Donnie Darko, la spiegazione del finale (e altre teorie)

donnie darko

Donnie Darko è ancora un mistero a più di vent’anni dalla sua uscita in sala. Volutamente enigmatica e criptica, la pellicola cult di Richard Kelly continua (e continuerà) a suscitare una serie di interpretazioni da parte degli spettatori. Bisogna, infatti, partire dal presupposto che non esiste una spiegazione unica e oggettiva, ma solo una serie di ipotesi più o meno plausibili.

Magari avete visto per la prima volta Donnie Darko (qui la nostra recensione) al cinema in questi giorni, dove per i 20 anni dall’uscita viene riproposta la director’s cut in versione restaurata 4K. E se siete usciti dalla sala spaesati, non temete, è uno status assolutamente comune. Qui vi spiegheremo quella che sembra l’interpretazione più accreditata del finale del film.

Donnie Darko

Donnie Darko: un viaggio circolare

All’inizio del film Donnie, sonnambulo, si trova di fronte ad un coniglio che gli predice la fine del mondo che avverrà dopo 28 giorni. Così Donnie riesce a salvarsi dallo schianto del motore di un aereo che precipita proprio quella notte, il 2 ottobre, sul tetto della sua camera. Attraverso una struttura circolare la pellicola finisce come era cominciata, con la differenza che Donnie, al momento della caduta del motore si trova nel suo letto.

Ciò causa la morte del protagonista ma anche il salvataggio sia di Frank (che non verrà sparato da Donnie) sia di Gretchen (che, non incontrando Donnie, non verrà investita la sera di Halloween). Quasi come se la sua morte fosse un sacrificio necessario per salvare gli amici e il mondo stesso.

Donnie Darko

Tra viaggi temporali e wormhole

Il fulcro di questa spiegazione del film è il libro scritto in giovane età da Roberta Sparrow, intitolato “La Filosofia dei Viaggi nel Tempo”, un libro di finzione ma ispirato alle teorie di Stephen Hawking. Quindi la caduta del motore avrebbe generato un altro universo parallelo (in questo Donnie Darko può essere considerato un predecessore del famigerato multiverso). Ed è in questo ramo del reale che Donnie trascorre quei 28 giorni.

Questo universo parallelo è destinato però a collassare e a concludersi nella creazione di un buco nero che distruggerebbe il mondo (di qui i 28 giorni rimanenti). Donnie attraverso i wormhole (viaggi nel tempo) sarà predestinato a sacrificarsi e morire il 2 ottobre, ritornando indietro nel tempo. Quindi quei 28 giorni si svolgono in un universo parallelo a quello reale (in cui, invece, avvengono gli avvenimenti del 2 ottobre).

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Altre teorie sul finale

Seppur astrusa e verosimilmente astratta, la teoria precedentemente descritta sembrerebbe quella più plausibile. Ma potremmo citare altre teorie, come quella collegata direttamente alla schizofrenia di Donnie. Tutto il film è raccontato dal suo punto di vista, il punto di vista di un malato di mente. O ancora l’idea secondo cui Donnie sia in realtà morto all’inizio del film.

Insomma, Donnie Darko continuerà ad essere avvolto da un alone di mistero, ma probabilmente è proprio questo ad averlo reso un fenomeno cult.