Io Capitano, perché i protagonisti non sono stati candidati ai David? Il motivo
Le parole di Matteo Garrone e dei protagonisti di Io Capitano
Matteo Garrone si è aggiudicato il premio per la miglior regia ai David di Donatello 2024 per il film Io Capitano. Durante la sessantanovesima cerimonia di premiazione dei David di Donatello, il regista romano ha lasciato spazio ai protagonisti di Io capitano: gli attori Seydou Sarr e Moustapha Fall e Mamadou Kouassi il vero capitano.
Il viaggio di Garrone con Io Capitano
La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale in occasione dell'ottantesima mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Io Capitano ha infatti concorso per il Leone d'oro e si è aggiudicato il Leone d'argento alla regia, oltre il premio Marcello Mastroianni al miglior attore esordiente per Seydou Sarr.
Il film è poi stato selezionato per rappresentare l'Italia ai premi Oscar 2024, dove è riuscito ad accaparrarsi un posto nella cinquina, senza riuscire ad aggiudicarsi il premio.
Io Capitano da settembre a oggi ha girato il mondo ed è stato visto da tantissime persone in sala: partendo dagli adulti per passare alle classi di scuola.
L'importanza di Seydou e Moustapha
È raro che un regista decida di condividere il palco con qualcun altro per accettare il premio alla regia. Non perché ci siano delle regole a riguardo, ma semplicemente perché, quasi, tutti gli elementi dei film dovrebbero avere una categoria nella quale poter emergere. Matteo Garrone sceglie di condividere il palco con Seydou Sarr e Moustapha Fall, gli attori protagonisti del suo film, che non sono però stati candidati nelle categorie a loro dedicate. Ma perchè questi due ragazzi, che hanno dimostrato grandissimo talento e sensibilità del film, non sono stati candidati ai David di Donatello? La risposta è stata data da Garrone stesso: i due ragazzi non recitano in lingua italiana.
"La regia è legata alla visione, al racconto, e questo film dal primo momento nasce dall'idea di ascoltare. Ascoltare le storie di chi solitamente non viene ascoltato. Di raccontare quella parte di viaggio che di solito non viene vista. E quindi per me è stato fondamentale fare questo film insieme a chi realmente ha vissuto quella esperienza, quella odissea contemporanea.
Quindi, è un film che ho fatto sin dal primo momento, sin dalla scrittura, con chi ha vissuto questa avventura. E anche sul set ho avuto il privilegio di lavorare con tutte comparse che erano realmente dei migranti e che mi aiutavano a ricostruire questo racconto. E quindi spesso mi sono ritrovato a co-dirigere il film con loro. Cioè loro a volte si mettevano in scena da soli, e io ero il primo spettatore. Quindi è un film dove io mi sono sentito regista, ma spesso anche spettatore.
E quindi ci tengo stasera, oltre che a ringraziare tutte le persone che hanno fatto il film iniseme a me, e sono tantissimi, a ringraziare gli attori. Purtroppo non potevano partecipare alla candidatura Seydou e Moustapha, perchè non recitano in italiano. Però se il film è arrivato così lontano, è grazie all'interpretazione straordinaria che hanno avuto. Così pura, intensa e vera. Ogni fotogramma del film è vero, e li ringrazio."
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Come da regolamento ufficiale dei David di Donatello, infatti, "Partecipano al Premio attori e attrici che nella versione originale abbiano recitato in italiano o si siano doppiati in italiano". Questo è il motivo per cui l'attore inglese Josh O'Connor (oggi nelle sale con Challengers) è stato candidato per il film La Chimera, in cui recita in italiano.
Garrone ha poi passato la parola ai due giovanissimi attori e Mamadou Kouassi.
Le parole dei protagonisti di Io Capitano
Mamadou Kouassi ringrazia Matteo Garrone per avere creduto nella sua storia e per aver cercato di raccontare la storia di tanti che come lui hanno rischiato e ancora rischiano la vita per un futuro migliore. "È necessario parlare del futuro, è necessario parlare del sogno, e questo film parla del sogno." Ringrazia poi le ong che ogni giorno salvano vite in mare e sulla terra e ribadisce "è importante salvare le vite umane". Ringrazia infine l'associazione che l'ha accolto a Caserta e la platea concludendo dicendo "basta morti in Palestina".
Nonostante l'emozione, i due talentosi protagonisti del film prendono la parola. Seydou Sarr decide di parlare in italiano esordendo con la frase "però io non parlo bene italiano, però posso dire che tutti i premi che Io Capitano ha vinto sono dedicati a tutta la gente che è morta nel deserto e nel mare. Grazie."
Prosegue Moustapha dicendo "Ciao, il mio italiano non è wow, ma sto parlando italiano ma poco poco.... non so che devo dire, giuro mai, ma so che questo film ha cambiato la mia vita in tutti i sensi. Grazie a tutti gli italiani. Perchè il figlio di italiano mi ha scelto. Il figlio di italiano mi ha dato questa opportunità. Il figlio di italiano mi ha dato la possibilità di fare l'attore. Grazie mille a tutti gli italiani qua, grazie mille per tutti i vostri complimenti, e il vostro sorriso. Grazie per tutto."
Nonostante la mancata candidatura i due ragazzi hanno avuto modo di pronunciare queste belle parole e prendersi i loro meritati complimenti. È un grosso peccato che, a causa del problema della lingua, soprattutto Seydou non sia stato candidato come migliore attore protagonista. Il ragazzo ha infatti portato in scena, con estrema sensibilità e grande talento, un personaggio non semplice da interpretare. Il risultato della sua interpretazione è sbalorditivo, e lo è ancora di più se si pensa che questa era la sua prima volta davanti alla macchina da presa. Insomma ciò che è fatto è fatto, ma, se avesse avuto la possibilità di rientrare nella cinquina, avrebbe certamente dato filo da torcere agli altri attori in categoria!
Insegnare cinema nelle scuole è importante
Garrone conclude rifacendosi a una parte del discorso di Paola Cortellesi relativamente agli insegnamenti che i film possono dare ai ragazzi nelle scuole. Il regista ci tiene a dire che "più che il rispetto, io credo che nelle scuole sia ora che si insegni cinema. Perchè sappiamo che il cinema è l'arte più vicina ai giovani. Racchiude tutte le arti(...) è un'occasione per parlare di storia. Il nostro film è un documento di una pagina buia della nostra storia contemporanea, quindi penso sia ora, che almeno nei licei artistici, ma in tutte le scuole si cominci a insegnare cinema, perchè è importante."