Gray Dawn: la recensione
Gray Dawn, la recensione su un gioco molto accattivante e consigliato!
Gray Dawn: Siamo tutte anime tormentate.
Questa potrebbe benissimo essere la recensione di questo titolo videoludico. Pubblicato da una casa indipendente Rumena nel 2018 il punta e clicca si conferma una piccola sebbene interessante perla. Anche se cercare di recensirlo bene è molto complesso. Iniziamo dal tipo di videogioco: può essere benissimo definito sia un horror, sia un thriller psicologico o addirittura un adventure in prima persona con elementi delle prime due definizioni e nel mentre aggiungiamoci anche dei puzzle game nel mezzo.
Insomma Gray Dawn è un gioco poliedrico sotto tutti gli aspetti. Ma in tutto questo la domanda che mi è venuta è una: "Ma io... a cosa sto giocando?!". La domanda era logica. Mi sono ritrovato catapultato in una vera e propria crociata verso la redenzione. Infilato a forza in visione distorte della realtà. Passando da un lato all'altro della medaglia. Dalla dannazione eterna alla salvezza che sembrava oramai perduta.
Gray Dawn ci trasporta in una battaglia contro l'inferno dell'Io, contro la più grande delle paure: il senso di colpa. La ricerca della verità ci attanaglierà dall'inizio alla fine di tutto il gioco. E ora capirete perché parlo di inferno e paradiso.
Le visioni di Gray Dawn: la recensione ci lasciano nel limbo
Ci troviamo nel 1920 in Romania vestendo i panni di Padre Abraham che durante la vigilia di Natale si ritrova accusato della morte del suo chirichetto. La sua mente lo porterà a combattere contro visioni infernali che potremo scacciare solo utilizzando simboli sacri. Ad esempio con una preghiera ascoltata alla radio o rivolta a una croce o a una statua della Madonna. Partiremo dal nostro studio dove già incroceremo lo sguardo con una bambola stile pinocchio di un bambino che seguirà con il suo sguardo tutto quello che faremo.
Quindi già iniziano le stranezze. La storia sarà incentrata sul provare la propria innocenza riguardo l'accaduto. Scopriremo tutte le stanze legate alla casa del prete dove in ognuna avanzeremo sempre di più nel nostro intento. Il tutto ovviamente ricoperto da un alone macabro, da visioni distorte e da voci diaboliche che proveranno ad indurti in tentazione.
Oltre al cimitero e alla cappella visiteremo anche luoghi di culto rivisitati e trasformarti come ad esempio la biblioteca della diocesi. Dove ogni libro presenta la scritta "DEATH OF GOD". La bellezza di questa storia sta anche nei piccoli particolari dati dai "dettagli" (che tanto piccoli non sono) blasfemi. Essi si presentano come non troppo spinti e nemmeno messi a casaccio, sono tutti ben ponderati.
Ma sapete cosa: il bello di Gray Dawn arriva nel momento in cui l'ansia, la paura e quella piccola componente Horror scompaiono improvvisamente. Trasportandoci invece in un'avventura narrativa in prima persona basata sull'esplorazione di piccole aree di gioco all'aperto e sulla risoluzione di enigmi ambientali piuttosto semplici. Queste fasi di gioco sono ambientate in Paradiso, o meglio nelle visioni paradisiache di Abraham.
Questi piccoli momenti aiuteranno sia noi che il protagonista a capire alcune parti della trama e a ritrovare la fede perduta! Cercando di non finire in una Gray Dawn (Alba grigia)!
La bellezza sta nella semplicità
E come dargli torto. Gray Dawn si presenta come un punta e clicca molto classico con la possibilità di avanzare velocemente tramite un tasto per "correre". Ma non è solo questo, come descritto in precedenza nei momenti in cui non saremo nella realtà verremo trasportati in queste visioni paradisiache, dove ci diletteremo in puzzle game molto facili ma divertenti. Una cosa che ho apprezzato davvero tanto è stata la ricerca stessa di tutti questi elementi perché il gioco ben poche volte ti spiega per filo e per segno cosa fare. Quelle poche volte in cui lo fa usa delle trovate intelligenti per fartelo passare come "consiglio" da parte della voce narrante.
