Mad Max

Eccoci con un nuovo episodio di #pilloledigaming, la nostra nuova rubrica che si pone come obiettivo di consigliare un videogioco al giorno, cercando di descriverlo in poche parole e motivando l’acquisto senza lunghe digressioni, cercando di riscoprire quel piacere anacronistico di “provare un gioco perché è piaciuto a un amico”. Dopo due episodi dedicati a […]

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Mad Max 2

Eccoci con un nuovo episodio di #pilloledigaming, la nostra nuova rubrica che si pone come obiettivo di consigliare un videogioco al giorno, cercando di descriverlo in poche parole e motivando l’acquisto senza lunghe digressioni, cercando di riscoprire quel piacere anacronistico di “provare un gioco perché è piaciuto a un amico”.

Dopo due episodi dedicati a esclusive PlayStation “mostruose”, trattiamo oggi un titolo multipiattaforma del 2015, distribuito per PlayStation 4, Xbox One, PC e Mac. Se i primi due titoli trattati avevano in qualche modo a che fare con la cinematografia – tra scelte registiche ed estetiche particolari – questo si presenta come parte integrante di una strategia promozionale di origine prettamente cinematografica.

Mad Max

Di fatto, Mad Max, titolo open-world di genere azione e avventura, altro non è che uno dei frutti della campagna promozionale del film Mad Max: Fury Road (George Miller, 2015). Per i giocatori più maturi questa non dovrebbe essere una novità. Capitava spesso, soprattutto tra le fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, che le case di produzione cinematografica cedessero parte dei diritti di un film o di una saga per lo sviluppo di un videogioco, da distribuire tassativamente nei mesi successivi all’uscita del film – fioccano gli esempi, a partire dalla saga di Matrix, passando per Il Signore degli Anelli e arrivando a King Kong.

Con un mercato videoludico sempre più ricco di contenuti, questa strategia promozionale è andata a perdersi, rimanendo legata a determinate case di produzioni o saghe. Il caso di Mad Max rientra tra questi. Gli eventi narrati nel gioco hanno luogo dopo la conclusione del film Mad Max: Fury Road, annunciandosi come eventuale spin off/sequel del film. Qui, Max, protagonista storico della saga, perde la sua auto ed è costretto ad attraversare il deserto cercando di recuperarla dalle mani del temibile Scabrous Scrotus.

Perché Mad Max?

Il viaggio intrapreso dal giocatore nei panni di Max in Mad Max, è un viaggio ai limiti della realtà. In un deserto infinito, pieno zeppo di nemici pronti a uccidervi, vi farete strada a suon di pugni e incidenti stradali. Di fatto, le meccaniche di gioco legate al proprio veicolo costituiscono uno degli elementi più interessanti di Mad Max.

Dalla personalizzazione – sia estetica che funzionale – alle prestazioni, ogni auto che Max guida è unica nel suo genere. E non stiamo parlando solo di velocità e accelerazione. L’auto di Max è anche la sua principale arma di distruzione. Se usata sapientemente sarà possibile sbaragliare interi gruppi di nemici nomadi del deserto sfruttando la macchina.

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Immagine fotografata

Nell’immenso deserto totalmente esplorabile dal giocatore, la narrazione che fa da filo conduttore alle vicende di Max passa presto in secondo piano, lasciano il piacere di muoversi nello spazio ora tridimensionale visto su schermo in Mad Max: Fury Road. Per i fan della saga e per tutti coloro che hanno apprezzato il film, questo gioco è un must have, in grado di espandere ulteriormente le emozioni provate al cinema e sul divano.

Tra esplosioni, derapate, pugni, salti, combo e corse nel deserto post apocalittico, Mad Max convince grazie alla sua semplicità, allineandosi con i videogiochi ispirati a film in pieno stile anni Novanta.

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