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Mufasa: Il Re Leone, Recensione: un prequel che del Re Leone ha poco e niente

Mufasa: Il Re Leone è davvero distante da quello che ci aspettavamo: una grafica pazzesca non potrà mai prendere il posto delle emozioni.

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Una scena da Mufasa: Il Re Leone.

Diretto da Barry Jenkins, Mufasa: Il Re Leone (2024) è un film che si propone come un prequel del celebre Il Re Leone del 1994, raccontando le origini di Mufasa, il maestoso re dei leoni ed il suo rapporto con il fratello Scar. Lo abbiamo visto ed ecco cosa ne pensiamo.

Un eccellente lavoro di grafica e doppiaggio

Partiamo dalle cose positive, che in Mufasa: Il Re Leone comunque non mancano. La computer grafica è davvero impressionante: il livello di realismo degli animali è straordinario, ma ciò che sorprende di più è che gli animatori sono riusciti a superare l'iperrealismo, facendo sì che gli animali possano esprimere emozioni più visibili e umane. In questo modo, le sequenze più emotive, come quelle di Mufasa con Simba, riescono a essere più coinvolgenti, pur mantenendo una certa fedeltà alla realtà biologica degli animali. I colori della savana sono anche più vividi e accesi rispetto allo scorso remake live-action, regalando così una visione affascinante.

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Una scena da Mufasa: Il Re Leone.

Un altro punto positivo è il doppiaggio e ci sentiamo di dire che il cast italiano è stato all'altezza. Luca Marinelli offre una performance davvero notevole nel ruolo di Mufasa, riuscendo a trasmettere sia la forza che la dolcezza del re dei leoni. Elodie, nel ruolo di Sarabi, se la cava bene, dando al personaggio una buona dose di maternità e determinazione. Nala è doppiata da Elisa, mentre la giovane Emma, figlia di Elisa, presta la sua voce a Kiara, la piccola leoncina. Questa scelta, oltre ad essere una curiosità affettuosa, richiama l'originale cast, dove Beyoncé e sua figlia Ivy Blue interpretano rispettivamente Nala e la sua cucciola. Un bel rimando, che aggiunge un tocco di autenticità alla produzione.

Mufasa: Il Re Leone, un racconto forzato

Tuttavia, non mancano le note dolenti. La trama, purtroppo, lascia parecchio a desiderare. Se da un lato è interessante esplorare la storia di Mufasa prima di diventare re, dall'altro il racconto appare un po’ troppo complesso e probabilmente violento per un pubblico formato anche da bambini. Mufasa, infatti, viene dipinto non come il nobile leone che conosciamo, ma come una figura impulsiva, a tratti violenta, che cerca sempre il conflitto. Questo aspetto fa perdere un po' di magia al personaggio, e il contrasto con il Mufasa che conosciamo è evidente.

La figura di Taka, futuro Scar, è altrettanto problematica. Mufasa: Il Re Leone racconta di come Mufasa venga accolto nella famiglia di Taka, un principe che, pur avendo sangue reale, è rifiutato a causa della sua origine. La rivalità tra i due leoni, però, sembra un po’ forzata, soprattutto per le motivazioni che spingono Taka a sentirsi tradito: si innamora di Sarabi, ma Sarabi ama Mufasa, e quindi inizia a nutrire rancore verso di lui. Questo "dramma" appare davvero poco credibile e non giustifica le azioni future di Taka, che diventa poi Scar.

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Una scena da Mufasa: Il Re Leone.

Un po' troppa violenza per un film (anche) per bambini?

Anche la violenza, presente in alcune scene, appare eccessiva per un film che dovrebbe essere rivolto principalmente ai bambini. La lotta tra i leoni, la scena dell'esilio di Mufasa e la brutalità del branco di leoni bianchi non sono certo contenuti che si addicono facilmente a un pubblico giovane. Inoltre, la scelta di introdurre una trama più cupa e un po’ confusa non aiuta a mantenere il tono gioviale e avventuroso che caratterizzava il Re Leone originale.

Una colonna sonora non memorabile e una comicità spicciola

Un altro aspetto che non convince è la musica. Sebbene la colonna sonora faccia il suo lavoro, le canzoni non sono particolarmente memorabili e non riescono a lasciare lo stesso impatto emotivo delle musiche di Hans Zimmer nel film originale. La mancanza di canzoni iconiche penalizza ulteriormente il film, che perde parte della sua forza emotiva. Infine, la parte comica, purtroppo, risulta essere troppo invadente e poco funzionale alla trama. Timon e Pumbaa, che in Il Re Leone erano riusciti a creare un bilanciamento perfetto tra comicità e profondità emotiva, qui sembrano spesso fuori luogo, interruzioni inutili che spezzano troppo la narrazione.

Una scena da Mufasa: Il Re Leone.

5

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Mufasa: il Re Leone

Mufasa: Il Re Leone è un film visivamente straordinario e ben doppiato, ma soffre di una trama che risulta poco convincente, un po' troppo violenta e troppo distante dal tono dell'originale. Se per un adulto la vicenda di Scar potrebbe sembrare più interessante, il film perde il suo fascino per i più piccoli, che potrebbero trovarlo troppo drammatico, difficile da comprendere e confusionario. Inoltre, la colonna sonora manca di quel graffio che ha reso magico il film originale, andando a perdere molto anche dal punto di vista emotivo.

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