Dietro le quinte di Modì: Scamarcio e Depp tra Arbre Magique e ritardi
“I am in a Gas Station” è la frase che passerà alla storia su come Riccardo Scamarcio ha conquistato Johnny Depp per Modì.
Modì arriva nelle sale italiane il 21 Novembre dopo aver fatto il giro del mondo per essere presentato ai festival del cinema. Il viaggio tra i festival di tutto il mondo partito da quello di San Sebastian ha portato il film, il regista e il cast anche a Roma (qui potete leggere la nostra recensione), dove abbiamo avuto l'occasione di conoscere alcune curiosità e aneddoti di questo folle set.
Modì: la chiamata tra Al Pacino e Johnny Depp
Per quanto possa sembrare strano l'idea di creare un film su Modigliani non nasce dalla mente di Johnny Depp, e tanto-meno da quella dei produttori coinvolti nel progetto, bensì da quella di un altro grandissimo attore e artista: Al Pacino. Al Pacino nel 1970 mostrò interesse nel realizzare un biopic su Modigliani tratto dallo spettacolo teatrale di Dennis McIntyre. Dopo averne acquistato i diritti e iniziato a scriverne la sceneggiatura, l'idea venne presentata a Francis Ford Coppola, che però rifiutò il progetto. Successivamente la palla passò a Martin Scorsese, ma, nonostante Scorsese fosse rimasto affascinato dalla sceneggiatura, nessuna casa di produzione si mostrò disponibile per finanziare il progetto e quindi venne accantonato nuovamente.
Ed è proprio durante le riprese di Donnie Brasco che Al Pacino inizia a parlare del progetto con Johnny Depp, chiedendogli di interpretare il protagonista Amedeo Modigliani, nel momento in cui si credeva che a dirigere il film ci sarebbe stato proprio Pacino stesso. Gli impegni di Depp però fecero sì che dal 1997 al 2020 il film non trovò mai spazio per essere registrato.
Proprio nel 2020, prima che cominciasse la pandemia da Covid-19 Depp ha ricevuto una chiamata da Pacino, stavolta con la proposta di dirigere lui stesso il film.
Scamarcio e Depp tra ritardi e Arbre Magique
Man mano dopo quella chiamata e dopo la pandemia il progetto a cominciato a prendere piede e ben presto è arrivato il momento di scegliere gli attori. Tra una serie di attori italiani che avrebbero potuto vestire i panni di Modigliani ecco arrivare Riccardo Scamarcio. Depp e Scamarcio avevano in programma una call zoom per discutere del progetto.
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La chiamata era stata rimandata dalle 19 alle 22 a causa di un ritardo aereo subito da Depp, e intanto invece l'attore italiano si trovava in autostrada con la figlia e la babysitter con la possibilità di fermarsi solamente in un autogrill.
Una volta preso il collegamento tra Depp nel suo ufficio londinese e Scamarcio tra Arbre Magique nel gabbiotto di un benzinaio, Depp rimase stupito dalla scelta della location dell'attore italiano e chiese appunto maggiori informazioni sulle cose che aveva attorno, gli Arbre Magique, e su dove si trovasse. Alla risposta di Scamarcio "I am in a Gas station" Depp, rivolgendosi a qualcuno che aveva affianco, disse "È da un benzinaio, è il mio uomo".
Ritardi e riscritture
Depp sul set ha scritto e riscritto la sceneggiatura più e più volte ed era solito cambiarla totalmente proprio il giorno delle riprese.
Riccardo Scamarcio ha detto di essere stato sempre molto felice di queste riscritture, in quanto arrivava costantemente sul set senza conoscere le sue battute e in quel modo aveva quasi una giustificazione per l'essersi ridotto all'ultimo minuto. Insomma tutto perfetto finché la scena riscritta totalmente e ampliata di oltre 10 pagine non è stata proprio la più importante del film, quella che l'attore italiano aveva invece studiato attentamente in quanto l'avrebbe visto recitare al fianco del grande Al Pacino.
Luisa Ranieri invece, che ha dichiarato di non avere un ottimo livello di inglese era spaventatissima dai cambi che Johnny apportava alla sceneggiatura ogni giorno, in quanto a differenza di Scamarcio lei aveva bisogno di un lavoro di studio più lungo per sentirsi a suo agio con le scene in lingua inglese.
Insomma, Modì - Tre giorni sulle ali della follia è un film folle e divertente e anche la sua ideazione, così come la realizzazione, ha dovuto attraversare dei momenti di grande follia.