemici. Proprio per questo motivo, Lara avrà a disposizione una lunga serie di armi, tra fucili e pistole di vario tipo. Nonostante ciò, non saranno rare le occasioni in cui Lara sarà disarmata, “obbligandovi” a cavarvela in una battaglia di sopravvivenza.
Non mancano sicuramente anche enigmi di vario tipo. Il gioco rende gli enigmi una delle sue meccaniche di base, facendolo ricordare ai nostalgici giocatori anche per questo aspetto. Questi variano dal trovare la giusta combinazione per una serie di leve e pulsanti all’evitare trappole o trovare la giusta via per proseguire.
Altra caratteristica del gioco è la sua meccanica da platform game. Non sarà per niente raro dover coordinare i movimenti per far sì che Lara esegui un salto alla perfezione, evitando di morire disastrosamente. La morte, infatti, rappresenta in un qualche modo una parte decisamente centrale di gioco. Lara può morire in numerosi modi, dalla folgorazione al prendere fuoco fino addirittura all’essere mangiata da un orso o essere schiacciata.
Per finire, ogni sezione di gioco nasconde anche diversi segreti che sarà ad indiscrezione del giocatore se scovarli o meno. Il trovarli, però, permetterà a quest’ultimo di ottenere preziosissime risorse di gioco.
Le curiosità di Tomb Raider
Come oramai da tradizione per questa rubrica, anche questo primo articolo su Tomb Raider avrà la sua serie di curiosità. Ecco quindi a voi le curiosità che porta con sé il primo e originale titolo della lunga serie videoludica.
- Il creatore del design di Lara Croft è Toby Gard.
- La produzione del gioco durò quasi un anno e mezzo e contò un budget di 440,000 dollari.
- Il gioco è stato uno dei giochi più venduti su PlayStation. È anche stato il gioco più venduto della saga fino alla pubblicazione dei reboot.
- Inizialmente ci sarebbe dovuta essere una scelta del personaggio. Il giocatore avrebbe potuto scegliere tra un protagonista maschile o femminile
- Il nome della protagonista sarebbe dovuto essere Laura Cruz.
- Le curve esagerate di Lara furono scelta di Toby Gard. Gard voleva creare una sorta di caricatura di un personaggio femminile.
- Il design delle meccaniche platform prese forte ispirazione da Prince of Persia.
- Particolarmente famoso è il “corner bug”. Il bug permetteva di superare le varie sezioni di gioco saltando ripetutamente contro gli angoli della mappa.