Don’t Worry Darling: Olivia Wilde contro la stampa “maschilista”
La regista Olivia Wilde si è scagliata contro la stampa per la cattiva copertura mediatica di Don’t Worry Darling, imputando la colpa al maschilismo
Nessun film negli ultimi mesi ha generato tante polemiche quanto Don't Worry Darling. Il film diretto da Olivia Wilde ha dovuto fare i conti nelle ultime settimane con una copertura stampa che ha pubblicizzato negativamente la pellicola, in primo luogo a causa dei presunti screzi fra la regista e Florence Pugh.
Don't Worry Darling è letteralmente stato al centro di ogni possibile accusa da parte dei giornali, una copertura mediatica poco favorevole alla regista, che attribuisce al maschilismo la colpa del polverone generato dalla stampa attorno al film.
La stampa intorno ai miei film sembra sempre diversa da quella ricevuta dai miei colleghi maschi. Mi spiego: sono un po’ invidiosa dei miei colleghi che vivono le loro vite senza dover sostenere questi livelli di severi giudizi? Sì, ci penso. Dev’essere carino essere un ragazzo che riceve solo applausi qualsiasi cosa faccia. La regia cinematografica è un settore dominato dai maschi, da tanto tempo. Non ci sono molte registe donne e non per mancanza di talento, ma di opportunità.
Nonostante tutto, compresa la scarsa partecipazione di Florence Pugh alla promozione del film e recensioni non troppo entusiasmanti, l'opera seconda di Olivia Wilde non ha ottenuto risultati del tutto negativi al box office. Dopo essere stato presentato alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, Don't Worry Darling ha incassato nel primo weekend di proiezione poco più di 19 milioni di dollari negli USA, chiudendo invece alle spalle di Avatar nel botteghino italiano.