I film più controversi degli anni 2000 – seconda parte
ATTENZIONE: alcuni dei controversi film di questa classifica sono rated + 18. Gli anni 2000 sono stati, da un punto di vista culturale, una prosecuzione degli anni ’90, almeno fino alla grande crisi iniziata nel 2008. Il cinema, ovviamente, non ha fatto eccezione. Trascinati dal boom economico e dall’evoluzione dei diritti civili, negli anni ’90 […]
ATTENZIONE: alcuni dei controversi film di questa classifica sono rated + 18.
Gli anni 2000 sono stati, da un punto di vista culturale, una prosecuzione degli anni ’90, almeno fino alla grande crisi iniziata nel 2008. Il cinema, ovviamente, non ha fatto eccezione. Trascinati dal boom economico e dall’evoluzione dei diritti civili, negli anni ’90 sono stati moltissimi i film che hanno affrontato delle tematiche particolari. Si tratta di pellicole che esplorano l’animo umano nelle sue diverse prospettive: dall’amore alla sessualità, dalla bestialità all’oscurità.
Ovviamente, questi temi non sono nuovi alla letteratura né al cinema: da Le relazioni pericolose, a Madame Bovary, passando per Il ritratto di Dorian Gray e le 120 giornate di Sodoma, sono tantissimi gli esempi di romanzi e le rispettive trasposizioni cinematografiche.
Dopo il successo di Eyes Wide Shut e Trainspotting, i temi della perversione e della tossicodipendenza, da relegati al piccolo pubblico di nicchia dei festival indipendenti, sono diventati perni centrali della narrazione della contemporaneità. Con l’incoronazione di American Beauty agli Oscar del ’99, si è aperta la strada ad altre pellicole che esplorano gli istinti e le dipendenze, con numerose altre pellicole di successo.
Dopo questa nostra raccolta dei 15 titoli più rappresentativi, continuiamo la nostra rassegna di opere cinematografiche del primo decennio del 21esimo secolo.
Ma mère (2004)
Diretto da Christophe Honoré, con Louis Garrel (The dreamers) nei panni del protagonista Pierre, un adolescente in vacanza con i genitori alle prese con un matrimonio ormai in frantumi.
Messo alle strette da questa relazione, vedendo nel padre una figura abusante, Pierre entrerà sempre più in sintonia con la madre Hélène, la quale lo inizierà alla scoperta della propria sessualità.
Ma mère è un film intenso e difficile, che racconta la manipolazione di un ragazzo allo sbando, il declino di un rapporto di fiducia nel contesto idilliaco di un set ambientato a Gran Canaria. E' uno dei film più controversi dell'ultimo ventennio, che parla apertamente di sadomasochismo e di incesto, temi non nuovi alla cinematografia francese, ma che gli hanno valso un rifiuto al Festival di Cannes. Il film nel complesso è un'opera non completamente riuscita, che forse indulge più nella pittorica che nella scrittura.
American Psycho (2000)
Famosissimo film di inizio decennio con Christian Bale (Batman Begins), Willem Dafoe (Spiderman), Cloe Sevigny (Boys don't cry) e Jared Leto (Suicide Squad). Bale interpreta Patrick Bateman, agente finanziario ossessivamente fissato con la cura del proprio corpo, che vive la doppia realtà di freddo e sociopatico serial killer di notte.
Il film ruota attorno al contrastante desiderio di Patrick di essere scoperto e punito per ciò che fa, pur continuando ad uccidere brutalmente quasi ogni donna con cui si ritrovi ad avere un rapporto, come in un moderno Il cuore rivelatore.
Il film, uno tra i più controversi, è ben riuscito e passa agilmente dai toni del dramma al thriller all'horror classico di kubrickiana memoria, con una colonna sonora incalzante che tiene altissimi i toni di tutta la pellicola. L'elemento migliore risulta, però, l'interpretazione di Bale, che riesce a dar vita a un narcisista magnifico, credibile e sopra le righe. Da vedere.
The Great Ecstasy of Robert Carmichael (2005-2006)
Un durissimo attacco alla società inglese postbellica in un piccolo capolavoro scritto e diretto da Thomas Clay. Robert, intelligente e talentuoso aspirante violoncellista, comincia a frequentare un gruppo di adolescenti della sua cittadina inglese dediti all'uso di droga e al piccolo vandalismo. Le cose degenereranno prima nel gruppo e poi nella mente di Robert con lo stupro di una giovane, e poi l'intrusione nella casa di una coppia.
Il film offre una violenta, distaccata visione di una realtà corrotta; contemporaneamente freddo, appiattito su un'estetica e dei dialoghi assurdi e lontanissimi dalla realtà, e cruento. La regia è spettacolare, soprattutto nelle due scene cardine del film, ritenuto dal sottoscritto uno tra i più controversi di sempre. Altrettanto lo è la colonna sonora, con una mescolanza di techno e classica; l'effetto (e la scena) finale fa rabbrividire, inorridire, ma anche pensare.
The Mudge boy (2003)
In questa classifica dei film più controversi, The Mudge Boy è una pellicola abbastanza di nicchia che racconta la storia di Duncan Mudge, un giovanissimo Emile Hirsch (Into the wild; Milk) che, dopo aver perso la madre, comincia a vestirsi come lei e ad imitarne la voce, aggirandosi per casa con una gallina come animale domestico.
