Fino alla fine, La recensione dell’action drama di Gabriele Muccino
Fino alla fine non è il classico film di Gabriele Muccino, ma funziona ugualmente e vi spieghiamo il perché.
Il film Fino alla fine di Gabriele Muccino è stato presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma ed ora è finalmente arrivato nelle sale di tutta Italia. Ecco cosa ne pensiamo.
La trama di Fino alla fine
Sophie, una ragazza americana di vent'anni, arriva a Palermo con sua sorella per concludere il loro viaggio in giro per l'Italia. Le ragazze hanno solo 24 ore a Palermo, tempo che, la sorella più grande vuole spendere visitando chiese e basiliche, mentre Sophie preferirebbe passarlo in spiaggia.
La ragazza, stufa di annoiarsi e desiderosa di godersi l'ultimo giorno di vacanza, decide di andare in spiaggia, e questa scelta le cambierà la vita. Al mare incontra infatti Giulio e i suoi amici, e, convinta di volere finalmente vivere a pieno la vita, Sophie segue i ragazzi fino a ritrovarsi in una vera e propria lotta per la sopravvivenza all'insegna dell'adrenalina. Una cosa è certa, dopo quest'ultimo giorno, la sua vita non sarà più la stessa.
Non il solito film di Muccino
Sebbene le scene iniziali ci facciano pensare di assistere al tipico film di Gabriele Muccino, con un dramma in corso nella vita di Sophie e un possibile innamoramento, man mano il tutto prende una piega totalmente diversa. L'adrenalina aumenta sempre di più e il film prosegue inaspettatamente verso il genere thriller. La trama risulta avvincente e riesce a coinvolgere lo spettatore, ma non è quella a impressionare lo spettatore. Lo stile e la tecnica di Gabriele Muccino sono ciò che lascia chi guarda senza parole. I movimenti di macchina risultano uno più bello dell'altro, in scene sempre più complesse.
Esempio di questo le scene girate durante i diversi tragitti in macchina, delle quali il regista ha parlato in conferenza stampa alla festa del cinema di Roma. La videocamera si trovava proprio nella macchina con i protagonisti, e le riprese a 360 gradi fanno sì che chi guarda si senta dentro la storia, come se fosse un altro passeggero e quindi riesce a provare in parte anche lui l'adrenalina dei protagonisti.
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Proprio quelle scene in macchina oltre ad essere complesse nella realizzazione per gli attori e per i macchinisti, risultano rischiose e pericolose, in quanto essendo state girate nei vicoli di Palermo nonostante le strade fossero bloccate per le macchine, non lo erano per i pedoni. Insomma questa è l'opera di un grande regista che ancora una volta si è messo alla prova e ha corso grossi rischi per portare in sala un'opera coinvolgente.
Il cast e la lingua
Il film è stato girato due volte sullo stesso set nella stessa occasione dagli stessi attori e troupe. Infatti dopo aver girato le diverse scene in lingua italiana, queste sono state girate anche in lingua inglese, e viceversa. La scelta di non utilizzare il doppiaggio è sicuramente estremamente azzardata e ambiziosa oltre che vista da fuori può sembrare un suicidio di massa per il quantitativo di lavoro da mettere in piedi, ma allo stesso tempo fa si che il film in entrambe le lingue mantenga la naturalezza completa delle sole performance attoriali.
Per essere riusciti a portare a termine questa missione suicida, e averlo fatto arrivando ad un risultato più che buono, gli attori sono stati senza dubbio bravissimi. In primis la protagonista Elena Kampouris che porta in scena una versione italiana perfetta. Risulta credibile in ogni minuto, partendo dall'inizio come ragazzina ribelle, fino alla messa in scena di una forza e coraggio infinito nelle ultime scene che culmina in una fragilità delicatezza che commuove. I personaggi di Saul Nanni e Lorenzo Richelmy, Giulio e Comandante, sono interessanti e quasi mai scontati, aiutano perfettamente la protagonista in questo viaggio di emozioni.
Insomma Fino alla fine è a tutti gli effetti un film riuscito. Il cast, la fotografia e soprattutto la regia dimostrano grandi capacità e riescono a tenere il pubblico attaccato alla poltrona del cinema per vedere come andrà a finire la storia.
7.5
HyRankFino alla fine
Fino alla fine è un buon film. Regia e cast sono, insieme a sceneggiatura e fotografia, i punti di forza di questa pellicola, che portano lo spettatore a stare attaccato alla poltrona del cinema e a provare l'adrenalina che viene trasmessa dalle scene.