Dragon Ball DAIMA 1×13, Recensione: una pausa che divide i fan

Dragon Ball DAIMA, dopo l’apice raggiunto con la sconfitta dei Tamagami e l’esordio di Vegeta Super Saiyan 3, decide di prendersi un momento di pausa con un episodio filler. L’episodio 13, intitolato “Surprise”, abbandona l’intensità dei precedenti per tornare a raccontare delle storie in modo ironico e folle, come solo Dragon Ball sa fare. Ciò che fa storcere il naso non è tanto l'episodio in sé, quanto piuttosto che non è il primo episodio della serie a concedersi una pausa dalla narrazione principale.

Il confronto tra Dragon Ball DAIMA e Dragon Ball GT è stato fin dall'inizio elemento di discussione tra i fan, a partire dalla forma "mini" di Goku e compagni. “Surprise”, in questo senso, amplifica questo parallelismo con una trama che richiama l’episodio 6 di GT, dove i protagonisti visitano un pianeta abitato da creature gigantesche. Anche qui, la narrazione assume toni più frivoli, con ostacoli di basso impatto come criceti e cani giganti.

Se da un lato l’episodio eccelle visivamente, grazie a dettagli spettacolari di piante colorate e luminescenti, dall’altro manca di una vera tensione narrativa. Il gigantesco cane e le sue pulci che attaccano i protagonisti risultano più un riempitivo che un pericolo concreto, riducendo l’interesse generale dello spettatore, che fin dai primi minuti intuisce la direzione che prenderà l'episodio. L'unico avanzamento nella trama principale è la decisione di Gomah di bloccare il Maestro Warp.

Nonostante i difetti di trama, l’episodio brilla grazie alle interazioni tra i personaggi. Le dinamiche tra Bulma e Panzy offrono momenti genuini di affetto, così come quelle con Hybis, che risulta essere una spalla comica ben riuscita. Il resto degli eroi, presi dalla lotta con gli esseri giganteschi, mostrano grande sinergia, formando insieme un team completo, affiatato e sempre interessante da vedere all'opera.

“Surprise” avrebbe forse funzionato meglio all’interno dei primi episodi di Dragon Ball DAIMA, dove erano più frequenti questi episodi di esplorazione del Regno Demoniaco. Gli ultimi episodi avevano invece lanciato la serie verso una vera e propria escalation di adrenalina ed estensione, facendo credere allo spettatore che da qui alla fine ci sarebbero stati episodi più intensi. Possiamo capire il bisogno di rallentare il ritmo, ma discostarsi così tanto dalla trama principale ci sembra una scelta troppo netta e quindi contro producente per la serie.

Detto questo, non si possono dare per scontate le animazioni, che anche in un episodio filler come il 13 riescono a mantenere lo spettatore davanti allo schermo, compensando all'attenzione che la trama non offre.