Essendo un gioco molto semplice ma anche moolto complesso non dura tantissimo, secondo la mia opinione ha la giusta durata per un titolo del genere ovvero quella di 3.30/4 ore. Non tantissimo ma il giusto per un'esperienza a pieno. Il gioco presenta finali alternativi tra cui una "Good ending" e una "Bad ending" (inaspettatamente esplicita direi).
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Consiglio una seconda giocata anche solo per il gusto di cercare e trovare i dettagli che non si sono potuti godere a pieno. Si perché questo gioco è pieno di dettagli.
Alchimia, Cabala e riti esoterici sono solo alcuni dei riferimenti mistici che gli sviluppatori hanno voluto inserire. Denotandone anche una certa conoscenza e uno studio approfondito.
Il diavolo sta nei dettagli
Come già detto all'inizio dell'articolo questo titolo è stato sviluppato dalla casa indipendente rumena Interactive Stone. Gray Dawn è in sviluppo dal 2015 e, dopo una campagna Kickstarter fallita con soli 2.542 € dell'obiettivo di 50.000 €, è stato rilasciato il 7 giugno 2018 per PC. Il 13 luglio 2018 è stato rilasciato un aggiornamento che includeva una traduzione tedesca, rumena e ungherese. Il 28 aprile 2024 il gioco è uscito su PS4 e PS5.
E' stato finanziato dal gruppo Carbon con sede a Bucarest.
La grafica a mio parere è l'unica piccola pecca di questo gioco ma non posso sicuramente demonizzarlo per questo. Sulla mia Xbox serie S c'è un piccolo delay sulla renderizzazioni delle immagini ma nel momento in cui viene tutto chiaro e nitido si riescono a notare tutte le piccole sfaccettature del mondo che ci viene proposto. Piccola nota di merito i momenti in cui useremo un dispositivo per cambiare le stagioni nei sogni del prete sono figurati veramente molto bene a livello grafico.
Anche sulle musiche c'è poco da dire, durante i momenti nel "mondo reale" il sound è macabro, ambiguo e molto cupo, quasi da pelle d'oca e unito ai momenti in cui il diavolo cerca di prendere possesso della nostra psiche sono alquanto azzeccati.
Invece quando ci troveremo nel "mondo onirico" e paradisiaco immaginato da Padre Abraham l'atmosfera sarà molto più tranquilla. Quasi ad obbligarti ad una sensazione di pace, le musiche di sottofondo sono musiche ambientali caratterizzate dal classico cinguettio degli uccellini o dal rumore dell'acqua che scorre.
Una piccola perla videoludica
Si io sono convinto di quello che sto dicendo e parlo a tutti quelli che stanno leggendo questo articolo. Se siete, non dico fanatici, ma anche solo interessati al mondo dell'esoterismo e del misticismo cristiano giocate a questo titolo.
Non sarà sicuramente un tripla A ma è un piccolo fiore che va colto. Ok adesso la farò meno di parte. Gray Dawn è un gioco non troppo lungo e con qualche piccolo bug visivo ma nel complesso per come narra la storia è inaspettatamente coinvolgente.
Da me e dal team di Hynerd.it per questa recensione è tutto ma ricordatevi di visitare il nostro rinnovato sito in cui troverete articoli su giochi di nicchia tipo questo.
8
HyRankGray dawn
Gray Dawn si presenta come un gioco di nicchia ma è una piccola perla di cui è consigliato anche solo per farsi una cultura su misticismo, esoterismo e cristianesimo. Insomma un thriller psicologico intriso di elementi religiosi. Non lasciatevi frenare dalla grafica poco curata, non ne rimarrete sicuramente delusi!
Aspetti positivi
Storia stupenda e coinvolgente
Musiche di sottofondo ottime
Riferimenti acculturanti
Aspetti negativi
Grafica un po' vecchia