Anora, Recensione: la Cenerentola mancata di Sean Baker

Il film vincitore della Palma d’Oro incanta, tra favola e realtà

Mikey Madison in Anora

Le favole possono esistere anche nella vita reale? È questa la domanda di partenza di Anora, il nuovo e stupefacente film di Sean Baker che inizia come una storia d'amore alla Pretty Woman per poi trasformarsi in tutt'altro. Arriva al cinema, dal 7 novembre, il film meritatamente vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes.

L'ultimo lavoro di Baker è anche il più accessibile e commerciale, pur restando fedele alle tematiche tanto care al regista. Dopo Tangerine, Un sogno chiamato Florida e Red Rocket; si concentra nuovamente sulle lavoratrici del sesso. Questa volta però non ci sono solo le periferie degradate a fare da sfondo alle gesta dei personaggi. La Cenerentola di Baker incontra il principe azzurro con la sua reggia, ma non tutto va come previsto.

Anora è un'incantevole commistione di generi, che spazia dalla rom-com per adulti alla dark comedy. Il frutto di una scrittura brillante, capace di alternare tantissimi momenti di risate e divertimento ad altri più cupi, risultato di una riuscitissima critica alle classi sociali e al sogno americano, quello che Baker aveva già distrutto nei suoi progetti precedenti.

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Anora

Anora è la versione moderna (e più realistica) di Pretty Woman

Ci troviamo a Brighton Beach, quartiere di Brooklyn noto per la presenza di una forte comunità russa. Ed è qui che vive Anora, o "Ani" come preferisce farsi chiamare per nascondere le proprie origini da ragazza "Russian-American". Sono però proprio i ricordi della nonna, immigrata negli USA, a farle vivere un'esperienza capace di cambiarle la vita.

Ani trascorre le notti a lavorare presso uno strip club di Manhattan. Qui una notte si reca Ivan (il cui vero nome è Vanja), figlio di un oligarca russo, in cerca di una ragazza con cui divertirsi e in grado di parlare la propria lingua. Ha così inizio la storia da Cenerentola di Anora. Dopo i primi incontri, Ivan le chiede "un'esclusiva" per il resto della sua permanenza in America. Il rapporto tra i due continua a farsi sempre più intimo e solido. Una storia d'amore che deve però scontrarsi con l'ostacolo della famiglia di Ivan: può un ricco russo sposarsi con una prostituta americana?

Il confronto con Pretty Woman sarebbe d'obbligo, se ci fermassimo a considerare solo la prima ora del film. Ed in effetti il lungo incipit è, narrativamente parlando, una rivisitazione in chiave moderna di Pretty Woman, molto più spinta e realistica. Fortunatamente però, Anora va ben oltre. La storia della sex worker che incontra l'uomo dei sogni e cambia vita si defila. Lascia gradualmente spazio ad una commedia americana tra le strade e i nightclub di New York. Una commedia che si fa sempre più dark, prima di esplodere in un sontuoso finale, tra i meglio costruiti degli ultimi anni.

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Anora.

Anora: un film di illusioni e contrasti

Il vero Anora ha inizio nel momento dell'irruzione sullo schermo degli scagnozzi della famiglia di Ivan. Da questo momento in poi confluisce tutta l'esperienza maturata da Baker con i film precedenti. Anora è un Tangerine sotto steroidi, accessibile ad un pubblico più ampio ma non per questo meno riuscito. Un susseguirsi di momenti esilaranti nel vorticoso tour per le strade notturne di New York, in cui l'umorismo bilanciato è la chiave per mantenere un forte senso di realismo, intrattenere in modo intelligente e veicolare messaggi importanti.

Anora è un film di contrasti, in particolare tra classi sociali differenti. Tra il ricchissimo Ivan, senza il minimo scrupolo e considerazione per gli effetti delle proprie azioni sulla vita di Ani; e la protagonista stessa, illusa di poter vivere un sogno ad occhi aperti. Come in tutti i film di Baker, Anora non dà alcun segno di disprezzo verso il proprio lavoro, tutt'altro. È solo l'arrivo di Ivan a convincerla di poter ambire a qualcosa di più, a sconvolgere una vita in cui, a suo modo, si trovava ormai a proprio agio.

Anora esplora il potere, nel contesto di una società capitalistica in cui si è abituati a ricevere sempre qualcosa in cambio delle proprie azioni. Dove sembra non poter esistere neppure un amore disinteressato.

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Anora

Mickey Madison è la star, Yuriy Borisov l'anima

Ricorderete perfettamente molti dei membri della famiglia Manson di C'era una volta a... Hollywood. Le giovani promesse scovate da Quentin Tarantino per interpretare la setta hippy sono esplose definitivamente negli ultimi mesi: Austin Butler (Dune 2, The Bikeriders), Margaret Qualley (The Substance, Kinds of Kindness), Sydney Sweeney (Tutti tranne te). Tra tutte loro, ormai star consolidate di Hollywood, la grande rivelazione e fenomeno dell'anno è Mikey Madison.

La sua interpretazione di Anora, personaggio scritto su misura per lei dalla penna geniale di Baker, è ai limiti della perfezione. Una forza della natura in grado di travolgere come un tornando lo spettatore. Mickey Madison è entrata nella mente di Sean Baker e ci trascina dentro impetuosamente, dal primo all'ultimo istante della pellicola. Una candidatura all'Oscar, come minimo, è inevitabile.

Ma se la Madison calcherà tutti i palcoscenici più importanti, dopo essere stata sotto i riflettori per tutto il film; c'è anche chi è rimasto silenziosamente nell'ombra. Il protagonista nascosto di Anora è, infatti, Yuriy Borisov (Scompartimento n6) nel ruolo di Igor. Non andremo oltre per non svelare dettagli che rovinerebbero la visione. Tutto ciò che faremo è ribadire l'intelligenza di Baker nel raccontare le storie dei suoi personaggi anche solo attraverso degli sguardi. A volte le immagini parlano più dei dialoghi, Igor e Anora ne sono la più grande dimostrazione.

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Yuriy Borisov in Anora
Mikey Madison in Anora

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Anora

"Anora" di Sean Baker è una favola moderna che mescola romanticismo e critica sociale, partendo da una storia in stile Pretty Woman per trasformarsi in una sofisticata commedia. Il film, ambientato tra i nightclub di New York, esplora le illusioni e i contrasti di classe attraverso la relazione tra Ani, una sex worker, e Ivan, figlio di un oligarca russo. Baker si distingue per la sua scrittura brillante e la capacità di alternare momenti leggeri e riflessioni più profonde. L'interpretazione di Mickey Madison è straordinaria, mentre Yuriy Borisov brilla in un ruolo più enigmatico.

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