Berlinguer – La grande ambizione, Recensione del film di apertura della Festa del Cinema di Roma
Berlinguer – La grande ambizione apre la Festa del Cinema di Roma con un Elio Germano in grande forma e tanta storia.
Berlinguer - La grande ambizione di Andrea Segre è il film che ha ufficialmente aperto la Festa del Cinema di Roma 2024. Un'opera ambiziosa, che va a ricomporre il quadro socio-politico italiano tra il 1973 e il 1978, e sopratutto segue in modo scrupoloso la vita di uno dei personaggi più importanti del tempo: Enrico Berlinguer.
Una lezione di storia
Andrea Segre in quest'opera racconta la vita del politico, nonché leader del PCI, partito comunista italiano, Enrico Berlinguer. Lo fa prendendo in considerazione gli anni tra il 73 e il 78, un periodo estremamente delicato e importante per la storia mondiale, ma soprattutto per quella del nostro paese. Ci troviamo ancora nel pieno della Guerra Fredda e conseguentemente lo scenario è quello di un mondo diviso in due. Attraverso la ricostruzione dei momenti politici più importanti e di alcuni momenti in famiglia, si vien a creare un profilo dettagliato e interessante di Berlinguer.
Gli eventi vengono raccontati in modo abbastanza esaustivo da essere compresi e soprattutto da regalare una lezione di storia estremamente interessante a tutti coloro che non hanno ben chiara la condizione politica del nostro paese dopo la caduta del fascismo. Ovviamente il tutto nei limiti del fine ultimo del film, ossia l'intrattenimento, e che quindi non può avere l'accuratezza di un documentario.
Elio Germano è Berlinguer
Enrico Berlinguer viene interpretato da uno dei migliori attori del panorama italiano: Elio Germano. Il lavoro fatto da Germano su questo personaggio è estremamente complicato, ma nonostante questo risulta perfetto. Interpretare una personalità così importante lascia sulle spalle una grossa responsabilità, escludendo le ultime generazioni, il novanta per cento del pubblico avrà sicuramente avuto modo di vedere il video di un comizio di Berlinguer, e quindi ha bene in mente il suo modo di muoversi e di parlare in quel contesto.
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Inoltre Berlinguer era sardo, più precisamente sassarese, mentre Germano è romano di nascita e molisano di famiglia. L'accento sardo è uno dei più complicati da riportare sulla scena in modo naturale. Non si tratta di una cadenza musicale, come può essere invece quella del napoletano o del romano, ma piuttosto di una fatta di suoni estremamente duri, che spesso, nell'essere tentata da attori non sardi appare più come una caricatura. La parlata di Elio Germano però risulta perfetta, e non fa mai pensare ad una caricatura del sassarese, quanto piuttosto ad un sassarese vero.
Accanto a Germano troviamo diversi personaggi, tra questi ricordiamo sicuramente l'interpretazione di Paolo Calabresi che porta sullo schermo il senatore Ugo Pecchioli o quella di Paolo Pierobon, che in questo film è Giulio Andreotti, personalità estremamente importante in quel periodo storico. Ottime anche le interpretazioni dei giovani figli di Berlinguer, che risultano credibili e che, grazie alle loro scene, portano alla luce delle altre caratteristiche del protagonista.
Berlinguer, un'ambizione troppo grande?
Berlinguer - La grande ambizione è a tutti gli effetti un opera ambiziosa. Sia perché va a toccare la storia del nostro paese e conseguente corre il grosso rischio di trascurare o omettere informazioni importanti che potrebbero anche far pensare che ci sia un fine politico nell'opera. Sia perché le scene dei comizi, delle riunioni e delle manifestazioni sono estremamente complicate da girare.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il lavoro di sceneggiatura è stato ottimo. Un aspetto apprezzabile è sicuramente la decisione di sì dare spazio ai momenti in famiglia, ma con un senso logico e sempre per approfondire il personaggio e arricchire la storia, non ci sono rapporti coniugali che non avrebbero portato a nulla. Ci si focalizza sugli eventi e soprattutto sull'uomo, sul pensiero, senza velarlo attraverso un giudizio positivo o negativo, sta al pubblico leggerlo come più preferisce.
Per quanto riguarda invece il secondo punto, è chiaro che ci siano degli aspetti che potevano essere gestiti meglio, come per esempio la folla della scena che poi rappresenta anche la copertina del film, ma questi sono aspetti di cui solo un occhio attento può preoccuparsi e che non rovinano di certo il giudizio del film. A giovare sull'estetica del film e per far catapultare lo spettatore all'interno della storia è sicuramente la scelta di inserire, in alcuni momenti salienti, dei filmati originali del periodo.
Insomma quest'opera è sicuramente ben realizzata e merita di essere vista in sala dove può rendere al meglio. L'interpretazione di Elio Germano, le scelte registiche e la sceneggiatura sono gli elementi migliori del film.
8
HyRankBerlinguer - La grande ambizione
Berlinguer - La grande ambizione è un ottimo film italiano, l'interpretazione di Elio Germano porta una perfetta ricostruzione della personalità di Enrico Berlinguer e le scelte registiche e di sceneggiatura riescono a far immergere lo spettatore nella storia, intrattenendolo e donandogli anche un breve ripasso di storia.