Oppenheimer: la spiegazione del finale
I film di Christopher Nolan sono sempre stati densi di significato: il regista ci regala spesso finali sconvolgenti ma ragionati, grazie alle piccole briciole di pane che il regista lascia allo spettatore, in modo da far combaciare il finale con tutto quello visto nel film. Nel farlo, Nolan, con lo scopo anche di confondere lo […]
I film di Christopher Nolan sono sempre stati densi di significato: il regista ci regala spesso finali sconvolgenti ma ragionati, grazie alle piccole briciole di pane che il regista lascia allo spettatore, in modo da far combaciare il finale con tutto quello visto nel film.
Nel farlo, Nolan, con lo scopo anche di confondere lo spettatore, conclude le sue opere con una spiegazione che per molti può essere ancora incomprensibile, per uno spettatore che non ha prestato molta attenzione alla pellicola o non conosce i film di Nolan. Basti pensare a Memento, dove tutto viene spiegato alla fine, in modo molto complicato; Inception dove il finale è lasciato aperto ad interpretazioni; Interstellar che si risolve in un favoloso plot twist....con una spiegazione che si basa sulle leggi della fisica.
Insomma, comprendere pienamente i finali di Nolan non è come bere un bicchier d'acqua e lo stesso vale per la sua ultima pellicola: Oppenheimer.
Oppenheimer: una trama apparentemente semplice
Sulla carta, il film di Oppenheimer sembra semplice: la storia della creazione della bomba atomica.
Vediamo la sinossi
Durante la seconda guerra mondiale, il tenente generale Leslie Groves Jr. nomina il fisico J. Robert Oppenheimer per lavorare al progetto Manhattan top-secret. Oppenheimer e un team di scienziati trascorrono anni a sviluppare e progettare la bomba atomica. Il loro lavoro si concretizza il 16 luglio 1945, quando assistono alla prima esplosione nucleare del mondo, cambiando per sempre il corso della storia.
Sembra una trama lineare, ma stiamo parlando di una pellicola di Nolan. Come potete leggere nella nostra recensione, il film narra gli eventi facendo salti nel tempo, tra numerosi flashbacks e flasforward. Nolan divide le sequenze tra presente e passato, e da un punto di vista oggettivo e soggettivo, come spiegato dallo stesso regista.
"Il film è diviso in oggettivo e soggettivo. Le scene a colori sono soggettive, quelle in bianco e nero sono oggettive. Ho scritto le scene a colori in prima persona. Quindi per l'attore che leggeva, in un certo senso, doveva essere piuttosto scoraggiante".
L´interrogatorio
Tutta la trama si svolge in un botta e risposta tra una commissione. L'Audizione di sicurezza, tenutasi nel 1954, durante la quale Oppenheimer fu interrogato sui fatti relativi al progetto Manhattan e sui legami che il fisico aveva avuto con i comunisti. Da qui la trama parte e non in ordine cronologico rispettando il "botta e risposta" tra coloro che venivano interrogati e l'audizione di sicurezza.
Nello stesso momento vediamo l'udienza di conferma al Senato del 1959 di Lewis Strauss (Robert Downey Jr.), che viene interrogato in quanto ex membro della Commissione per l'Energia Atomica sul suo passato sostegno a Oppenheimer, per poi scoprire che era stato tutto un suo piano per vendicarsi sul fisico, che ad una passata conferenza lo aveva umiliato.
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L´amaro finale di Oppenheimer
Dopo tutti questi eventi e ben tre ore di pellicola, lo spettatore può sentirsi -giustamente- disorientato. Ma quello che resta oltre ai fatti è una sensazione amara, di un uomo che voleva creare qualcosa per l´evoluzione scientifica e che forse, ingenuamente, sperava di non dover usare. Oppenheimer aveva lo scopo di difendere gli Usa da un tentativo della Russia di scoprire la bomba atomica e non, come si pensava, di concludere il conflitto mondiale. Perché la guerra, come il Giappone, erano agli sgoccioli: la Germania si era arresa e non c´era un bisogno effettivo di usare la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki.
Oppenheimer non voleva usare la bomba.
Quando Oppenheimer si trova da solo, lontano da tutti, si rende conto di aver creato qualcosa di terribile ed inarrestabile. Tutto quello che rimane è la visione del mondo che viene completamente ed irrimediabilmente distrutto dalla sua creazione. Oppenheimer viene onorato, troppo tardi, con medaglie e la fama per aver salvato gli USA. Tali riconoscimenti non riusciranno mai ad esimerlo dal senso di colpa per aver ucciso migliaia di persone tramite la sua creazione. Su di lui resta per sempre questa ombra e la consapevolezza di aver creato morte e distruzione.
L'ultima scena con Einstein
Nella scena finale, insieme al collega ed amico Albert Einstein, finalmente scopriamo cosa i due fisici si erano detti, in una scena di pura invenzione del regista.
Oppenheimer ricorda ad Einstein la sua più grande paura: che la costruzione della bomba avrebbe potuto mettere in moto una reazione a catena che avrebbe distrutto il mondo.
"E allora?" chiede Einstein.
Oppenheimer risponde con la battuta finale del film: "Penso che lo abbiamo fatto", dice, prima che ci venga mostrato il mondo distrutto dalle armi nucleari.