Chernobyl, un disastro nucleare senza precedenti

Spesso i problemi ambientali sono associati inequivocabilmente ai temi delle fonti energetiche di cui l’uomo usa per i propri processi produttivi e per la vita quotidiana. Molto si è parlato e discusso delle loro specifiche caratteristiche sottolineandone i benefici e l’impatto che hanno su un territorio e ciò ha dato luogo a filosofie di pensiero […]

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Spesso i problemi ambientali sono associati inequivocabilmente ai temi delle fonti energetiche di cui l'uomo usa per i propri processi produttivi e per la vita quotidiana. Molto si è parlato e discusso delle loro specifiche caratteristiche sottolineandone i benefici e l'impatto che hanno su un territorio e ciò ha dato luogo a filosofie di pensiero che hanno accompagnato il più delle volte le scelte decisive fatte dai singoli governi. Oggi poi visto il livello di tecnologia raggiunto, il fabbisogno energetico cresce sempre di più e le soluzioni non sono alla portata di mano tanto facilmente.

In questo contesto, dunque, parlare del nucleare, che potrebbe ritornare di moda, non è poi così fuori luogo in quanto i pericoli che ne possono derivare per la salute degli organismi e per l'ecosistema in generale in concomitanza di gravi incidenti non sono solo nell'immediato, ma possono perdurare nel tempo anche alla lunga distanza e non c'è piano di emergenza che tenga.

È, quindi, con questo spirito che Craig Mazin, noto per Scary Movie 34, e Johan Renck co-regista di The Walking Deadhanno prodotto e sceneggiato, il primo, e diretto, il secondo, una miniserie di 5 episodi intitolata Chernobyl(una co-produzione tra HBO e Sky) sul disastro nucleare, maggiore di gran lunga a Hiroshima e Nagasaki, accaduto il 26 aprile 1986 in Ucraina nell'allora U.R.S.S. nella centrale Lenin. Infatti a causa di una serie di errori umani, si stavano compiendo dei test, e contravvenendo a tutti quei protocolli che rendono di fatto un impianto di quel tipo sicuro, si verificò una tremenda esplosione nel reattore 4. Ne uscì una nube di particelle radioattive che salita in quota fu trasportata verso Nord, colpendo la Svezia per poi ridiscendere a Sud investendo tutta l'Europa centrale. I venti avevano fatto la loro parte oltrepassando ogni barriera naturale e portando il loro carico di isotopi sul suolo, sull'acqua e nell'aria. Fu una grande e vera emergenza transnazionale.

Con questo lavoro non si è voluto, secondo gli autori, ricordare un fatto e basta, ma commemorare nel contempo tutti coloro che si sono prodigati nelle prime ore a cercare di tamponare gli effetti dell'incendio, parlo dei pompieri e dei tecnici della centrale. A distanza di circa 30 anni, il nucleo del reattore, racchiuso in una camicia di cemento armato, continua ancora a bruciare.

L'appuntamento, quindi, è su Sky Atlantic dal prossimo 10 giugno e tra gli interpreti troviamo Jared Harrisnel ruolo del chimico Valery Legasov, Emily Watson, presa ad icona delle scienziate russe e Stellan Skarsgard nel ruolo del capo del dipartimento sovietico per il combustibile e per l'energia Boris Shcherbina.

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