Joker: Folie à Deux, spiegazione del finale: cosa significa davvero?
Cosa vuol dire il finale di Joker 2? L’analisi e le possibili implicazioni sul futuro
Joker: Folie à Deux è arrivato. Dal 2 ottobre, il sequel del pluripremiato Joker di Todd Phillips è disponibile nelle sale italiane. Se ancora non lo avete visto, è giunto il momento di precipitarsi al cinema, perché nel resto dell'articolo seguiranno spoiler (qui invece la nostra recensione senza spoiler dal festival di Venezia).
Andiamo ad analizzare nel dettaglio il finale di un film certamente non all'altezza del suo predecessore, e che trova nella sua sconvolgente conclusione la sintesi dell'intero progetto. Un'operazione coraggiosa, rischiosa ed estremamente divisiva.
Come finisce Joker 2?
Gran parte del film ruota attorno al processo di Arthur. La strategia dei suoi legali si basa sul provare che a commettere i crimini non sia stato Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) ma una personalità distaccata: Joker. Dopo un lungo processo in cui Arthur decide di prendere in mano le redini della difesa, licenziando i suoi avvocati e truccandosi da Joker; il protagonista stesso confuta l'ipotesi del disturbo dissociativo dell'identità.
Nel giorno decisivo del processo, Arthur ammette di aver sempre agito nel pieno controllo delle proprie facoltà. Non esiste alcun Joker, solo Arthur Fleck. Ed è proprio quando viene emessa la sentenza che sancisce la sua condanna che una bomba esplode nel tribunale. Arthur riesce a fuggire, coadiuvato dai seguaci di Joker che avevano causato l'esplosione. Stanco di essere visto come la guida del movimento, imprigionato nella maschera del Joker, Arthur scappa anche da loro.
È sulla scala dell'iconica scena del primo film, quella da cui tutto è iniziato, che Arthur si rifugia. Qui incontra Harley Queen (Lady Gaga), che aveva abbandonato l'aula di tribunale non appena Arthur aveva confessato i suoi crimini. Harley esprime dunque ciò che gli spettatori avevano già compreso: non ha mai amato Arthur, ma solo la fama di Joker.
L'ultima scena di Joker: Folie à Deux è ambientata nell'Arkham Asylum, dove Arthur era inizialmente imprigionato e dove fa ritorno dopo la dura confessione di Harley. È qui che si consuma l'episodio più sconvolgente della pellicola. Un detenuto di Arkham, Ricky Meline, si avvicina ad Arthur col pretesto di raccontargli una barzelletta, per poi ucciderlo accoltellandolo ripetutamente. A questo punto, si incide un sorriso sulla bocca: è la nascita di un nuovo "Joker"?.
Joker: Folie à Deux, analisi del finale e conseguenze
La fine della storia di Arthur Fleck è un grosso punto interrogativo, al quale forse non avremo mai una vera risposta. Da un lato, Arthur potrebbe non essere mai stato il clown principe del crimine di Gotham City. In effetti non è mai stata una mente criminale, quale potrebbe essere invece il suo assassino. Il sorriso inciso sulla bocca è tra l'altro un omaggio al Joker di Heath Ledger, ma questo non vuol dire che Ricky Meline sia effettivamente il villain del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.
L'opzione più credibile è che il finale di Joker: Folie à Deux sia semplicemente un passaggio di consegne. Proprio come il mantello di un eroe può essere considerato un simbolo di speranza, anche Joker è un simbolo. Una "maschera" destinata ad essere tramandata, a rappresentare quella fetta della società emarginata e pronta a rivoltare la città.
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Nel momento dell'uccisione di Arthur, le immagini tornano alla sequenza del Joker & Harley Show. Un modo per simboleggiare che l'uccisione di Arthur è avvenuta per mano di Harley, piuttosto che di Ricky. La donna che aveva dato nuova linfa alla sua vita, lo ha ferito più delle coltellate nello stomaco, avendolo illuso di amarlo e di aspettare un bambino (cosa mai confermata, smentita da Harley ma sulla quale non vi sono certezze). La mente torna anche alla sequenza animata di apertura di Joker: Folie à Deux, ad un Arthur imprigionato dalla sua stessa "ombra", da quel Joker che è costretto ad annientare per liberarsi dalle catene di una società da cui era stato dapprima emarginato e poi osannato.
Si tratta di un finale ben poco soddisfacente, guardando al quadro complessivo fra primo e secondo film. Finisce per rovinare quel capolavoro di graduale aumento ed esplosione della tensione in Joker, facendo rivalutare le azioni di Arthur. Ma anche furbo, per consentire di chiudere la storia del protagonista senza che questo voglia dire, per forza di cose, di non poter riprendere in mano la saga in futuro.
Il finale di Joker: Folie à Deux ha, infatti, conseguenze importanti anche per il futuro del franchise. Con Arthur ormai fuori dai giochi e dunque l'arco narrativo del protagonista totalmente chiuso, non sembra esserci margine per un ipotetico Joker 3. Non si può però escludere totalmente un sequel incentrato sul Joker che compare nell'ultima sequenza di Folie à Deux. O forse ancor più probabile un progetto su Harley Quinn, per continuare a sfruttare la presenza di Lady Gaga e esplorare maggiormente un personaggio ben poco approfondito nella pellicola. In casa Warner si sono tenuti aperte tante porte per il futuro, ma le parole di Todd Phillips lasciano pensare che Joker 3 non si farà.