Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Recensione dei primi due episodi
Dopo una lunga attesa, finalmente su Prime Video sono disponibili i primi due episodi de Il Signore Degli Anelli: Gli Anelli Del Potere
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli Del Potere è una delle serie più attese dell'anno ed è stata anticipata da altissime aspettative, forti timori, un budget da un miliardo di dollari e anche una polemica social. Eppure, questo prodotto televisivo arriva in un momento dove il palinsesto sembra essere ormai saturo e che negli ultimi anni ha visto un’impennata nelle aspettative qualitative del pubblico.
Il compito de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è tutt'altro che semplice visto il record del budget utilizzato per la produzione ed il senso di responsabilità nel voler rispettare l’opera scritta da J.R.R Tolkien e le trasposizioni cinematografiche targate Peter Jackson.
Da ieri sono disponibili i primi due episodi (su un totale di otto) della serie tv prodotta da Prime Video mentre i successivi verranno pubblicati settimanalmente sul canale di streaming.
Il prodotto Prime Video
Il Signore Degli Anelli: Gli Anelli Del Potere è basata sulle opere redatte dalla penna dello scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien. Mentre per le trasposizioni cinematografiche l’intera storia era contenuta all’interno di un libro, per quanto riguarda la serie tv è stata compiuta un’opera di ricerca andando a estrapolare le informazioni sulla Terra di Mezzo sia dal libro Il Silmarillion, sia dai Racconti Incompiuti che dalle Appendici finali del libro de Il Signore Degli Anelli, insieme ad alcuni approfondimenti scritti dall’autore stesso.
Sin dai minuti iniziali del primo episodio si riesce a sentire il senso di responsabilità che Amazon Studios, Tolkien Estate, Tolkien Trust, Harper Collers e gli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay hanno provato nei confronti di questo prodotto.
Responsabilità che si manifesta anche da parte del cast che riesce in maniera impeccabile ad indossare i vestiti di personaggi fantasy appartenenti ad una saga diventata un cult ineguagliabile.
Il regista J.A. Bayona (The Orphanage, The Impossible) dimostra di avere in mente una visione della Terra di Mezzo volta a creare un senso di continuità con le opere cinematografiche, andando per esempio ad emulare le inquadrature dall’alto per presentare le bellissime ambientazioni. Il suo schema narrativo fantasy sembra sviluppare alla perfezione delle vicende che si sviluppano indipendentemente dalle altre, ma soltanto in apparenza poiché presumibilmente, con il passare degli episodi, le varie storie raggiungeranno un epilogo comune.
Howard Shore ritorna a curare la colonna sonora di un prodotto de Il Signore degli Anelli ed il risultato è impeccabile. Sin dai primi minuti, la musica riesce ad avvolgere lo spettatore per catapultarlo in un mondo che ha ancora tanto da raccontare.
Bentornata Terra di Mezzo!
L’opera televisiva è ambientata durante la Seconda Era della Terra di Mezzo, circa un migliaio di anni prima degli eventi narrati nelle trasposizioni cinematografiche.
Proprio come le saghe prodotte da Peter Jackson, nei primi minuti ci vengono narrati gli eventi antecedenti quindi appartenenti alla Prima Era della Terra di Mezzo, che termina con la caduta del Signore Oscuro di Melkor (o meglio conosciuto come Morgoth).
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È da qui che si svilupperanno le vicende narrate dalla serie tv.
Per chi ha già guardato le due saghe cinematografiche, questo prodotto rappresenterà un felice ritorno nella Terra di Mezzo, concedendo la possibilità di vederla in una veste inedita.
In questo periodo, infatti, l’Ombra di Mordor non ha ancora condizionato le ambientazioni ed i popoli; le terre sono ancora densamente popolate dagli elfi e dai nani, mentre di numero inferiore sono gli accampamenti degli uomini. Inoltre, possiamo seguire anche le vicende del popolo dei Pelopiedi, i quali rappresentano gli antenati dei tanto amati hobbit.
Una Terra di Mezzo inedita che dona allo spettatore la possibilità di vedere delle ambientazioni già intraviste con i film al cinema, come per esempio la capitale elfica di Lindon, l’isola di Numenor o le miniere di Moira.
Molto interessante l’espediente narrativo di utilizzare la mappa disegnata dalla penna di Tolkien come mezzo che permette allo spettatore di orientarsi nelle vastità di quelle Terre.
Girl Power
Degne di nota sono le interpretazioni del cast de Il Signore Degli Anelli: Gli Anelli Del Potere. Non è sicuramente un lavoro facile dover interpretare dei personaggi che sono entrati, ormai, nell’immaginario collettivo di tutti e, per alcuni, anche doversi confrontare con le trasposizioni precedenti.
Infatti, in questa serie tv si incontrano dei personaggi nuovi come l’elfo Celebrimbor (colui che forgerà gli Anelli del Potere), interpretato da Charles Edwards oppure la pelopiede Nori, interpretata da Markella Kavenagh.
Il compito più arduo è stato di certo quello dell’attrice Morfydd Clark (Galadriel), chiamata qui a confrontarsi con l’interpretazione di un mostro sacro del cinema come Cate Blanchett. La giovane attrice, in questi primi due episodi, si dimostra di essere all’altezza del ruolo che l’è stato dato. Già in queste puntate è, infatti, possibile riconoscere il carattere duro ed ambizioso di Galadriel, insieme alla sua tenacia e forza che la porteranno a diventare la Regina degli Elfi di Lothlórien.
La voglia di rivendicare la morte del fratello e di portare al termine la sua missione saranno i motivi che spingeranno Galadriel alla ricerca di Sauron, lottando contro un mondo (leggermente maschilista) che ha deciso che la minaccia nemica è ormai passata.
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