I Care a Lot – Recensione NO SPOILER
I care a lot è un film del 2020 scritto e diretto da J Blakeson come contenuto originale Amazon Prime Video. In tempi di pandemia sembra essere questo il destino di quasi tutti i film prodotti. Se normalmente fossero usciti al cinema, in questo periodo storico vengono prodotti da servizi di riproduzione in streaming come […]
I care a lot è un film del 2020 scritto e diretto da J Blakeson come contenuto originale Amazon Prime Video.
In tempi di pandemia sembra essere questo il destino di quasi tutti i film prodotti. Se normalmente fossero usciti al cinema, in questo periodo storico vengono prodotti da servizi di riproduzione in streaming come Netflix, Disney plus/Star o appunto Prime Video per uscire in esclusiva sulla propria piattaforma, consegnando il prodotto finito direttamente nelle case degli abbonati. È questo il caso di I care a lot.
Amazon Prime video sembra essersi specializzata nel portare film di qualità sulla propria piattaforma, dove al contrario Netflix sembra puntare (e riuscire) più sulle serie tv che sui film, con Disney Plus/Star invece a metà strada tra i due (le eccezioni ovviamente esistono per tutti e tre i colossi). Tra gli ultimi film originali o esclusive Amazon vengono annoverati successi come The Report o The Gentlemen.
I care a lot ha vinto ai Golden Globes 2021 il premio per “migliore attrice in un film commedia o musicale” a Rosamund Pike. Personalmente trovo riduttivo classificare questo film come commedia, come lo sarebbe considerare "solo" una commedia un film come Burn After Reading dei fratelli Coen.
In questo caso il film potrebbe rientrare tranquillamente nel genere thriller, spaziando appunto verso il genere della commedia e dell’assurdo. È chiaro che ha un anima tutta sua e sebbene le citazioni o ispirazioni certe volte siano palesi (sopratutto sul finale) il modo in cui la sceneggiatura è raffigurata a schermo è completamente originale.
J Blakeson aveva già diretto un altro kolossal di Hollywood, La Quinta Onda, che però non aveva assolutamente sfondato al botteghino.
Con I care a lot, invece, Blakeson fa il salto di qualità, ed essendo anche sceneggiatore oltre che regista, dimostra di avere un talento molto promettente rimasto fino ad ora inespresso.
TRAMA/SCENEGGIATURA
I care a lot è un film che tratta di truffe, nello specifico – come si può evincere dal trailer – sulla truffa elaborata da Marla Grayson, tutrice per anziani non più autosufficienti, che è riuscita a costruire un suo piccolo e personale impero del crimine legalizzato. Grazie ad un complesso sistema di complici in ambito medico e legale riesce a prendere in cura anziani in realtà autosufficienti per privarli dei loro beni e poterne così gestire a suo favore le finanze. L’idea di base quindi è originale per il grande/piccolo schermo, ma questo è solo l’incipit del film.
Sarà quindi l’arrivo dell’ultimo “ospite” nella struttura di Marla a sconvolgere radicalmente e inceppare quello che fino ad allora era un meccanismo perfettamente oliato e funzionante. Come e perché starà a voi scoprirlo, guardando la pellicola.
Senza indugiare su alcuno spoiler, sono assolutamente degne di menzione le citazioni velate (e meno velate) a grandi del cinema, situazioni che certe volte sfociano nell’assurdo ma sempre cercando di mantenere una solida base di realtà.
In I care a lot ho potuto riscontrare l’ispirazione a film come quelli dei fratelli Coen o di Martin McDonagh (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri). Non saranno pochi i momenti in cui lo spettatore si ritroverà a credere impossibili le situazioni portate a schermo da I care a lot per poi finire col dubitare se tali situazioni possano o meno verificarsi nella propria vita. Inoltre, è presente una grandissima citazione al colosso dell’industria cinematografica che è Scorsese e al suo The Departed,
FOTOGRAFIA E SCENOGRAFIA
In questa pellicola ho trovato particolarmente ispirate sia la fotografia che la scenografia che andranno a braccetto durante tutto il film. Spesso bistrattate o considerate secondarie da uno spettatore più disinteressato, fotografia e scenografia contribuiscono a far brillare una già di per se eccellente trama, andando così a infiorettare il piccolo gioiellino prodotto da Amazon.
Non mancheranno le occasioni in cui la fotografia di I care a lot esalterà le ottime performance attoriali portate a schermo dai protagonisti, i quali sono stati immersi in scenografie del tutto originali.
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PERFORMANCE ATTORIALI
Innanzitutto è d’obbligo cominciare col citare la principale protagonista: Marla Grayson, interpretata da Rosamund Pike, la quale ha vinto il premio come migliore attrice ai Golden Globes per la sua interpretazione in I care a lot. Credevo fosse difficile creare e riprodurre un personaggio più odioso di quello che l’attrice aveva portato a schermo come co-prtotagonista assieme a Ben Affleck in Gone Girl - L'amore bugiardo, eppure..
In I care a lot, Rosamund Pike è riuscita nuovamente a superarsi nell'interpretare quel ruolo che sembra ormai essere fatto apposta per lei. Un po’ come Giancarlo Esposito in qualsiasi opera è sempre il cattivo super carismatico e intelligente, lei sembra essere sempre la “super stronza” che in un modo o nell’altro finirà per bruciare tutto ciò che si trova sul suo cammino.
Ad affiancarla abbiamo Eiza Gonzalez, attrice quasi sempre presente in blockbuster d’azione Holliwodiani stavolta entra in una parte meno “action” e lo fa amalgamandosi molto bene alla performance di Pike.
Altra grande performance femminile è quella di Dianne Wiest (Il Corriere - The Mule) che nonostante sia la prima tessera del domino che porta al caos rappresentato nel film ha un minutaggio su schermo relativamente ridotto. Nonostante ciò, quando presente è sempre “sul pezzo” con una scena in particolare in cui brilla di luce propria, dando del filo da torcere alle sue colleghe ben più giovani.
La controparte maschile di I care a lot è rappresentata invece da Peter Dinklage (Il trono di spade) che da solo riuscirà a bilanciare la presenza scenica delle grandissimi attrici summenzionate, andando a creare un bellissimo botta e risposta a suon di azioni criminali e carisma da boss del crimine.
DUBBI E CONLUSIONI
Non ci sono molti lati negativi di questo film e se ci sono, certe volte finiscono per trasformarsi in punti positivi. La follia e l’assurdità di Marla Grayson sembrano certe volte sfociare nell’assurdo, rischiando di trasformarla in un personaggio volutamente esasperato tanto da non essere più realistico. Sebbene ciò rischi di avvenire più volte durante il film, ai titoli di coda è chiaro come sia una scelta voluta, per essere bilanciata, più volte, e sempre all’ultimo momento, quando lo spettatore perde ogni speranza di una correzione di rotta.
Un gioco che il regista/sceneggiatore Blakeson ha portato a termine molto bene e con una sua impronta unica. Non si ha la sensazione di aver già visto quanto narrato a schermo nonostante le numerose citazioni di I care a lot.
Progetto quindi promosso a pieni voti, che personalmente mi farà tenere d’occhio con molta attenzione i futuri lavori del regista.
8
HyRankI Care a Lot
Non ci sono molti lati negativi di questo film e se ci sono, certe volte finiscono per trasformarsi in punti positivi. La follia e l’assurdità di Marla Grayson sembrano certe volte sfociare nell’assurdo, rischiando di trasformarla in un personaggio volutamente esasperato tanto da non essere più realistico.