POW3R si racconta agli studenti per aiutarli ad affrontare le difficoltà
POW3R incontra gli studenti di una scuola media milanese per mandare loro un messaggio importante
Giorgio Calandrelli, in arte POW3R, è un pro-gamer, content creator e frontman di Fnatic. Lo streamer ha incontrato a sorpresa gli studenti della scuola media milanese Monteverdi in via Vittoria Colonna, per confrontarsi con loro e trasmettere messaggi ispirazionali.
Durante l'incontro POW3R ha raccontato agli studenti le sue prime esperienze nel mondo degli E-Sport, degli scivoloni commessi agli esordi della sua carriera e di come siano proprio questi momenti a far maturare e crescere le persone. “Alle medie mi dicevano che con il gaming non sarei andato lontano. Adesso giocare è il mio lavoro”, afferma il gamer. Giorgio si è fin da subito definito come un introverso, una persona che a detta sua ha sempre mostrato il suo lato più asettico ed apatico, ma che grazie alla sua compagna, la famiglia ed i suoi spettatori, è riuscito a mutare. Adesso POW3R è il noto streamer che tutti conosciamo e sappiamo apprezzare. Lui stesso riconosce di diventare logorroico se non tenuto a freno.
La prima esperienza nell'ambiente torneistico non fu facile per POW3R, il quale al tempo usava ancora degli pseudonimi come nickname. Durante il primo grande torneo, Giorgio racconta di aver giocato partite pessime a seguito di forti attacchi di ansia e pressione. Dopo essere stato minacciato da parte del Coach di esser cacciato fuori, la risposta di POW3R fu quella di chiudersi in sé stesso, controllando le emozioni e sottoponendosi ad intense sessioni di allenamento per perseguire il suo sogno.
“Ognuno ha dei propri sogni nel cassetto, io volevo giocare ai videogiochi. Il mio sogno era vivere nel mondo dei videogiochi e ho iniziato a farlo senza avere niente in mano. Immaginate: lacrime, litigate con mia madre, con la mia famiglia, con i miei amici, che erano pure un po’ spiazzati da questa cosa. Però alla fine ho dimostrato a tutti che potevo riuscirci. Vuoi per fortuna, vuoi per la mia dedizione, per la mia costanza e per i miei sacrifici”.
Conclude così Giorgio rivolgendo un messaggio di speranza ai giovani, stimolandoli a combattere contro le difficoltà.