John Mamais a tutto campo su Cyberpunk 2077
Continuano le rivelazioni su uno dei giochi più attesi dell’anno In una lunga e articolata intervista rilasciata qualche giorno fa alla redazione di OnMSFT (sito web di notizie con focus sui prodotti Microsoft) John Mamais, capo degli studi CD PROJEKT Red, ha parlato dell’attesissimo gioco Cyberpunk 2077, in particolare dell’ambientazione futuristica in cui si svolge l’intera vicenda, del sistema […]
Continuano le rivelazioni su uno dei giochi più attesi dell'anno
In una lunga e articolata intervista rilasciata qualche giorno fa alla redazione di OnMSFT (sito web di notizie con focus sui prodotti Microsoft) John Mamais, capo degli studi CD PROJEKT Red, ha parlato dell'attesissimo gioco Cyberpunk 2077, in particolare dell'ambientazione futuristica in cui si svolge l'intera vicenda, del sistema acustico messo in atto davvero coinvolgente grazie all'uso delle geometrie, dei problemi di censura che potrebbero sorgere in Australia per alcune scene di violenza di tipo sessuale e in cui si fa uso di steroidi, del ritardo del lancio secondo la tabella di marcia prevista (per un certo periodo si è lavorato contemporaneamente a The Witcher 3:Wild Hunt) e di altre caratteristiche tecniche, proprio per rendere il titolo decisamente accattivante e fruibile su diverse piattaforme.
Cyberpunk 2077, ricorda Mamais, è un gioco di ruolo, single player, dove il protagonista può essere creato completamente ex novo, compreso il suo genere senza però arrivare a degli eccessi, e molto innovativo sotto diversi aspetti come la riduzione dell'effetto bobbing, l'accentuazione della profondità di campo, l'utilizzo di un sistema di sceneggiatura di tipo RMD e del real-time global illumination system (lo scopo è quello di aggiungere un'illuminazione più realistica alle scene 3D) che «we haven't really seen in its full beauty yet. No one in the public has seen how it's finally going to look. It's going to look more breathtaking than we've seen so far». Inoltre i giocatori possono esplorare l'intero mondo senza dover necessariamente uccidere qualcuno e per quanto riguarda il gameplay si sottolinea l'investimento che è stato fatto nel numero delle persone addette a questa mansione rispetto alla precedente esperienza: «We don't have any simulator stuff or gameplay. In Witcher 3 we did the open-world elements very late in the development process when we only had two or three people working on it or something. Now there's, like, 15 people doing these open-world quests».
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Interessanti poi le STS che sono le storie di strada, un modo che permette di esplorare il mondo e di alzare il livello del personaggio: «I think there's around 75 street stories. Then there's minor activities as well. The street stories are like little quests. There's story but there's not, like, advanced cinematic storytelling sequences so much. They're a way to explore the world and level-up your character». Infine alla domanda quale possa essere la durata del gioco per completarlo interamente, la risposta di Mamais non lascia dubbi: «We are not sure... yet... it's a little but risky tostate the length of time».