Andor, Recensione del quarto episodio – Alle origini della Ribellione
Andor continua a convincere nonostante una quarta puntata, la prima del nuovo trittico di episodi, che mette in luce un ritmo forse fin troppo lento
Andor non è la serie perfetta ed il quarto episodio ne mostra anche i limiti, ma a questo punto ha senza dubbio tutti i presupposti per confermarsi come uno dei migliori prodotti Star Wars degli ultimi anni.
La serie riprende esattamente da dove si era conclusa la scorsa settimana. Cassian si unisce, infatti, ad un gruppo di Ribelli con l'obiettivo di assestare un duro colpo all'Impero, i cui equilibri interni appaiono più fragili del previsto.
Un potenziale problema: il ritmo
I pregi di Andor non sono cambiati, dalla fotografia alla cura delle ambientazioni, eppure come detto c'è qualcosa che inizia a far storcere il naso. Questa quarta puntata presenta un problema di fondo legata al modo in cui la serie stessa è stata progettata. L'idea è stata, infatti, di suddividere i 12 episodi in mini blocchi da tre. Partendo da questo presupposto, è inevitabile che la prima puntata di un nuovo blocco risulti narrativamente più debole, con un ritmo di conseguenza più lento.
Questa serie si prende tutto il tempo necessario, il che può essere considerato un punto di forza (come avevamo detto nella recensione della scorsa settimana); tuttavia questa volta la lentezza di un episodio anche abbastanza lungo comincia a farsi sentire. Di certo però bisognerà attendere le prossime due settimane per dare un giudizio definitivo.
L'altra faccia della medaglia risiede nel fatto che in tal modo vi è una maggiore analisi dei personaggi e delle vicende trattate, grazie ad una sceneggiatura che si conferma una delle note più positive.
Cassian Andor non è più solo
Il minutaggio è aumentato e lo si nota in quanto la trama non si concentra più quasi esclusivamente sul protagonista interpretato da Diego Luna, introducendo invece diverse facce nuove e muovendosi parallelamente su più fronti: l'Impero, la Resistenza e il delicato ruolo della senatrice Mon Mothma.
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Questa struttura ramificata, con tre filoni narrativi ben distinti ma chiaramente pronti ad intrecciarsi fra loro, è forse l'aspetto più intrigante fra quelli introdotti in questa puntata.
L'Impero ci viene mostrato dal suo interno come forse non era mai stato fatto in questi anni, mostrandone la spietatezza ed i rapporti non idilliaci fra i suoi componenti, in un'importante fase di consolidamento dell'Impero stesso, contro i tentativi di Resistenza organizzata che cominciano a formarsi nell'ombra.
Allo stesso modo lo spettatore viene proiettato proprio tra i Ribelli, dove l'arrivo di Cassian Andor pare mettere a rischio la coesione di un gruppo pronto a rischiare la propria vita per una causa superiore. "Morirai combattendo" viene detto a Cassian durante un dialogo, una frase che oltre a preannunciare il destino dell'eroe di Rogue One evidenzia anche la consapevolezza di uomini e donne, come la senatrice Mon Mothma, chiamati a scontrarsi rischiando tutto.
Senza troppa fantascienza e neppure una scena d'azione, Andor potrebbe trovare nell'introspezione dei suoi personaggi la vera formula vincente per un prodotto del mondo Star Wars.
Recensione senza voto
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