Mothers’ Instinct, Recensione: tanto affascinante quanto traballante
Mothers’ Instinct è un thriller piscologico dalle sfumature hitchockiane con protagoniste Jessica Chastain e Anne Hathaway.
Giovedì 9 maggio ha fatto il suo debutto nelle sale cinematografiche italiane Mothers' Instinct, l'opera prima firmata dal noto direttore alla fotografia francese Benoît Delhomme.
Si tratta di un thriller piscologico dalle sfumature hitchockiane con protagoniste Jessica Chastain e Anne Hathaway, remake della pellicola del 2018 Doppio sospetto, diretta da Olivier Masset-Depasse, a sua volta basato sul romanzo Oltre la siepe (Derrière la haine) di Barbara Abel.
Nel cast di Mothers' Instinct troviamo, oltre alle due attrici: Anders Danielsen Lie nel ruolo di Simon, Josh Charles in quello di Damian, Caroline Lagerfelt nei panni di nonna Jean e infine Baylen D. Bielitz e Eamon Patrick O'Connell che interpretano rispettivamente Max e Theo.
Il dramma più grande per una madre e il sospetto che si insinua
Ci troviamo negli Stati Uniti nel corso dei primi anni Sessanta, Alice (Jessica Chastain) e Celine (Anne Hathaway) sono vicine di casa e migliori amiche. Tutte e due conducono una vita tranquilla, apparentemente perfetta: sono sposate rispettivamente con Simon (Anders Danielsen Lie) e Damien (Josh Charles) ed entrambe hanno un figlio.
Nelle sequenze iniziali della pellicola vediamo le due donne unite e felici mentre festeggiano il compleanno di Celine. L'opera prima di Benoît Delhomme si apre, dunque, in un clima di festoso, ma velocemente vengono messe le basi, delle quali è facile intuirne la direzione, verso la quale questo thriller si muoverà.
Anche se entrambe sono casalinghe, Celine è molto più soddisfatta della sua vita rispetto ad Alice che invece nutre il desiderio di tornare a svolgere il suo lavoro da reporter e non desidera diventare nuovamente madre, nonostante suo marito vorrebbe un secondo figlio (che Celine non può avere) e non gradisce affatto l'idea che la donna torni a lavorare.
In questo punto della narrazione, ancor prima dell'evento che darà affettivamente vita alla pellicola, troviamo il primo spunto interessante, quello della relegazione alla vita domestica della donna dopo la maternità (un concetto evidenziato in diverse opere ambientate durante quegli anni) e che se approfondito avrebbe arricchito Mothers' Instinct, ma sfortunatamente si rivela uno spiraglio di trama solo fine a stesso.
Tuttavia, la campana di vetro dentro la quale sembrano vivere queste due famiglie così legate andrà in frantumi a causa di un tragico incidente che si svolge davanti agli occhi di Alice e che coinvolge Max il figlio di Celine.
Da quel momento Alice vive sovrastata da un senso di colpa a tratti irrazionale e si innescherà un macabro gioco di sospetti e dubbi, un'altalena oscura di accuse e scuse che porterà lo spettatore stesso a dubitare spesso di quale delle due protagoniste fidarsi.
Le scelte apprezzabili di Delhomme, ma c'è qualcosa non va...
Mothers' Instinct affascina per alcune scelte stilistiche e per la messa in scena, in particolare la decisione di ridurre al minimo le ambientazioni e la presenza di soli cinque personaggi ricorrenti ha una forte rilevanza e che evidenzia l'ispirazione alle opere del padre del thriller, Alfred Hitchcock.
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Il tutto si svolge principalmente in due location chiave: le abitazioni l'una accanto all'altra delle famiglie. Di conseguenza, la regia di Delhomme gioca abilmente con i riflessi e le ombre all'interno di un racconto filmico che oscilla tra realtà e visioni paranoiche.
A peccare in Mothers' Instinct non sono nemmeno le interpretazioni che, seppur molto esasperate, sono in linea perfettamente con il prodotto. Jessica Chastain è sempre una certezza e Anne Hathaway svolge un buon lavoro, centrando l'essenza visiva del suo ruolo, così come fa tutto il resto del cast.
Il problema principale sono le scelte narrative e le conseguenze che hanno sulla caratterizzazione dei personaggi, che sembrano non evolversi mai nella direzione adeguata.
Nella sceneggiatura firmata da Barbara Abel e Sarah Conradt gli elementi giusti ci sono tutti, ma sono sfruttati in modo poco funzionale in un clima di tensione, sospeso tra dubbi e certezze solo apparenti. Le risposte che la pellicola dà allo spettatore e il modo in cui le dà non soddisfano.
L'atmosfera di incertezza viene interrotta bruscamente e qualsiasi dubbio smette di esistere nei minuti che precedono l'epilogo, il che è sensato, si, ma non appagante in una storia come questa. In particolare, ci troviamo difronte ad un finale che dovrebbe sconvolgere, ma che in realtà delude e non convince.
La morale e il significato del film può essere ritrovato in una frase come: la disperazione porta l'essere umano a compiere i gesti più assurdi, andando contro qualsiasi morale.
Mothers' Instinct: la visione in sala è stata vietata ai minori
La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche ha emesso un divieto di visione per i minori di 14 anni per Mothers' Instinct, una decisione che stupisce poiché inusuale (eccetto alcuni casi) per un film di genere thriller.
Il divieto di visione ai minori di 14 anni è dovuto a quella che è stata reputata una troppo intensa tensione psicologica insita nell'opera audiovisiva firmata da Benoît Delhomme. Il film presenta scene intense che potrebbero turbare il giovane pubblico e affronta temi delicati e disturbanti legati alla maternità, al lutto e all'uso dei bambini per il raggiungimento di scopi personali.
Il divieto imposto dalla Commissione sottolinea, quindi, l'impatto emotivamente potente di questa pellicola, che pur essendo un thriller potrebbe essere scambiata per una terribile storia di true crime.
6.5
HyRankMothers' Instinct
Mothers' Instinct è l'opera prima del direttore alla fotografia di grande esperienza Benoît Delhomme. Si tratta di un thriller psicologico (remake di un film del 2018) con protagoniste due attrici affermate e molto apprezzate: Jessica Chastain e Anne Hathaway. Le due attrici danno un grosso apporto ad una pellicola affascinante, ma al tempo stesso traballante. In Mothers' Instinct, il cui titolo è già esplicativo, gli elementi narrativi per funzionare ci sono tutti, ma sono gestiti in modo non convincente. Dal punto di vista registico e fotografico all'interno di Mothers' Instinct troviamo degli spunti interessanti e riusciti, ma dopo la prima metà la narrazione si dirige in modo confuso verso un finale deludente, che dovrebbe essere sconvolgente, ma non risulta tale.