Masters of the Air, Recensione della serie prodotta da Steven Spielberg
Sono disponibili su Apple TV+ i primi due episodi di Masters of the air, miniserie prodotta da Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman.
Da venerdì 26 gennaio sono disponibili su Apple TV+ i primi due episodi di Masters of the air, miniserie prodotta da Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman.
Master of the Air, adattamento del romanzo di Donal L. Miller: Masters of the Air: America’s Bomber Boys Who Fought the Air War Against Nazi Germany (2006) va ad aggiungersi alle pluripremiate serie tv (entrambe prodotte agli stessi nomi noti) Band of Brothers (2001) e Pacific (2010) formando così una trilogia ipotetica.
La serie ideata e scritta da John Orloff è composta da un totale di 9 episodi e a partire dal 2 febbraio fino al 15 marzo verrà rilasciato sulla piattaforma streaming Apple un nuovo episodio ogni venerdì.
La storia del "The Bloody 100th"
La serie segue le dinamiche all'interno della base militare RAF Mildenhall e le missioni compiute dagli aviatori del 100° Gruppo Bombardieri dell’Air Force statunitense durante la Seconda guerra mondiale. In particolare, le missioni del centesimo gruppo (soprannominato “Bloody 100th”) sono state segnate da un terribilmente elevato numero di perdite, infatti, più di tre quarti degli aviatori non fecero ritorno a casa.
Questa dura realtà è raccontata in Masters of the Air in modo inevitabilmente toccante ma anche coinvolgente agli occhi degli spettatori poiché la serie vuole rendere omaggio al coraggio di tanti giovani caduti in battaglia ma allo stesso tempo si impegna a rappresentare il conflitto, in tutte le sue sfumature di orrore e violenza, attraverso scene di forte in impatto, come le spettacolari quanto angoscianti sequenze di battaglie aeree.
La narrazione prende il via introducendo i personaggi di Gale “Buck” Claven (Austin Butler) e John “Bucky” Egan (Callum Turner), colleghi e amici, i due sono strettamente legati nonostante abbiano personalità completamente opposte. Buck è riservato e pragmatico mentre Bucky è estroverso, esuberante e tende a vedere sempre il lato positivo anche nelle situazioni più difficili per esorcizzare la paura, ma nonostante l'atteggiamento spavaldo è profondamente consapevole dei rischi ai quali inevitabilmente andranno incontro e della drammaticità della realtà che li circonda.
Masters of Air non si concentra solo su Buck e Bucky ma dà largo spazio e ci mostra le paure, i disagi, la bravura nel portare a termine il proprio compito e la gloria di molti altri personaggi, interpretati da giovani e talentuosi attori tra cui: Anthony Boyle, Rafferty Law, Elliot Warren, David Shields, Matt Gavan e Barry Keoghan, ognuno con un bagaglio diverso, che ha dato nel bene o nel male il suo apporto alla causa.
Ogni puntata è carica di tensione e lo spettatore spesso si ritrova con il cuore in gola al pensiero che molti la maggior parte dei fatti narrati sono realmente accaduti.
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Sorvolando i cieli nel pieno della guerra, a bordo dei celebri B-17 (chiamati anche come fortezze volanti) nulla può essere dato per scontato, anche il pilota più esperto può non fare ritorno alla base, questo fattore naturalmente permette di entrare rapidamente in empatia con i protagonisti. Ci vengono mostrati, seppur più raramente anche dei momenti di spensieratezza, tra goliardia e svago, nonostante lo stile della serie abbia delle tendenze documentaristiche che non permettono di dimenticare mai l'orrore generale del conflitto.
Un vero e appassionante kolossal bellico a episodi
Masters of the air compre un arco di tempo compreso tra 1943 e il 1945 e ogni episodio è un piccolo film, nulla è lasciato al caso tutto studiato in ogni suo piccolo dettaglio dalla perfetta ricostruzione storica alla scrittura avvincente che non glorifica mai la guerra ma induce e prendere atto e riflettere su quella triste realtà.
La regia è firmata da Cary Joji Fukunaga (ep. dall' 1 al 4) , Anna Boden e Ryan Fleck (episodi 5 e 6), Dee Rees (ep. 7-8) e Timothy Van Patten (ep. 9) che hanno compiuto un lavoro splendido, nonostante sia curata da più occhi la serie nella sua interezza è compatta anche dal punto di vista tecnico e visivo, non solo contenutistico. Gran parte dell'azione si svolge nei cieli all'interno delle "fortezze volanti", in spazzi ridotti e claustrofobici saputi sapientemente gestire e sfruttare.
Non sono solo le battaglie in volo ad essere spettacolari, rese con effetti speciali in CGI di alto livello, quella di cui si può servire una produzione ad alto budget come quella spielberghiana anche le scene in terra, quelle che coinvolgono i soldati non in missione risultano di forte impatto, si percepisce grazie alla regia, alla splendida fotografia e al montaggio serrato la tensione constante e una sorta di sospensione del tempo che sembra fermarsi ad ogni volo fin quando gli aerei non fanno ritorno e lì arriva il momento più doloroso, fare i conti con il numero delle vittime cadute in missione.
Masters of the Air non ha nulla da invidiare a molti prodotti cinematografici attuali, ed è un degno erede di The Band of Brother, ci troviamo di fronte, infatti con molta probabilità ad uno dei migliori prodotti seriali con ricostruzioni storico belliche in assoluto.
Se questa serie così appassionante e convincente gran parte del merito va al cast, le interpretazioni sono tutte degne di note, Barry Keoghan e Austin Bulter con i lavoro svolto in questi ruoli, si riconfermano come due dei migliori attori della loro generazione ai quali si va ad aggiungere Callum Turner, attore non così popolare ma che ci auguriamo possa emergere ancor di più dopo questo lavoro.
8
HyRankMasters of the Air
Masters of Air la nuova serie tv bellica ideata e scritta da John Orloff, prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks e composta da 9 episodi che verranno rilasciati sulla piattaforma streaming Apple tv+ si rivela essere uno dei più validi prodotti televisivi con ricostruzioni storiche. La serie ci mostra parte della Seconda Guerra Mondiale attraverso gli occhi e le emozioni degli aviatori del 100° Gruppo Bombardieri dell’Air Force statunitense tra momenti d'alta tensione e il drammatico sconforto delle missioni non compiute. La regia, il montaggio serrato, la splendida fotografia e le performance attoriali ottime dei giovani protagonisti incollano lo spettatore davanti allo schermo coinvolgendolo al centro di una realtà passata cruda, dolorosa e incancellabile.