Once Upon a Studio, Recensione del corto centenario Disney

Once Upon a Studio riunisce generazioni davanti lo schermo e lo fa in pieno stile Disney.

Once Upon a Studio, Recensione del corto centenario Disney

Disney ha festeggiato qualche giorno fa i suoi cento anni di storia e quale modo migliore di farlo se non con Once Upon a Studio, un cortometraggio intriso di ricordi, emozioni e vecchi amici?

Diretto e sceneggiato da Dan Abraham e Trent Correy, il 16 ottobre 2023 è sbarcato su Disney+ Once Upon a Studio, un piccolo corto di circa 12 minuti complessivi presentato come una "lettera d'amore" ai Walt Disney Animation Studios dai due registi. Al suo interno rivediamo tanti vecchi amici di infanzia e non, con uno stile che riunisce il percorso fatto dallo Studio negli anni, tra grafica computerizzata, animazione tradizionale e live-action.

Il corto presenta ben 545 personaggi, tutti quelli che abbiamo imparato ad amare lungo la gloriosa storia Disney, ed è dedicato a Burny Mattinson, animatore morto otto mesi prima dell'uscita, ma presente nella scena di apertura del corto.

Once Upon a Studio: le nostre vite in una foto

È il giorno del centenario Disney e tutto il personale sta uscendo dallo Studio. Una volta svuotato, i fotogrammi appesi alle pareti dell'edificio iniziano a prendere vita: Topolino e Minni sono i primi ed insieme iniziano a radunare tutti i personaggi Disney per una foto di gruppo.

Nella confusione generale, Topolino si prende un momento per ringraziare chi ha permesso tutto questo, Walt Disney.

Una volta aver radunato tutti ed essere usciti dall'edificio, Pippo, l'addetto alla fotografia, cade dalla scala su cui aveva posizionato la camera, rompendola. Tutti sono amareggiati dalla situazione, ma grazie allo spirito di gruppo e ad una versione speciale di "Una stella cade", la foto riesce a diventare realtà.

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Once Upon a Studio

Quando una storia ne segna milioni

Once Upon a Studio è un cortometraggio meraviglioso, un'idea splendida che senza ombra di dubbio omaggia non solo la Disney e la sua storia, ma anche le intere generazioni di spettatori. Era molto facile cadere nel banale e rischiare di dar vita ad un cortometraggio egocentrico e auto-referenziale, ma Disney, quando si tratta di emozioni, non delude.

Tutti i personaggi convivono benissimo, nessuno stona in un quadro che riempie il cuore, ma non solo. Lo stile artistico di ogni personaggio, che fidatevi sono veramente tanti, viene rispettato, e così facendo viene rispettata la sua storia, ma anche la nostra. Tecniche miste di live action, computer grafica e animazione classica uniscono generazioni e incollano memorie che pensavamo non esistere più, ma che invece scopriamo essere sempre lì, nel profondo. Perché se è vero che Disney con gli anni ha creato storie pazzesche, capaci di andare oltre il cinema, bisogna ricordare sempre quanto l'animazione dello Studio è stata capace di rivoluzionare pensieri, culture e vite.

Ognuno di noi ha qualcosa di Walt Disney dentro di sé, un personaggio che lo ha cambiato, una storia che lo ha accompagnato, un disegno che non scorderà mai. Once Upon a Studio riesce benissimo a rendere omaggio a tutto questo, alle storie, ai pensieri e ai disegni dietro Disney, che appartengono allo studio quanto, intimamente, anche a noi.

Once Upon a Studio

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Once Upon a Studio

Once Upon a Studio è un cortometraggio meraviglioso, che unisce tecniche di animazione così come generazioni intere, che ora si ritrovano tutte all'unisono davanti lo schermo a festeggiare dei ricordi che, in qualche modo, hanno segnato un po' chiunque. Tutti i personaggi vengono rispettati e lo spettatore non può far altro che ringraziare.

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