Lightyear: l’importanza di Toy Story

I segni indelebili lasciati dal film nella storia del cinema e nei nostri cuori, in attesa dello spin-off

Di , Scrivo di cinema, sogno di farlo. Il colpo di fulmine è arrivato con Mulholland Drive durante i miei studi a Roma, da lì in poi non ci siamo più separati.

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Nonostante sembri ieri, sono passati all'incirca 26 anni dall'uscita di Toy Story, un film d'animazione immortale che ha segnato la storia del cinema, e che torna prepotentemente nelle sale italiane il 15 giugno 2022 con lo spin-off dedicato ad uno dei personaggi animati più amati di sempre.

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La storia

Forse non tutti sanno che se Toy Story esiste è anche grazie a Steve Jobs che, dopo aver acquisito la divisione artistica a noi conosciuta come Pixar, contattò John Lasseter, regista del nostro amato film sul mondo dei giocattoli. Quest'ultimo realizzò prima il cortometraggio Tin Toy, premiato come miglior cortometraggio d'animazione, e in seguito iniziò a lavorare a Toy Story.

Il film, primo lungometraggio Pixar, esordì negli Stati Uniti il 22 novembre 1995 ed incassò più di 350 milioni di dollari in tutto il mondo, fu un successo totale tra critica e pubblico, e nel 1996 vinse l'Oscar Speciale per essere stato il primo lungometraggio interamente animato al computer.

Si tratta di un film che ha rivoluzionato completamente il modo di fare animazione, anche perché il computer in quegli anni era ancora uno strumento abbastanza inedito per questo tipo di produzioni e veniva utilizzato per lo più come "bonus", da giocarsi in alcune scene per sbalordire lo spettatore o per diminuire il carico di lavoro, ma niente di relamente sistematico. Toy Story quindi scava un solco nella storia del cinema lungo più o meno quanto la molla di Slinky, e ha condizionato per sempre il modo di fare animazione, mettendo anche in difficoltà competitors del calibro di Dreamworks, che furono costretti a reagire nel minor tempo possibile.

L'immaginario

Oltre gli aspetti tecnici e storici, non si possono tralasciare gli aspetti culturali del prodotto. La narrazione è basata su concetti di uguaglianza e appartenenza, di accettazione del diverso e di abbattimento dei pregiudizi. Tutti temi contemporanei e di spessore non facili da trattare, ma che qui vengono affrontati in maniera impeccabile, permettendo al messaggio di arrivare a qualsiasi spettatore, dai piccini agli adulti, grazie alla sua profonda stratificazione .

La realtà è che noi ci rivediamo in quei giocattoli perché, seppur diversi, noi siamo loro. Tutti noi, proprio come loro, abbiamo paura del nuovo e siamo affascinati ma allo stesso tempo intimoriti da chi, al contrario nostro, non ha scritto Andy sotto la sua scarpa. Tutti noi, proprio come loro, abbiamo estremamente paura di rimanere soli, di essere abbandonati, di essere lasciati in una scatola sopra una mensola dalle persone che amiamo. Quei giocattoli hanno le nostre stesse fragilità ed è questo il vero motivo per cui Toy Story ha fatto breccia nel cuore di tutti.

Bisogna considerare poi l'incredibile diffusione che ha avuto il suo immaginario, il quale è riuscito ad espandersi in lungo e in largo sfruttando una crossmedialità precoce rispetto ai propri tempi: dai film ai cortometraggi, dai videogiochi agli speciali televisivi. La stessa cosa vale per il franchise al di fuori dei media, che passa dai semplici giocattoli all'arredamento, dall'abbigliamento ad un vero ristorante di nome Pizza Planet che la Disney vuole aprire in California. Insomma, tra messaggi di unione e produzioni trasversali, si può dire tranquillamente che Toy Story è molto più che un ottimo film.

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Lightyear

Non ci resta che attendere il prossimo lungometraggio dedicato alla vera storia di Buzz, Lightyear, in uscita il 15 giugno 2022 in Italia, che ci racconterà la storia dell'uomo a cui è ispirato lo space ranger. Che questo primo spin-off possa essere il primo di tanti? Immaginate uno spin-off in bianco e nero sulla vera storia di Woody realizzato come quello che vediamo in Toy Story 2. Le possibilità di spaziare fra vari generi e sperimentalismi sono davvero tante e molto valide, ma l'eventualità di progetti futuri dipenderanno anche dagli incassi, visto che Disney ha optato per la distribuzione iniziale solo nelle sale, al contrario di altri film che sono stati contemporaneamente disponibili su Disney Plus.

Una delle novità di Lightyear sarà l'interpretazione di Buzz da parte di Chris Evans, che fin da subito è sembrato estremamente carico e contento di partecipare a questo nuovo progetto. Staremo a vedere. Nel frattempo il trailer sembra promettere bene, il countdown è iniziato e noi tutti speriamo che il film ci possa (ri)portare verso l'infinito.. ed oltre!

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