Il Gladiatore 2, Recensione: un ritorno glorioso o un sequel forzato?
Dopo oltre 20 anni Ridley Scott ci riporta nell’Antica Roma con un nuovo protagonista
Ci sono film destinati a resistere allo scorrere del tempo, ad attraversare le generazioni e lasciare il proprio marchio indelebile nella cultura di massa. Film che chiunque avrebbe il timore di riprendere in mano, col rischio di intaccare irreparabilmente l'immagine gloriosa di un grande successo. E poi c'è Ridley Scott, che alla veneranda età di 86 anni e con svariati capolavori alle spalle, può permettersi di realizzare un sequel che forse nessuno spettatore gli avrebbe chiesto a gran voce, visto l'epilogo soddisfacente del primo film: Il Gladiatore 2.
Così, dopo aver già ravvivato le saghe di Alien e Blade Runner, per Scott è arrivato il momento di fare un salto nel passato. Di tornare nell'Antica Roma e di fare i conti con quella che è probabilmente la sua pellicola più apprezzata sia dal grande pubblico che dall'industria hollywoodiana, avendo conquistato i premi Oscar al miglior film e al miglior attore per Russel Crowe.
Un secondo capitolo atteso per 24 anni, che sembrava destinato ad entrare in produzione già nel 2003. Oggi Il Gladiatore 2 è realta. E a differenza di altri sequel (vedasi il recente Joker: Folie à Deux), Gladiator II è un progetto rispettoso dell'eredità che raccoglie. Non un altro capolavoro di cui parleremo tra 24 anni, ma un buon blockbuster in grado di mantenere la sua identità ed intrattenere a suon di combattimenti nel Colosseo.
La strada verso la libertà
Il Gladiatore 2 è ambientato 20 anni dopo gli eventi del primo film. Non c'è ovviamente Russel Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, c'è invece Connie Nielsen in quelli di Lucilla, l'ex amante di Massimo ora sposata con il generale Marco Acacio (Pedro Pascal). È attorno al figlio di Lucilla, Lucio Vero, il bambino del primo capitolo, che ruota questo secondo film.
Lucio, interpretato da Paul Mescal (Aftersun, Normal People), è stato allontanato da Roma sin da piccolo per volontà della madre, per proteggerlo in quanto erede al trono. Cresciuto in Numidia sotto il nome di Annone, è divenuto un forte combattente e ha ormai lasciato alle spalle il suo passato, pur senza nascondere il proprio risentimento verso Lucilla.
Gladiator 2 si apre con l'invasione romana della Numidia, che viene conquistata dalle truppe di Acacio. Durante la battaglia, Lucio subisce anche una grave perdita, che accende in lui la fiamma della vendetta nei confronti di Acacio. Facendo parte dei vinti e avendo dimostrato le sue doti di combattimento, Lucio è costretto a fare ritorno a Roma. Non come erede al trono, quello sul quale siedono i due folli imperatori Geta (Joseph Quinn) e Caracalla (Fred Hechinger); bensì per partecipare ai combattimenti nel Colosseo in onore delle conquiste di Acacio.
Lucio viene infatti scelto come gladiatore da Macrino (Denzel Washington). Un tempo uno schiavo, divenuto un ricco mercante d'armi e di gladiatori, Macrino non nasconde la brama di potere. Quel potere al quale non ambisce, invece, Acacio, stanco di guidare valorosi romani alla morte in nome degli imperatori. Dal Colosseo non passa dunque solo la strada verso la libertà di Lucio, ma anche del popolo romano, nel nome di Massimo.
Il Gladiatore 2 è un degno sequel?
Il Gladiatore 2 si porta dietro un peso non indifferente, quello del primo film, con cui il confronto è inevitabile. Stiamo parlando però di tempi diversi, di un Ridley Scott diverso. Questo non vuol dire che gli si può perdonare ogni cosa o che non si sarebbe potuto fare di meglio. Semplicemente lo giudichiamo per quello che è, un ottimo blockbuster d'intrattenimento che non va a rovinare l'epica del Gladiatore. Se non si commette l'errore di entrare in sala aspettandosi un sequel alla pari del suo predecessore, ecco che allora non si può restare delusi da un film non privo di problematiche, soprattutto nella scrittura, ma capace di tenere incollati allo schermo per quasi due ore e mezza.
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È un film da ammirare in una sala cinematografica, anche solo per la portata maestosa dell'Antica Roma ricostruita da Scott, oltre che per le numerosissime sequenze di combattimento. Scene di battaglia di altissimo livello per le grandi produzioni moderne, che sacrificano però parte di quel realismo che è tra le cose che più ha da invidiare al primo film. Per quanto gli effetti visivi siano ben realizzati, la presenza di scimmie, squali e rinoceronti in CGI, accompagnati da una fotografia meno "sporca" e più sgargiante, danneggia in parte l'atmosfera di una pellicola che resta tecnicamente di pregievole fattura.
Purtroppo però la sceneggiatura non è robusta quanto la scenografia, la colonna sonora o la regia di Scott. Lo schema narrativo si ispira notevolmente a quello de Il Gladiatore, a tratti col rischio di sembrarne una copia. Lo stesso vale per molti dei personaggi. Sia Lucio che Acacio hanno tratti caratteriali e compiono azioni che ricordano Massimo; ritroviamo Lucilla; Geta e Caracalla non si discostano troppo dal Commodo di Joaquin Phoenix. Non è però un caso che quando il racconto riprende gli elementi del primo film, tutto funziona per il verso giusto; un po' meno quando cerca di discostarsi. Ma il grande problema della pellicola risiede nei passaggi narrativi affrettati, soprattutto in un finale con cui Scott sembra voler congedare immediatamente lo spettatore, dopo avergli fatto attendere pazientemente una risoluzione.
A dispetto dell'eccessiva fretta con cui ciò avviene, va dato merito del fatto che gli archi narrativi dei personaggi principali si chiudono in modo soddisfacente. Tutti hanno una loro evoluzione, per quanto semplice questa possa essere. A rubare la scena a tutti è però il personaggio di Macrino, interpretato magistralmnete da Denzel Washington, in uno dei ruoli che più sembra essersi divertito a mettere in scena. Un comprimario che acquista sempre più spazio nel corso di un film il cui peso viene portato, per la maggior parte del tempo, da Paul Mescal, l'attore candidato all'Oscar per Aftersun ma al suo primo grande ruolo in un film così commerciale.
In conclusione, Il Gladiatore 2 è un ritorno glorioso o un sequel forzato? Probabilmente nessuno dei due. Semplicemente un seguito degno di esistere che si va a collocare nel mezzo. Il risultato è più che apprezzabile, sufficiente per esaltarsi ammirando nuovamente giochi di potere e scontri tra gladiatori. Non ci saremmo aspettati di più.
7.3
HyRankIl Gladiatore 2
Il Gladiatore 2 non è un sequel sullo stesso livello del suo predecessore, ma comunque un ottimo blockbuster che non smette mai di intrattenere. Una pellicola che cerca di restare legata al passato, con uno schema narrativo simile al primo film; ma al tempo stesso si adegua alle produzioni moderne. Grandi scenografie e sequenze di combattimento maestose, con ottimi effetti visivi che sacrificano però un po' di realismo. Nonostante le quasi due ore e mezza di durata e una sceneggiatura traballante, Il Gladiatore 2 tiene incollati allo schermo senza annoiare. Un seguito non perfetto, ma che tutto sommato è valso la pena aspettare così a lungo. Uno dei migliori lavori recenti di Ridley Scott, da ammirare sul grande schermo senza aspettarsi un altro capolavoro.