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Kraven – Il cacciatore, Recensione: l’ennesimo fallimento del SSU

Kraven – Il cacciatore chiude il Sony’s Spider-Man Universe e prova a salvarlo in corner, ma è il momento di ricominciare da 0.

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Una scena dal film, Kraven - Il cacciatore.

Mercoledì 11 dicembre è arrivato nelle sale italiane Kraven - Il cacciatore, il sesto (e probabilmente ultimo) film del Sony's Spider-Man Universe che riunisce le storie di alcuni celebri villan del noto supereroe Marvel.

La pellicola diretta da J. C. Chandor arriva nelle sale dopo ben due anni e mezzo dalla fine delle riprese e vede come protagonista nel ruolo di Kraven l'attore britannico Aaron Taylor-Johnson, una scelta perfetta sulla carta che era apprezzata dai più.

Purtroppo però, nonostante le varie campagne pubblicitarie e la scelta di rendere realizzare una pellicola più introspettiva e violenta il film si è rivelato un vero fiasco sia a livello di apprezzamenti dalla critica e dal pubblico sia al box office dove ha esordito malissimo.

Va detto anche che ci troviamo davanti ad un film che ha un cast di tutto rispetto, oltre ad Aaron Taylor-Johnson troviamo infatti coinvolti nel progetto: Russell Crowe, Ariana DeBose, Alessandro Nivola, Christopher Abbott, Levi Miller e Fred Hechinger.

Ma allora, perché Kraven - Il cacciatore è l'ennesimo film del SSU che non funziona?

Un origin story troppo approssimativa

La sceneggiatura di Kraven, scritta da Richard WenckArt Marcum e Matt Holloway, dovrebbe scavare nel passato del giovane Sergei Kravinoff, figlio di un boss criminale interpretato da Russell Crowe che viene quasi ucciso durante una brutale battuta di caccia organizzata proprio dal padre.

Salvato da un rituale oscuro, acquisisce poteri animaleschi e diventa in seguito Kraven il Cacciatore, un vigilante che caccia i criminali più spietati.

Dopo essere fuggito al destino che il padre aveva in serbo per lui e aver intrapreso un vita solitaria e dedita, appunto, alla caccia di criminali, si ritroverà di nuovo invischiato in "affari di famiglia" per proteggere il suo amato fratellastro Dimitri (Fred Hechinger).

Aaron Taylor-Johnson e Russel Crowe in Kraven - Il cacciatore. 10091106
Aaron Taylor-Johnson e Russel Crowe in Kraven - Il cacciatore.

Questa storia però sul grande schermo non regge ed è raccontata inizialmente con un flashback molto poco avvincente ed eccessivamente lento, per poi passare ai fatti che avvengono nel presente in modo estremamente approssimativo, senza dare rilievo a nessun personaggio, compreso Kraven stesso che è il protagonista.

La colpa in questo caso non è da attribuire al cast, Aaron Taylor-Johnson è perfetto nel ruolo ma il suo potenziale non è sfruttato così come quello di Ariana DeBose, totalmente sprecata come Calypso.

L'unica funzione del personaggio è quella di imboccare la pozione a Kraven e basta, non c'è nemmeno una piccola sfaccettatura o spiraglio della sacerdotessa voodoo dei fumetti alla quale si dovrebbe ispirare.

L'unico attore che riesce a farsi notare un po' di più in questa narrazione confusa è Fred Hechinger, che nei panni di Dimitri e del "futuro" Camaleonte intriga e incuriosisce.

Anche il personaggio di Crisopher Abbott sembra essere buttato nella mischia senza significato alcuno, per non parlare del brutto Rhino di Alessandro Nivola, distrutto da una scrittura blanda e una CGI pessima.

Alessandro Nivola e Christopher Abbott in Kraven- Il cacciatore 10091107
Alessandro Nivola e Christopher Abbott in Kraven- Il cacciatore

Per quanto riguarda J. C. Chandor alla regia, fa quel che può, alcuni spunti visivi non sono niente male e le scene d'azione (quando non sembra troppo Spider-Man) sono dinamiche e coreografate bene, peccato che la sceneggiatura non sia abbastanza solida e che la CGI sembra essere quella dei primi esperimenti degli anni 2000.

Kraven - Il cacciatore: l'ultima occasione sprecata del SSU

Kraven - Il cacciatore, inoltre, prometteva di essere un film più violento ed esplicito rispetto a suoi predecessori, la storia di base lo permetteva e l'aggiunta del "sangue" aveva fatto discutere, per via anche del divieto di visione in sala in Italia per i minori di 14 anni, mentre negli Stati Uniti per i minori di 18. Questa violenza però è anch'essa blanda, probabilmente aggiunta in seguito alla nascita del progetto per attirare di più l'attenzione.

Va ammesso però che nonostante si presenti come un film dalla sceneggiatura approssimativa, a parte Rhino e alcuni animali in CGI davvero realizzati male, il resto del film è semplicemente sciapo e nel suo insieme si colloca anche ad un livello più alto rispetto ad altre pellicole dello stesso universo.

Aaron Taylor-Johnson e Fred Hechinger in Kraven - Il cacciatore. 10091110
Aaron Taylor-Johnson e Fred Hechinger in Kraven - Il cacciatore.

Il tutto è così poco incisivo, che si può parlare effettivamente di tanto materiale sprecato: i personaggi, seguendo per assurdo anche questa linea narrativa ma sviscerati un po' meglio, potevano dare tanto; nel cast ci sono degli attori capaci e giusti (almeno la maggior parte) per i ruoli che rivestono e uno sfondo animalista che ben sfruttato poteva essere un pilastro della pellicola.

Tutti questi elementi se elaborati bene potevano fruttare il primo vero successo dell'SSU, ma così non è stato, anzi adesso con tutta probabilità diremo addio a questo universo.

Il destino era già scritto e inevitabile, ma il sogno di vedere dei film su i più iconici villain di Spider-Man è ancora vivo e magari verrà un momento ed un progetto giusto, prima o poi.

Una scena dal film, Kraven - Il cacciatore.

5

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Kraven - Il cacciatore

Kraven - Il cacciatore, il nuovo film del Sony's Spider-Man Universe diretto da J. C. Chandor e con protagonista Aaron Taylor-Johnson, che racconta la storia del famoso villain dei fumetti Marvel Sergei Kravinoff (alias Kraven), non è riuscito nell'intento di trasporre sullo schermo una storia sulla carta molto interessante. La sceneggiatura e la messa in scena sono scialbe, e la colpa non è del cast o della regia ma proprio dell'adattamento, nemmeno la violenza che ci avevano promesso riesce a rendere più interessante la pellicola che però va detto, non è brutta ma semplicemente inutile e approssimativa in ogni suo aspetto o quasi. L'ennesima occasione sprecata!

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