Paolo Sorrentino: i 3 migliori film del regista di Parthenope
Parthenope, l’ultima opera di Paolo Sorrentino, è ora nelle sale cinematografiche. Scopriamo insieme quali sono i suoi 3 film migliori secondo noi.
Il 24 ottobre è uscito nelle sale Parthenope (qui trovate la nostra recensione), la decima pellicola diretta Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore napoletano, che in oltre vent'anni di carriera ha saputo ritrarre con maestria e attraverso i suoi personaggi l'anima decadente, opulenta, fatta di bellezza e contradizioni dell'Italia contemporanea.
La sua filmografia, ricca di personaggi complessi e atmosfere cariche di malinconia, si può considerare un viaggio tra le svariate sfaccettature dell'essere umano e i cliché del nostro Paese. In film come Le conseguenze dell'amore e Il divo, esplora il potere e la corruzione, in altre come La grande bellezza e Youth, riflette sulla caducità della vita e la ricerca del senso dell'esistenza.
La sua estetica, caratterizzata da inquadrature millimetriche, suggestive accompagnate da musiche evocative, ha conquistato il pubblico e la critica internazionale, portandolo anche a due candidature per l'Oscar al Miglior Film Internazionale e una vittoria nel 2014 con la sua La grande bellezza. In questo articolo cercheremo di ripercorrere brevemente la filmografia del regista, riportando una personale classifica dei tre film che consideriamo i migliori: quelli da non perdere.
3. Le conseguenze dell'amore
Uscito nel 2004, Le conseguenze dell'amore è la seconda opera ed regista ed ha segnato un punto di svolta nella carriera introducendoci maggiormente rispetto al suo primo film "L'uomo in più" in un universo caratterizzato da un'atmosfera sospesa e malinconica.
La trama della pellicola ruota attorno a Titta Di Girolamo, un uomo enigmatico e sfuggente, interpretato da un magistrale Toni Servillo. Titta vive da anni in un albergo di Lugano, in Svizzera, lontano dalla sua famiglia e apparentemente senza scopo. La sua vita, scandita da rituali quotidiani e incontri casuali, cela un passato oscuro e tormentato.
Sorrentino, ci immerge nei pensieri e nelle ossessioni di questo personaggio complesso e ambiguo, costruendone un ritratto psicologico profondo e sfaccettato. Le conseguenze dell'amore è un film che indaga le profondità dell'animo umano, esplorando temi come l'alienazione, la solitudine, il senso di colpa e la ricerca di un riscatto impossibile.
Il film ha riscosso un notevole successo, e ha vinto anche il David di Donatello nel 2005. La capacità di mescolare all'interno della sua sceneggiatura gli elementi della commedia nera, del dramma psicologico e del noir è sicuramente tra i lati più funzionali e affascinanti di questa pellicola.
Le conseguenze dell'amore è un'opera fondamentale nella filmografia di Paolo Sorrentino, un film che ha aperto la strada a più grandi successi come La grande bellezza e Il divo.
2. Il divo
Uscito nel 2008, il quarto film diretto da Paolo Sorrentino si concentra sulla figura di Giulio Andreotti, politico italiano controverso e longevo, spesso definito "il Divo" della politica italiana. Sorrentino, con il suo sguardo, ci immerge nella vita di un uomo che ha attraversato decenni di storia italiana, diventando protagonista e testimone di eventi cruciali.
La trama si snoda tra le stanze del potere, i corridoi parlamentari e gli incontri segreti, offrendoci un ritratto complesso e sfaccettato di un personaggio enigmatico e carismatico. Toni Servillo, con la sua straordinaria interpretazione, dà vita a un Andreotti ambiguo, capace di grande fascino e di una freddezza inquietante.
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Il film non è un biopic tradizionale, ma quasi un'indagine sul potere, sulla corruzione e sulla manipolazione, temi questi ricorrenti nelle opere di Sorrentino. Attraverso una serie di flashback e di interviste immaginarie, il regista ci mostra le diverse sfaccettature di Andreotti: l'uomo politico astuto e pragmatico, il marito, l'amico e, forse, anche l'uomo solo e tormentato dai propri segreti. Il divo inoltre, si è aggiudicato il Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2008.
1. È stata la mano di Dio
Uscito nel 2021, questo film è sicuramente il più personale e sentito del regista partenopeo, rappresenta una sorta di autobiografia romanzata di una parte fondamentale della sua vita, un tuffo nel suo passato tra momenti di gioia e attimi estremamente dolorosi fino alla scoperta dell'arte e del cinema.
La storia è quella di Fabietto Schisa (una versione romanzata di Sorrentino steso), un adolescente che vive gli anni '80 una vita comune in una famiglia numerosa e vivace, e che è appassionato del Napoli calcio e fan del gioco e della figura Diego Armando Maradona.
La pellicola è intrisa di nostalgia e di un'atmosfera tipicamente fatta di risate, di momenti di grande affetto, ma anche di tragedie improvvise che segnano profondamente l'esistenza.
La figura di Diego Maradona, idolo indiscusso della città, fa da sfondo ma anche da motore indiretto di questa storia, diventando un simbolo della speranza e della rinascita di Fabietto.
Sorrentino, con la sua sensibilità e il suo sguardo poetico, ci racconta di un'infanzia e di un'adolescenza segnate da eventi drammatici, ma anche dalla scoperta della bellezza, dell'amicizia e della scoperta dell'arte cinematografica.
Il titolo stesso del film, È stata la mano di Dio, rimanda al celebre gol di Maradona ai Mondiali del 1986, un gesto che diventa metafora di un destino che sembra scritto, ma che in realtà è il frutto di una serie di coincidenze e di scelte individuali.
La regia è asciutta, diretta poco virtuosa ma perfetta per questo tipo di narrazione, questo film sembra essere stato scritto e diretto di getto, di pancia quasi per necessità, l'ostentazione della bellezza tipica delle opere più recenti di Sorrentino c'è ma in minima parte, è presente giusto quel poco necessario a coronare una storia tanto intensa e potente da sola. La pellicola è stata anche candidata per l'Oscar al Miglior Film Internazionale nel 2023.