Ice on Fire

Di fronte ad una crisi ambientale quale noi oggi stiamo vivendo le cui conseguenze sono particolarmente riscontrabili in un riscaldamento globale del pianeta viene spontaneo chiedersi se siamo giunti ad un punto di non ritorno o se esiste ancora la possibilità di invertire il trend negativo. È una domanda legittima e cruciale che impone una seria riflessione […]

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Di fronte ad una crisi ambientale quale noi oggi stiamo vivendo le cui conseguenze sono particolarmente riscontrabili in un riscaldamento globale del pianeta viene spontaneo chiedersi se siamo giunti ad un punto di non ritorno o se esiste ancora la possibilità di invertire il trend negativo. È una domanda legittima e cruciale che impone una seria riflessione a tutto campo a cominciare dalle istituzioni politiche a quelle scientifiche, nonché dalle forze economiche e produttive proprio perché è in gioco il futuro di ogni essere vivente. Occorre che ciascuno faccia la sua parte.

Non è un caso, quindi, che i mezzi di comunicazione e d'informazione rivestano a tal riguardo un ruolo importante nel condurre un'opera incisiva di sensibilizzazione dell'opinione pubblica perché si renda consapevole dei rischi sempre più frequenti a cui sta andando incontro. Ed è, dunque, in questo solco che si pone l'ultimo lavoro cinematografico diretto da Leila Conners che vede Leonardo DiCaprio in veste di produttore e di narratore. Si tratta di un film-documentario dal titolo Ice on Fire presentato in anteprima al Festival di Cannes 2019, distribuito da HBO e trasmesso in questi giorni su Sky Atlantic e Sky Arte.

Già in un'altra occasione l'attore aveva collaborato con la stessa regista nella realizzazione de The 11th Hour in cui si era voluto allora porre in risalto i problemi connessi al cambiamento climatico; ora, invece, a distanza di undici anni l'elemento guida a cui la pellicola si richiama costantemente è “la speranza”, come riferisce una nota ufficiale, che, attraverso il ricorso ad una tecnologia, per certi versi d'avanguardia, in campo atmosferico, oceanografico, botanico e agricolo, l'uomo sia in grado di ridurre ed arginare in modo significativo quelle cause che sono alla base del forte incremento dell'effetto serra.

Ice on Fire mostra, grazie ad una fotografia veramente espressiva e di grande suggestione (del cineasta Harun Mehmedinović), sequenze d'immagini colte a tutte le latitudini del globo molto eloquenti sulla gravità del problema, ma nel contempo affianca ad esse i resoconti e i progetti di chi “in prima linea” è impegnato a sperimentare vie alternative nella produzione di energia e nuove soluzioni  per catturare e rendere inoffensivo, abbassandone i livelli di concentrazione, il gas CO2 ovvero l'anidride carbonica, il principale imputato dell'aumento delle temperature sulla Terra.

Molto probabilmente è con questo approccio che si potranno ottenere risultati incoraggianti, ma soprattutto efficaci. 

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