INDEPENDENCE DAY #MovieOfTheWeek
Independence Day è un cult degli anni ’90 divenuto uno dei punti di riferimento per il genere fantascientifico e sopratutto per il genere dei disaster movie.
Bentornati o benvenuti nella rubrica settimanale di #MovieOfTheWeek. La settimana scorsa abbiamo trattato Le idi di Marzo, stavolta ci spostiamo sul genere fantascientifico per parlare di Independence Day.
Film uscito nel 1996 diretto da Roland Emmerich, regista ormai rodato sul genere dei disaster movie e al cinema action in generale.
Attualmente è disponibile per lo streaming sulla piattaforma Disney+ dell'omonima compagnia multinazionale.
CULT FANTASCIENTIFICO
Independence Day ormai è uno di quei film che a tutti gli effetti rientra nei cult, sopratutto per quanto riguarda il genere a cui fa riferimento. Qualunque appassionato di film d'azione, di fantascienza o semplicemente di alieni e grandi esplosioni dovrebbe aver visto almeno una volta Independence Day, il quale in realtà è molto di più di questo.
A riempire le fila del cast del film vi è un gran numero di attori, è il caso di dire stellari. Partendo dai protagonisti abbiamo Will Smith nei panni di uno dei migliori piloti di caccia dell'aviazione militare statunitense e Jeff Goldblum nei panni di un brillante esperto di telecomunicazioni un po' overqualified per il lavoro che svolge nel film. Questi due insieme portano in scena un coppia leggendaria, vero punto focale del film.
Assieme a loro abbiamo altri due personaggi cardine con un ruolo meno centrale ma comunque fondamentale nell'assisterli nella "semplice" missione di salvare il pianeta dagli alieni. Sto parlando del presidente USA interpretato da Bill Pullman e di un disinfestatore di campi, ex pilota di caccia e veterano del Vietnam ormai con molte rotelle fuori posto, interpretato da Randy Quaid.
Ad arricchire, a dare più profondità e sopratutto ad aiutare questi questi quattro personaggi vi sono numerosi membri delle loro famiglie, come le rispettive dolci metà: abbiamo Margaret Colin (ex moglie dello scienziato esperto di telecomunicazioni), Vivica A. Fox (fidanzata del pilota di caccia) e Mary McDonnell (moglie del Presidente). Di fondamentale importanza anche il rabbino padre dello scienziato interpretato da Judd Hirsch.
Come avrete intuito, Independence Day cerca di dare importanza nono solo agli alieni ma anche ai rapporti trai protagonisti e con i propri cari, romanzando e legando le loro gesta alle relazioni interpersonali. Simili "romanzate" avvengono spesso nei film d'azione, spesso anche in quelli storici, e qui mi è impossibile non citare Pearl Harbor per quanto riguarda le storie d'azione romanzate.
Anche con Independence Day il regista ha saputo amalgamare la storie dei protagonisti con la ben più pressante minaccia di un invasione aliena su scala mondiale riuscendo a creare un cocktail perfetto di azione e storia capace di farsi apprezzare sia da coloro che cercano l'azione pura, che per essere un film del 1996 non ha niente da invidiare ai film d'azione moderni (se non una CGI ovviamente più sviluppata), sia da coloro che cercano qualcosa di più.
Independence Day inizia con l'avvicinarsi della gargantuesca (è raro poter usare questa parola in una frase - ndr) nave madre aliena alla Terra. Colti alla sprovvista i terrestri avranno poco tempo per capire se i nuovi arrivati hanno intenzioni pacifiche o meno, ed i protagonisti saranno tra i primi a capire le reali intenzioni degli alieni ed a agire di conseguenza.
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NON È SOLO QUESTIONE DI NUMERI
Fin da subito emerge la terribile verità. La tecnologia aliena è infinitamente più sviluppata di quella terrestre che, seppur capace di imbrigliare l'energia nucleare, a confronto dei visitatori si ritrova a essere come i nativi americani secoli addietro, impreparati ad affrontare le ben più sviluppate armate europee.
Non è attraverso la mera forza bruta che possono essere sconfitti quindi, con difese praticamente impenetrabili le forze aliene devono essere affrontate con un approccio assolutamente non convenzionale. Per questo motivo l'insolita e improbabile coppia di David, lo scienziato di telecomunicazioni, e di Steve, il pilota di caccia, potrebbe risultare essere la chiave di volta necessaria ad affrontare gli alieni su un campo a loro non congeniale.
Per rendere il tutto più patriottico e memorabile gli alieni hanno scelto di fare una capatina nella Via Lattea, al terzo civico del sistema solare, Terra, proprio la viglia del 4 luglio, festa dell'indipendenza americana. Una cosa è chiara, al di là di chi uscirà vincitore da questa guerra per la sopravvivenza, "il 4 luglio non sarà ricordato più solamente come una festa americana", e questo il Presidente USA non mancherà di ricordarlo (e ricordarcelo) con uno dei più bei discorsi motivazionali della storia del cinema.
Independence Day porta più volte a schermo scelte narrative ed "escamotage" che hanno contribuito a farlo diventare un cult e ad far si che venisse emulato dai successivi film appartenenti al suo genere narrativo. C'è una fortissima impronta di patriottismo americano ma è rappresentata nel modo giusto, con intelligenza e esaltando tutto ciò che di buono avevano i film degli anni '90.
Come nella Guerra nei Mondi non è la forza bruta ad avere la meglio contro una razza aliena tecnologicamente superiore, ma niente paura, stavolta nessun microbo subentrerà al novantesimo minuto per segnare, sarà bensì l'ingegno umano a dare alla razza umana una chance.
Se vogliamo, un particolare plot twist del film può inoltre aprire un interessante dibattito di "sociologia aliena" e su cosa sia assimilabile tra le due culture ma ancora di più su cosa invece non lo sia e possa quindi avere un significato solo per una delle due civiltà, lasciando la controparte scoperta a ciò che non conosce, e qui non aggiungo altro.
PIETRA MILIARE DEL GENERE
Non abbiate dubbi quindi e gustatevi se ancora non l'avete fatto una pietra miliare del genere fantascientifico. Independence Day oltre ad essere un ottimo film sia per il suo genere che in generale, sprizza anni '90 da tutti i pori e per gli amanti della cinematografia di quegli anni questo è senz'altro un valore aggiunto.
A mio parere l'impronta inconfondibile di quegli anni riesce a valorizzare quello che è un primo capitolo riuscito sotto ogni aspetto. Ah, perché non vi avevo detto che a distanza di vent'anni dal primo è uscito un altro capitolo? Beh sono sicuro che in futuro avremo modo di parlarne, solo se continuate a seguirci però.
Alla prossima settimana e buona visione!