Poor Things, Recensione: la perla del Festival di Venezia

Poor Things, la nuova opera di Yorgos Lanthimos, è ad oggi la perla di questo Festival di Venezia.

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Poor Things, la nuova opera del cineasta greco Yorgos Lanthimos, è a oggi la perla di questo Festival di Venezia. Presentato in concorso sabato 2 settembre, uscirà in Italia il 25 gennaio 2024. Un film totalmente fuori dagli schemi, che non smette mai di stupire e lasciare sulle spine lo spettatore. Questa pellicola dura 141 minuti, che non pesano mai sull'attenzione di chi lo sta guardando. Questo è dato, oltre che dalle capacità del regista, dello sceneggiatore e dalla bellezza estetica del film, anche dalle capacità dei meravigliosi attori protagonisti.

La trama di Poor Things

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Il soggetto di Poor Things è tratto dall'omonimo romanzo di Alasdair Grey del 1992. Godwin Baxter (Willem Dafoe), scienziato, nonché un medico, inglese, riporta in vita una donna che si era precedentemente buttata dal London Bridge. Così la donna, Bella Baxter (Emma Stone), piano piano impara, come fosse una neonata, come si vive. Deve imparare a parlare, a camminare, a mangiare e riuscire a muoversi in maniera coordinata. Il dottore, per proteggere la sua creatura, non la fa mai uscire: infatti oltre a volere studiare i suoi progressi, con l'aiuto del giovane Max McCandles (Ramy Youssef), è legato a lei da un senso di amore paterno.

Bella migliora sempre di più, e la sua curiosità verso il mondo esterno, la porta a scappare con l'avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo). Il viaggio che intraprende la porta a scoprire tanti aspetti del mondo: la lettura, la libertà e la povertà. Il mondo esterno porterà in Bella tanta sofferenza e allo stesso tempo tanta felicità e consapevolezza.

20 anni in uno

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Lanthimos ci trasporta in un mondo fantastico, diversissimo dal nostro, ma allo stesso tempo estremamente simile. Bella Baxton è una donna adulta, che rinasce e che vive nel giro di poco tempo, ciò che si vive in 20 anni.

Un bambino, scoprendo il mondo in tanti anni, una volta diventato adulto, è già succube degli schemi del mondo. Bella invece, scopre tutto all'improvviso, con un cervello fresco, senza impalcature, senza regole, e riesce a vedere ogni singolo lato negativo. La povertà, quella estrema, al giorno d'oggi è diventata la normalità. Le persone che vivono una vita agiata, non pensano alle situazioni critiche che vivono tanti altri nel mondo. Nel momento in cui si testimonia una condizione di povertà estrema, ci si sente male, ma poi si torna alla vita normale. Bella, nel testimoniare così tanta miseria, non riesce a tornare indietro, non può non pensarci, non riesce a non cercare di aiutare quelle persone.

Il talento di Lanthimos

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Yorgos Lanthimos rischia anche con questo film e continua a essere un regista a cui non interessa il giudizio di nessuno. In questa storia di scoperta del mondo, una parte importante è ricoperta dalla scoperta della sessualità. Lanthimos occupa gran parte del film con delle scene a sfondo sessuale, che arrivano anche a disturbare spesso lo spettatore. A causa di queste scene, funzionali al regista per esprimere il suo messaggio, negli USA il film è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati.

La fotografia, in parte in bianco e nero, in parte a colori, aiuta lo spettatore a immergersi nella storia, grazie anche a una colonna sonora azzeccata.

Poor things è un film che intrattiene, coinvolge e soprattutto che fa uscire lo spettatore dalla sala portando a casa un messaggio.

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9.5

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Poor Things

Poor Things, la nuova opera di Yorgos Lanthimos, è una pellicola che rischia tanto, ma riesce nel suo intento. Esteticamente mozzafiato e con delle interpretazioni assolute, è un film che coinvolge e che, nonostante sia ambientato in un mondo diverso dal nostro, regala un messaggio sulla nostra società. È sicuramente un film che non piacerà a tutti, ma che merita di essere visto.

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