Delven, Recensione: un Viaggio Sotterraneo che non va a Fondo
Delven offre un’esperienza di sopravvivenza e gestione delle risorse con un’atmosfera suggestiva, ma soffre di ripetitività nel gameplay, una trama debole e scarsa progressione. Buono all’inizio, ma manca di varietà per mantenere l’interesse a lungo termine.
Nel vasto panorama dei giochi di esplorazione e sopravvivenza, Delven si propone come un’avventura sotterranea intrigante, ricca di misteri e risorse da scoprire. Il titolo indie ha un’idea di base interessante: catapultare i giocatori in un mondo oscuro e sconosciuto, dove la sopravvivenza è legata alla gestione delle risorse e alla scoperta di antiche civiltà. Tuttavia, nonostante alcune qualità positive, Delven non riesce a capitalizzare su tutto il suo potenziale, rimanendo nel limbo tra un'esperienza discreta e una che poteva essere memorabile. A primo sguarda ricorda giochi già trattati su Hynerd, come Ark of Charon, nascondendo però al suo interno tratti distintivi.
Trama: un mistero che resta in superficie
La storia di Delven ti porta nei panni di un esploratore incaricato di scendere nelle profondità della terra, alla ricerca di risorse preziose e risposte a enigmi sepolti. L’ambientazione è ricca di fascino: antichi regni sotterranei, creature misteriose e forze sovrannaturali che sembrano vegliare su questo mondo dimenticato. La premessa è promettente, ma sfortunatamente la narrazione rimane in gran parte sottotono.
La trama infatti non viene quasi proprio trattata. Se sei un appassionato di giochi che lasciano molto spazio all’immaginazione, potresti apprezzare questo approccio minimale, ma la maggior parte dei giocatori potrebbe desiderare una narrazione più forte e coinvolgente. L’universo di Delven ha sicuramente del potenziale, ma non viene sfruttato a dovere, lasciando un retrogusto di storia incompiuta.
Gameplay: buona gestione delle risorse ma poca varietà
Uno dei punti di forza di Delven è la sua componente di gestione delle risorse. Questo sistema crea una tensione palpabile, soprattutto nelle fasi iniziali, quando ogni risorsa scarseggia. La sensazione di precarietà è ben resa, e ogni decisione sul da farsi può determinare il successo o il fallimento.
Tuttavia, col passare del tempo, il gameplay tende a diventare ripetitivo. Le meccaniche di sopravvivenza non evolvono molto e, dopo alcune ore, ci si ritrova a fare sempre le stesse cose. Anche il sistema di crafting, seppur ben implementato, non offre molte opzioni creative, limitando l’esperienza a una serie di azioni piuttosto prevedibili.
L’esplorazione stessa soffre di una certa mancanza di varietà. Le caverne, sebbene suggestive, finiscono per sembrare simili tra loro, e le creature che incontri, pur essendo all'inizio affascinanti, non rappresentano una sfida particolarmente varia o memorabile.
Difficoltà e progressione: una sfida a metà
La curva di difficoltà di Delven è equilibrata, ma non presenta picchi di particolare interesse. Nei primi momenti, il gioco mette alla prova la tua capacità di gestire le risorse e di pianificare le tue esplorazioni, ma una volta che hai capito il meccanismo, la sfida tende a stabilizzarsi. Anche la progressione del personaggio è piuttosto lineare, con miglioramenti che non offrono grandi sorprese o variazioni nella dinamica di gioco.
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Questo tipo di progressione può far sentire il giocatore un po’ bloccato in una routine: si migliorano leggermente gli strumenti e si riesce a sopravvivere più a lungo, ma non c’è una vera evoluzione nel gameplay che spinga a esplorare nuove strategie o stili di gioco. Il risultato è un’esperienza che può perdere mordente dopo diverse ore, lasciando poco incentivo per proseguire oltre il completamento della campagna principale.
L’esplorazione stessa soffre di una certa mancanza di varietà. Le caverne, sebbene suggestive, finiscono per sembrare simili tra loro, e le creature che incontri, pur essendo all'inizio affascinanti, non rappresentano una sfida particolarmente varia o memorabile. Il combattimento, inoltre, è piuttosto semplice e funzionale, senza mai davvero brillare.
Grafica e atmosfera: suggestiva ma monotona
Uno dei punti positivi di Delven è sicuramente l’atmosfera. Tuttavia, anche qui c’è una certa ripetitività. Dopo le prime ore, il design delle caverne inizia a sembrare monotono, con poca variazione tra le diverse aree esplorate. Ci sono poche sorprese visive, e la tavolozza cromatica, pur adatta al tono del gioco, tende a rimanere su tonalità scure e cupe che, alla lunga, possono diventare opprimenti. Trattandosi di un gioco 2d, la caverna risulta monotona dopo le prime ore di gioco, in quanto offre poca varietà.
Longevità e rigiocabilità di Delven
Delven offre una buona quantità di contenuto, con partite che possono durare 20 ore in base a quanto esploreremo. Tuttavia, la ripetitività delle meccaniche e la mancanza di una progressione significativa riducono l'appeal del gioco nel lungo termine. La generazione procedurale delle caverne dovrebbe teoricamente offrire varietà, ma nella pratica non riesce a mantenere vivo l’interesse oltre un certo punto.
Anche la rigiocabilità, che avrebbe potuto essere un punto forte del titolo, risulta limitata. Non ci sono molte variabili da cambiare o nuove sfide che emergono nelle successive partite, il che rende difficile trovare motivazioni per ricominciare l’avventura dopo averla completata una volta.
5.4
HyRankDelven
In definitiva, Delven è un gioco che parte con buone intenzioni e alcune idee interessanti, ma non riesce a sfruttare al meglio il suo potenziale. La gestione delle risorse e l’atmosfera sono sicuramente i suoi punti di forza, ma la ripetitività delle meccaniche, la mancanza di evoluzione nel gameplay e una trama che non riesce a coinvolgere appieno ne limitano l’attrattiva.
Aspetti positivi
Gestione delle risorse coinvolgente
Atmosfera suggestiva
Curva di difficoltà bilanciata
Aspetti negativi
Trama inesistente
Gameplay ripetitivo
Mancanza di progressione significativa