MaXXXine, Recensione: l’ambizione di Ti West è un’arma a doppio taglio?

Mia Goth torna in sala per l’ultimo capitolo della X-trilogy, MaXXXine, ma la pellicola sarà all’altezza delle precedenti?

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Il 28 agosto, dopo un'inaspettata posticipazione, farà il suo debutto ufficiale nelle sale italiane MaXXine, l'ultimo attesissimo capitolo della trilogia horror firmata dal regista statunitense Ti West.

I due precedenti film della saga X: A Sexy Horror Story e Pearl hanno raccolto numerosi apprezzamenti sia dalla critica che dal pubblico grazie anche al magnetico talento della protagonista Mia Goth, che in MaXXXine si conferma a pieno titolo una vera scream queen, la più iconografica delle nuova generazione.

Ti West anche in questo capitolo, per le sue scelte registiche e narrative, attinge a piene mani da grandi cult intramontabili del genere, citandoli e rendendone omaggio con maestria in un film nel cui cast, oltre Mia Goth, troviamo: Elizabeth Debicki, Simon Prast, Michelle Monaghan, Giancarlo Esposito, Halsey, Lily Collins e Kevin Bacon.

MaXXXine: il passato torna sempre a chiedere il conto

La scintillante Hollywood delle opportunità degli anni '80, un'epoca di glamour e sogni infranti, è proprio questo il contesto nel quale MaXXXine ci riporta, proseguendo e concludendo la storia iniziata con X: A Sexy Horror Story (2022) e il prequel Pearl (2023).

Maxine Minx (Mia Goth), ha deciso di voltare pagina e lasciarsi alle spalle il passato segnato da eventi traumatici. Diventata una piccola star del cinema hard e determinata a costruirsi un futuro migliore, si trasferisce a Los Angeles, la città delle opportunità, con un unico obiettivo: diventare una stella del cinema, passando dai film per adulti all'horror.

La strada verso la però fama è lastricata di insidie e Maxine si ritrova presto coinvolta in una serie di eventi inquietanti che sembrano volerla trascinare nuovamente nel suo passato oscuro: una serie di omicidi sconvolge Hollywood. In contemporanea con le orribili azioni del serial killer noto con il nome di "The night stalker", un altro misterioso assassino inizia a mietere vittime anche tra i conoscenti della ragazza, e Maxine si ritrova coinvolta in una rete di intrighi pericolosi proprio nel momento in cui viene scelta in una produzione di un film horror abbastanza importante.

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Mentre si avvicina al suo sogno dunque, i demoni interiori di Maxine tornano a tormentarla con sempre maggiore insistenza e si trova così a dover affrontare non solo le minacce esterne di questo killer, che pare esserle molto vicino, ma anche le sue più profonde paure e insicurezze. Quello introspettivo è uno dei lati più interessanti della pellicola che, attraverso alcune scene significative, rende molto chiaro che il processo di accettazione degli eventi vissuti in passato dalla nostra protagonista non si è concluso, anzi, quei terribili eventi di sei anni prima sono più attuali che mai, nonostante l'ostentata spavalderia di Maxine.

In questo vortice di emozioni e suspense, Maxine, da vera final girl, dovrà lottare il doppio per sopravvivere.

Ti West omaggia ancora una volta il genere

Ti West ci immerge in un'autentica pellicola anni '80. MaXXXine non è un film che strizza l'occhio al passato con citazioni scontate e un'estetica plasticosa, ma sembra essere stato girato nel 1984 tanto è verosimile la sua ricostruzione dell'epoca, il linguaggio, i personaggi, l'atmosfera, tutto è permeato dallo spirito di quegli anni. Dietro questa patina vintage, si cela un'opera cinematograficamente raffinata per il genere a cui appartiene, proprio come i suoi predecessori.

Già l'apertura, con una citazione di Bette Davis, è un chiaro segnale delle intenzioni di Ti West e la chiusura, sulle note di "Bette Davis Eyes" di Kim Carnes, crea un cerchio perfetto.

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Oltre la Hollywood e le dive del passato, il regista omaggia naturalmente anche i grandi maestri del genere, come aveva sapientemente fatto anche nei capitoli successivi.

In MaXXXine troviamo riferimenti, tra gli altri, a Dario Argento, Brian De Palma e Hitchcock.

Ti West prende ispirazione dai maestri anche nella messa in scena delle sequenze più violente, ma MaXXXine non è un mero esercizio stilistico, quanto più un film che ci parla di desideri repressi, di ambizioni sfrenate e del marcio che si può nascondere sotto scintillanti riflettori.

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Il film, pur radicato in un contesto storico preciso, costruisce un universo parallelo, un labirinto di omicidi e misteri dove la verità e le citazioni ad eventi realmente accaduti si mescolano all'immaginazione.

Questo cocktail di generi firmato Ti West è nell'epilogo che mostra qualche incertezza. Mentre il destino di Maxine è ben delineato, la risoluzione della sfaccettatura thriller della trama risulta eccessivamente sopra le righe, stonando leggermente con il tratto più serio e introspettivo mantenuto nel resto della pellicola.

MaXXXine ci lascia con un senso di ambivalenza: da un lato, ammiriamo l'audacia di Ti West nel sperimentare e nel mescolare generi diversi. Dall'altro, non possiamo fare a meno di notare qualche forzatura nel finale, che avrebbe potuto essere risolto in modo più "elegante". Ci troviamo difronte sicuramente alla pellicola meno impattante della trilogia, forse quella che verrà ricordata di meno, ma sicuramente la più ambiziosa.

Mia Goth è la scream queen che ci meritavamo

L'interpretazione di Mia Goth nella X-trilogy è stata un vero e proprio tour de force. Dopo averci incantato con la sua doppia performance in X: A Sexy Horror Story e Pearl, in questo terzo capitolo della trilogia di Ti West, l'attrice consolida il suo status di stalla nascente del genere, offrendo un'interpretazione ancora più complessa e sfaccettata.

Se in X: A Sexy Horror Story era una vittima in trappola, in MaXXXine diventa un'autentica scream queen, una final girl che sfida gli stereotipi e si ribella al suo destino. Mia Goth incarna perfettamente lo spirito di questo personaggio riportando l'archetipo sotto la luce dei riflettori e arricchendolo di fascino, lo stesso fascino di un tempo che adesso sembrava stesse perdendo.

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Il cast di supporto è stellare, con nomi come Kevin Bacon, Giancarlo Esposito, Lily Collins e Elizabeth Debicki. Tuttavia, sono tutti ruoli, seppur ben recitati solo funzionali alla storia di Maxine e di supporto a Mia Goth che è anima e corpo della pellicola.

In questo senso, MaXXXine è un film che celebra la centralità del personaggio femminile, ponendo Maxine al centro dell'attenzione e relegando gli altri personaggi a ruoli secondari.

Voto:

7.5

MaXXXine

MaXXXine è il capitolo conclusivo di una trilogia horror che ha conquistato il pubblico e la critica, ambientato nella scintillante Hollywood degli anni '80, il film ci riporta nell'universo di X: A Sexy Horror Story e Pearl. La pellicola di Ti West come le precedenti attinge a piene mani dal panorama Horror mondiale e dai grandi classici, ma aggiungendo sempre un tocco personale e ben leggibile. Mia Goth è semplicemente magnetica, una vera scream queen! In sostanza, MaXXXine è un film che vale la pena di essere visto così come i due capitoli precedenti, è ambizioso e c'è qualche sbavatura ma è sicuramente un chiusura della saga coerente.

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