Il caso Diddy in un film? La teoria su Blink Twice virale sul web
Blink Twice si ispira davvero al caso P Diddy? La teoria sul film che sta andando virale sui social.
Blink Twice, il film fresco di uscita diretto da Zoe Kravitz al suo debutto alla regia, continua a far parlare di sé, adesso ancor di più che alla sua uscita. La pellicola è stata distribuita poco dopo l'arresto di Sean "Diddy" Combs, accusato di traffico sessuale e racket, suscitando discussioni virali sul web sui paralleli tra il film e lo scandalo che circonda il rapper. Il film racconta una storia inquietante di un magnate della tecnologia che attira giovani donne nella sua isola privata per poi drogarle e abusare di loro.
Blink Twice è ancora sulla bocca di molti per le sue similitudini con gli scioccanti dettagli che pian piano stanno emergendo dal caso P Diddy: uno degli elementi che ha colpito il pubblico è la rappresentazione delle donne nel film, che indossano abiti bianchi, un possibile riferimento alle famose feste di Diddy, talvolta definite "Freak-offs" o, per l'appunto, "White Party". Nel film, le donne ricevono un profumo avvelenato che cancella i loro ricordi, permettendo agli uomini di abusare di loro senza conseguenze, qualcosa di diverso, ma anche di ugualmente terrificante rispetto alle varie droghe che P Diddy sembra aver fatto ingerire per stordire i propri invitati.
Chi ha guardato il film sta dibattendo attivamente online, con molti che vedono Blink Twice come un riflesso inquietante di abusi di potere realmente accaduti. Durante una conversazione su Reddit, un utente ha osservato: "Per anni si è saputo che Diddy organizzava feste che duravano giorni, ma nessuno parlava mai di ciò che accadeva realmente dentro quelle feste". Un altro ha aggiunto: "Ci sono molti parallelismi con Diddy… L'idea centrale del film riguarda l'abuso di potere. L'arte imita la vita, gente".
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Blink Twice si ispira al caso Diddy o allo scandalo Epstein?
Per chi, invece, si stesse chiedendo se il film si ispiri allo scandalo Epstein, un altro caso di abusi da mettere i brividi, risponde direttamente la regista, Zoe Kravitz, la quale ha dichiarato che il film non è direttamente ispirato al caso in questione, ma che si tratta piuttosto di una metafora. Kravitz ha spiegato in un'intervista: "Non è così letterale. La storia di Epstein è uscita a metà della scrittura del film. Ho ambientato il film su un'isola per isolare i personaggi e farli affrontare la situazione, ispirandomi a opere come Il signore delle mosche e il Giardino dell'Eden".
Kravitz ha anche rivelato che la sceneggiatura di Blink Twice è stata scritta prima dell'ondata di movimenti #MeToo e delle rivelazioni su Harvey Weinstein, ma che questi eventi hanno influenzato il risultato finale.