Immaculate – La prescelta, Recensione: un film Sydney-centrico?

Immaculate, il nuovo film horror religioso prodotto e interpretato da Sydney Sweeney, è finalmente arrivato in Italia. Avrà rispettato le aspettative?

Immaculate - La prescelta

Dopo avere conquistato le sale statunitensi è uscito anche in Italia Immaculate, in questo caso con il titolo La prescelta, un Horror religioso con come protagonista Sydney Sweeney. Il cast conta anche la partecipazione di alcuni elementi italiani, come Benedetta Porcaroli, in quanto gran parte delle riprese principali si è tenuta proprio in Italia, a Roma per essere precisi. Oltreoceano il film ha riscosso successo tra gli adolescenti, e ha portato a casa, grazie anche alle campagne social, un buon risultato al botteghino. Ma vediamo di cosa parla.

Immaculate: di cosa parla il film con Sydney Sweeney?

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Suor Cecilia, Sydney Sweeney, sceglie di prendere i voti in tenerissima età, dopo un evento traumatico. La ragazza aveva infatti rischiato di morire annegata in un lago gelido, ma era stata salvata per volontà divina. La giovane accetta quindi di andare nel convento Italiano di Sal Tedeschi, interpretato da Alvaro Morte. Qui veniva prestata assistenza alle monache in fin di vita.

Nel convento Cecilia ha l'occasione di conoscere altre ragazze come lei, e stringe infatti un rapporto di complicità con Suor Gwen, interpretata da Benedetta Porcaroli, ma soprattutto di assistere a fenomeni anormali. Scopre poi di essere incinta, nonostante sia vergine, e perciò tutto il convento comincia a trattarla come se fosse la nuova Maria. Cecilia sente però che qualcosa di strano sta avvenendo in quel convento e non resta immobile all'evidenza.

Suor Sydney Sweeney, e poco altro

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Questo film è stato estremamente voluto dall'attrice. Infatti la giovane Sydney Sweeney aveva sostenuto il provino per lo stesso progetto diversi anni fa, all'età di 16 anni. Il progetto non era andato a buon fine e la ragazza è riuscita poi a mettere mano sulla sceneggiatura originale, per farla riadattare alla lei di 10 anni dopo. Alcuni elementi sono rimasti invariati mentre altri sono stati modificati, in primis appunto l'età della protagonista così che lei stessa la potesse comunque interpretare.

La sua performance risulta coerente con il genere e abbastanza convincente per quanto non possa essere valutata nella sua interezza in quanto è il film stesso ad avere diversi problemi. Il primo di tutti si riaggancia proprio a quanto detto prima, ossia il ruolo di Sydney Sweeney nella realizzazione del film. L'attrice statunitense è infatti anche produttrice, e questo spiega ancora di più il quantitativo di inquadrature su di lei, anche nel momento in cui queste non risultano estremamente necessarie.

È vero, stiamo parlando della protagonista, è logico che necessiti maggior spazio e quindi maggior screen time, ma in questo caso è veramente troppo, anche nei momenti in cui attorno a lei potremmo vedere qualcosa di più interessante, la macchina da presa vede solo Cecilia. Questo film è stato senza alcun dubbio utilizzato dall'attrice come una sorta di opera dimostrativa delle sue capacità. E per carità, come già detto ne esce, quasi sempre, vincente. Ma, gli altri problemi della pellicola, e l'eccessivo numero di inquadrature inutili che la riguardano, fanno cadere spesso anche tutta la sua costruzione.

Gli altri problemi di Immaculate

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Passando agli altri problemi, la sceneggiatura e la regia hanno diversi problemi. Michael Mohan, non riesce ad arrivare all'anima della storia. L'estetica del film è sicuramente costruita nei dettagli, per cercare di nascondere tutti i problemi che presenta questa storia, in primis nella sua scrittura e in secondo luogo nella messa in scena.

Di storie simili a questa ce ne sono tantissime che hanno già toccato gli schermi dei cinema, ma ciò non toglie che, se costruite nel modo opportuno, possano continuare a nascerne delle altre. In questo caso però la trama risulta estremamente scontata, e non si genera quasi mai l'effetto di paura e sorpresa necessario per la buona riuscita di un film horror. Se lo spettatore non crede a ciò che sta vedendo, o meglio, non riesce ad immedesimarsi nella finzione cinematografica a cui sta assistendo in quanto essa risultata eccessivamente artefatta, non si arriverà mai al risultato sperato.

Una nota positiva

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L'unico momento in cui questo film si può ritenere riuscito è il finale. Un finale che, nonostante la cattiva strada che si deve attraversare per arrivarci, risulta coerente. Riesce a tenere il pubblico con il fiato sospeso, riesce a sconvolgere lo spettatore e a farlo uscire dalla sala senza parole per ciò a cui ha assistito. Un finale che riesce a crescere e crescere sempre di più facendo quasi dimenticare tutto ciò che è stato proiettato in precedenza.

Per evitare di spoilerare aspetti troppo importanti del film, questa piccola parte sul finale si conclude qui. Infatti conoscendo proprio questo aspetto della pellicola si otterrebbe un risultato totalmente diverso dalla visione e per niente soddisfacente.

In conclusione si può dire che Immaculate non è sicuramente tra i migliori film del suo genere, ma nemmeno tra i migliori film di quest'anno. Può essere apprezzato da coloro che amano questo tipo di costruzione che lascia capire tanto della trama, ma che comunque sono pronti a farsi stupire per il finale. Il cast oltre Sydney Sweeney di cui abbiamo già parlato ampiamente, risulta abbastanza capace, per il tempo che ha poi ricoperto nello schermo.

Immaculate - La prescelta

4.5

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Immaculate - La prescelta

Immaculate - La prescelta non riesce a coinvolgere lo spettatore, se non nel finale. Un teatrino costruito per mettere in primo piano le capacità dell'attrice protagonista, nonché produttrice, e che non lascia spazio a tanto altro.

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