Naughty Dog – top 5 videogiochi
Naughty Dog è senza dubbio una delle più grandi case di sviluppo di videogiochi del mercato mainstream. Fondata nel 1984, l’azienda ha guadagnato terreno producendo titoli unici e rivoluzionari, a partire da Crash Bandicoot e arrivando a The Last of Us Parte 2, passando per serie del calibro di Uncharted. La maggior parte dei titoli […]
Naughty Dog è senza dubbio una delle più grandi case di sviluppo di videogiochi del mercato mainstream. Fondata nel 1984, l'azienda ha guadagnato terreno producendo titoli unici e rivoluzionari, a partire da Crash Bandicoot e arrivando a The Last of Us Parte 2, passando per serie del calibro di Uncharted.
La maggior parte dei titoli prodotti da Naughty Dog è stato accolto dalla critica positivamente, evidenziandone l’originalità del gameplay e la struttura narrativa. Di fatto, questi sono i due obiettivi principali su cui si fonda la produzione di Naughty Dog. Risulta difficile redigere una classifica dei migliori giochi, poiché molti di questi si legano soggettivamente al giocatore, grazie alle emozioni e sensazioni che producono.
Tentiamo quindi di classificare brevemente i 5 migliori giochi prodotti da Naughty Dog.
I 5 migliori giochi Naughty Dog
Jak and Daxter: The Precursor Legacy (2001)
Il primo titolo di questa classifica riporta indietro di vent'anni la mente di tutti i giocatori che hanno avuto la possibilità di testarlo sin da subito. Jak and Daxter: The Precursor Legacy è il primo capitolo di una delle più famose saghe Naughty Dog. Trattasi di un platform open world caratterizzato dalla presenza di due unici protagonisti: il silenzioso e inafferrabile Jak e il suo migliore amico Daxter, una strana donnola parlante.
A livello narrativo, lo scopo del gioco è riportare Daxter al suo aspetto umano e salvare lo strambo mondo di gioco, afflitto dai Lurker. Il gameplay si presenta con una serie di schemi classici del genere platform in un mondo (quasi) liberamente esplorabile dal giocatore. Tra puzzle insidiosi, boss fight e salti Jak and Daxter: The Precursor Legacy merita sicuramente una menzione tra i cinque migliori giochi targati Naughty Dog.
Crash Bandicoot (1996)
Forse uno dei platform più famosi di sempre, dopo il simpatico idraulico italiano. Con Crash Bandicoot Naughty Dog è riuscita a creare un cult dell’industria videoludica e, recentemente, ha saputo espanderlo e aggiornarlo al moderno mercato con un reboot e un sequel brillanti. Ricordando com’era giocarlo all’uscita, emergono i ricordi della difficoltà proposta dal gioco in alcune sezioni, creando una sfida innovativa.
Non è da escludere che in molti casi Crash Bandicoot possa portare e abbia portato a livelli di frustrazione mai raggiunti prima, ma alla fine è un titolo che merita tutto il sudore versato sul pad. Quello menzionato in questa classifica è il primo capitolo di una serie Naughty Dog conclusasi (al momento) qualche mese fa, ma c’è un dibattito aperto tra i giocatori su quale sia effettivamente il miglior gioco di Crash. In nome dell’infanzia e della nostalgia, questa posizione la detiene il primo e rivoluzionario capitolo del genere platform.
Uncharted 2: il covo dei ladri (2005)
In terza posizione una delle esclusive PlayStation 3 che ha saputo meglio contraddistinguere l’efficienza delle produzioni Naughty Dog. A seguito di un primo capitolo un po’ legnoso dal punto di vista del gameplay ma con una trama in grado di sciogliere i cuori dei giocatori più avventurieri, Uncharted 2: il covo dei ladri getta il protagonista in mezzo all’azione sin dai primi minuti di gioco.
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Con un’introduzione narrativa in medias res, il protagonista Nathan Drake si trova in un territorio ostile e in fin di vita. Attraverso una serie di flashback che compongono quasi tutta la durata del gioco, il giocatore comprende come Nate sia arrivato in quel preciso punto, quale tesoro stia inseguendo e chi gli stia dando la caccia. Con una storia ricca di colpi di scena, un comparto grafico ricco di scenari mozzafiato e un gameplay estremamente fluido, Uncharted 2 ha gettato tutte le convenzioni del genere fuori dalla finestra e si è affermato a gran voce come uno dei più grandi giochi d'azione mai realizzati, da Naughty Dog o altri. Fino a quel momento..
Uncharted 4: Fine di un ladro (2016)
..fino all’arrivo del capitolo conclusivo della serie. In quanto primo capitolo di Uncharted ad essere concepito utilizzando la pura potenza di PlayStation 4, i progressi tecnologici di Naughty Dog portano questo titolo al livello successivo. Senza dubbio, è il più emotivo e contemplativo della serie. Amplificando la cassa di risonanza della storia raccontata, il gioco eguaglia i livelli di produzione dei blockbuster hollywoodiani, con una caratterizzazione dei personaggi incredibile.
Dopo tre capitoli passati a inseguire tesori sperduti in giro per il mondo, in questa sua ultima avventura, Nathan Drake deve affrontare i demoni del suo passato per raggiungere la libertà e per sopravvivere. Una menzione particolare va alla sezione di epilogo del gioco, in grado di emozionare fuori e dentro lo schermo, grazie a escamotage meta-ludici e al nuovo sguardo dato al mondo di gioco per la prima volta con un personaggio diverso.
The Last of Us Parte 1 e Parte 2 (2013/2020)
Ciò che emerge nelle parole spese prima e nell’intera esperienza di gioco di Naughty Dog, è il legame imprescindibile che i titoli della casa di produzione americana hanno con la struttura narrativa. E un esempio monumentale di questo tipo di produzioni sono i due capitoli che (al momento) compongo la serie di The Last of Us.
Annunciato quasi dieci anni fa, il primo titolo della serie ha chiuso il ciclo di vita di PlayStation 3, sfruttandone al massimo il potenziale tecnico. Di fatto, The Last of Us lascia a bocca aperta sin dai primi minuti di gioco, raccontando una storia originale in un mondo post-apocalittico. È inevitabile affezionarsi a Joel e Ellie e al loro rapporto negli venti che caratterizzano il primo capitolo, sopratutto considerando il finale da pugno nello stomaco con cui si conclude la prima parte.
Ma ecco che The Last of Us Parte 2 riesce a stravolgere nuovamente quello che sembrava essere un gameplay standardizzato da parte di Naughty Dog. Non più nei panni di Joel, seguiamo Ellie anni dopo la conclusione del primo capitolo, che si fa strada in un mondo ormai devastato e in cui l’unico scopo rimasto al genere umano è quello di annientarsi vicendevolmente.
Per lo scrivente è obbligatorio porre sullo stesso piano The Last of Us Parte 1 e Parte 2 poiché nonostante i sette anni di differenza che li separano e i conseguenti miglioramenti tecnici caratteristici del secondo capitolo, la storia raccontata è un unicum, un legame indissolubile che prosegue di scena in scena, di dialogo in dialogo, in grado di tenere lo spettatore incollato allo schermo e al dualshock. Indubbiamente la punta di diamante di Naughty Dog.