Deriso dai coetanei, ignorato e schifato dal padre per questo suo comportamento, si avvicina a Perry, giovane ragazzo con un background violento.
Il film, uno dei migliori fra i lungometraggi più controversi, prodotto da Stanley Tucci, tratta vividamente l'accettazione dell'amore omosessuale giovanile in una società chiusa, contestualmente al disturbo psichiatrico di un ragazzo che perde la madre. Una combinazione interessante per un film di modeste pretese.
L'uomo senza sonno (2004)
Capolavoro psicologico con il mutaforma Christian Bale che interpreta Trevor, un operaio shockato da un incidente sul lavoro che smette completamente di dormire. La sua insonnia gli causa non solo una cachessia totale, ma una degenerazione della psiche, della capacità di formare ricordi e di interpretare la realtà, che diviene fonte di costante paranoia.
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Il film è un thriller psicologico intenso e sanguinolento che ha suscitato numerose controversie per l'interpretazione di Bale. L'attore, infatti, dovette perdere oltre 25 kg per interpretare il ruolo di Trevor, con notevoli conseguenze fisiche e psicologiche. La cosa fece scalpore a suo tempo per lo stress cui gli attori spesso sono obbligati a sottoporsi per un'interpretazione credibile e totalizzante, ma ha reso certamente il film, sicuramente uno dei più controversi di sempre, un lavoro indimenticabile.
Profumo - Storia di un assassino (2006)
Questo adattamento cinematografico del noto romanzo di Patrick Süskind parla di Grenouille, orfano nato nella Parigi del '700, che si fa strada con il proprio olfatto formidabile fino al laboratorio di un profumiere di Grasse. Qui, imparata la tecnica dell'enfleurage, vorrà creare il profumo perfetto, una sensuale miscela di odori ricavati dalla pelle di giovani e attraenti donne, che Grenouille ucciderà.
Il film gioca sulla seduzione dell'odore, sull'armonia dei corpi, sull'attrazione dei feromoni e l'eleganza della violenza, bilanciando discretamente una trama una produzione modesta con una meravigliosa fotografia. Grazie alla serie Netflix ad esso ispirata, Profumo è tornato nuovamente alla ribalta, riproponendo in alcune puntate degli spezzoni del macabro e orgiastico film, il quale ottiene senza arte ne parte la sua presenza in questa classifica dei lungometraggi più controversi.
La pianista (2001)
Un'insegnante di pianoforte che vive con una madre ossessiva nasconde un segreto: una sessualità perversa dominata da fantasie voyeuristiche e sadiche, tuttavia represse nella vita reale; nel rigore educativo di Erika si cela la sublimazione di queste necessità, giungendo finanche alla violenza fisica.
L'incontro con Walter, giovane allievo pianista, e l'inizio di una relazione sessuale basata sulla sottomissione di Erika, segneranno l'inizio di una spirale discendente per la donna e, innamoratasi del giovane, anche il declino della sua mente.
Il film, ad altissimo contenuto erotico, è incredibilmente violento, uno fra i più controversi della lista. L'interpretazione di Isabelle Huppert (Ma mére) è contemporaneamente drammaticamente teatrale e realistica, lacerante. Interpretazione intensa e credibile anche di Benoît Magimel, nel personaggio di Walter, in un film nel complesso molto difficile e che lascia una pietra nel cuore.
Valérie - Diario di una ninfomane (2008)
Immersa in una vita sessuale molto attiva, la ventottenne Valérie incontra Jaime, ragazzo affetto da diversi disturbi psichiatrici di cui si innamora e con cui va a convivere. L'instabilità psichica di lui influirà sulla vita e sulla percezione di sé della giovane donna, che, scappata di casa, inizierà una nuova carriera nella prostituzione.
Diario di una ninfomane è una narrazione a tratti tragicomica del difficile rapporto tra una donna e la sua sessualità disinibita, vista di momento in momento come una colpa, un'ossessione, una necessità, un vizio o una punizione. Antecedente ai due controversi capitoli di Nymphomaniac di Lars von Trier (2013), questo film spagnolo ha suscitato un entusiasmo meno deciso, un po' per cast, produzione e regia di minor prestigio, e un po' per il marcato impianto misogino che il film mette in atto nei primi due terzi di trama, in un arco narrativo che si completa in modo troppo prevedibile.
Similmente a Melissa P., di cui è contemporaneo, la sceneggiatura, seppur debole, è parzialmente basata sul romanzo autobiografico di Valérie Tasso, scrittrice francese.
Irréversible (2002)
Una delle più interessanti prove attoriali di Monica Bellucci, il film tratta dello stupro di una donna e della violenta vendetta del fidanzato e del suo migliore amico nei confronti del presunto stupratore.
Il film è durissimo, annoverato tra i più violenti film di sempre, e a ragione.
La regia di Gaspar Noé in un lungo piano sequenza, ovviamente artificiale, e il montaggio a ritroso, rendono il film ansiogeno e criptico; se Bellucci e Cassel portano sullo schermo un'intima complessità, Noé ci trascina in un elegante massacro di un uomo e di una donna, nelle colpe e nell'innocenza di un processo sommario e inappellabile.