Pedro Almodóvar: i migliori 3 film del regista spagnolo
In attesa di vedere al cinema La stanza accanto, riscopriamo tre dei migliori film di Pedro Almodóvar.
Pedro Almodóvar torna al cinema il 5 dicembre con La stanza accanto. Pellicola con Julianne Moore e Tilda Swinton come protagoniste, presentata in anteprima al Festival di Venezia (trovate qui la nostra recensione). Il film è l'adattamento cinematografico dell'opera del 2022 di Sigrid Nunez, Attraverso la vita ed è la prima opera diretta da Almodóvar interamente in lingua inglese.
La stanza accanto ha permesso di conquistare a Pedro Almodóvar il Leone d'oro per il Miglior Film alla Mostra del Cinema di Venezia ed è un'opera che alla fine celebra la vita. Ambientato a New York, racconta la storia di due amiche che si rincontrano quando ad una delle due viene diagnosticata una malattia terminale. Nell'attesa di vedere al cinema La stanza accanto, riscopriamo insieme gli eccessi e la semplicità, la poliedricità e la sensibilità dello straordinario regista spagnolo, consigliandovi 3 dei suoi migliori film.
Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988)
Temi ricorrenti nella filmografia di Pedro Almodóvar sono i rapporti umani, l'omosessualità, la religione e le donne, il tutto raccontato in una chiave "pop". Donne sull'orlo di una crisi di nervi racconta la storia di Pepa, doppiatrice cinematografica, che sta per essere lasciata dal suo amante Ivan, un suo collega. Nel tentativo di rintracciarlo, nel suo appartamento (che viene messo in affitto) incontra l'amica Candela, ricercata dalla polizia, il figlio e la moglie di Ivan, due poliziotti e il tecnico del telefono.
Vincitore di 5 premi Goya e candidato all'Oscar per il Miglior Film straniero, Pedro Almodóvar lo definisce: "Una commedia sofisticata, molto sentimentale. Qualunque stramberia appare verosimile se implica dei sentimenti. L'emozione sentimentale è sempre il miglior veicolo per raccontare qualunque storia. E l'allegria, ovviamente, lo stavo dimenticando. Perché da una commedia, di qualunque tipo essa sia, deve traspirare allegria".
Tutto su mia madre (1999)
Tutto su mia madre è considerato il capolavoro di Pedro Almodóvar, ancora un cult, 25 anni dopo. Il film si guadagnò proprio quella statuetta che dieci anni prima il regista non era riuscito ad ottenere. Tutto su mia madre è un melodramma postmoderno che omaggia, già dal titolo, All about Eve (Eva contro Eva) di Mankiewicz. Il cineasta spagnolo abbandona i toni più grotteschi per omaggiare la vita e le donne.
Con una giovane Penelope Crúz, che aveva già lavorato con Almodóvar per Carne trémula, Tutto su mia madre racconta la storia di Manuela che vede morire suo figlio Esteban mentre rincorre un'auto per avere l'autografo di un'attrice di teatro. Manuela decide quindi di ritrovare il padre del ragazzo, un travestito di nome Lola che vive a Barcellona.
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Dolor y gloria (2019)
Dolor y gloria, invece, mette in scena un Almodóvar più maturo, in una delle pellicole più intime del cineasta. In Dolor y gloria, quasi come un'autobiografia, c'è tutta la vita del regista, basti pensare che la casa del protagonista è la ricostruzione dell'abitazione di Pedro Almodóvar.
Viene raccontata la storia del regista Salvador Mallo, in preda ad una crisi sia fisica che creativa. Ritornano in mente i ricordi d'infanzia e il trasferimento a Paterna, un paesino vicino Valencia, i desideri e gli amori, Madrid e il cinema, prima rifugio ora fonte di dolore. Recitano due attori feticci di Almodóvar: Penelope Crúz e Antonio Banderas.