Pulp Fiction, Recensione: dopo 30 anni è ancora un cult?
Sono passati 30 anni e Pulp Fiction è ancora sulla bocca di tutti, ma perché? Ecco cosa ne pensiamo.
Pulp Fiction è ritornato al cinema in occasione del suo trentesimo compleanno. Distribuito da Luckyred solo per pochi giorni in versione restaurata in 4K, il film che ha consacrato Tarantino è ancora leggendario. Al 47° Festival di Cannes si aggiudicò la Palma d'Oro e riscosse un grande successo di critica e pubblico, contribuendo alla costruzione del mito tarantiniano post-moderno. Ogni dettaglio della pellicola è ancora oggi impresso nelle memorie degli spettatori, dall'iconico twist sulle note di You never can tell alla valigetta misteriosa (trovate qui le teorie e il vero significato). Pulp Fiction, con il suo stile inconfondibile, è parte del nostro immaginario e ha rivoluzionato la storia del cinema, diventandone un pilastro.
La forza narrativa della penna di Tarantino, la trama esplosiva e il pastiche di generi, la fotografia nitida, la colonna sonora incalzante. Tutto è perfettamente calibrato. Il titolo deriva dalla letteratura "pulp", considerata di un livello inferiore, roba di poco conto, che trattava di crimini e violenze commesse. Questo è il punto di partenza di una pellicola che fu considerata, già all'epoca della sua uscita, un capolavoro e che oggi, 30 anni dopo, ci continua ad ispirare e ad affascinare con un'irriverenza fuori dalle righe e sempre attuale.
Di cosa parla Pulp Fiction?
Pulp Fiction racconta quattro storie con protagonisti diversi, non connesse cronologicamente ma legate da un oggetto, la valigetta di Marsellus Wallace, che funge da MacGuffin, una sorta di fil rouge narrativo. La pellicola si apre con una sequenza in una tavola calda: Zucchino e Coniglietta sono una coppia di rapinatori che programmano un nuovo colpo. E proprio mentre sta per iniziare la rapina, Tarantino ci interrompe raccontandoci altre vicende per poi ritornare, solo sul finale, al punto di partenza.
Abbiamo la storia dei due sicari, Vincent e Jules (John Travolta e Samuel L. Jackson) che prendono la valigetta del loro boss, uccidono per sbaglio un ostaggio, recitano continuamente un verso di Ezechiele e vanno a fare colazione nella caffetteria che Zucchino e Coniglietta vogliono rapinare.
Poi la storia di Vincent si intreccia con quella di Mia (Uma Thurman), la moglie del boss. I due passano una serata che si trasformerà poi in un incubo, quando la donna scambierà l'eroina per cocaina finendo in overdose. C'è poi la storia del pugile, interpretato da Bruce Willis, e del suo orologio d'oro. Insomma, quattro storie che si interconnettono ottenendo una linearità narrativa propria grazie alla sceneggiatura del nostro cineasta.
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La rivoluzione tarantiniana
A distanza di 30 anni, possiamo confermare che Pulp Fiction abbia rivoluzionato il modo di scrivere e fare cinema, influenzando tutte le generazioni successive grazie alle sue caratteristiche post-moderne. Un budget di 8 milioni ed un incasso di 200, il primo prodotto della Miramax a diventare un blockbuster, le nomination e la vittoria agli Oscar per la Migliore Sceneggiatura originale. La scrittura incalzante e mai piatta o monotona di Tarantino si arricchisce di citazioni cinematografiche da 8 1/2 a Un bacio e una pistola.
Già l'esordio de Le Iene ci aveva fatto capire di pasta era fatto Tarantino; con Pulp Fiction, l'autore segna uno spartiacque nella cinematografia internazionale. È impossibile scegliere quale sia la nostra scena preferita, o la battuta che ci è rimasta impressa, e lo stesso vale per i personaggi, diventati ormai tutte icone del cinema. Una pellicola dissacrante e irriverente che mostra tutto il talento e l'amore del leggendario Tarantino per il mezzo cinematografico.
Quindi sì, anche a distanza di trent'anni, Pulp Fiction continua a rimanere un capolavoro, un film cult, grazie ai suoi dialoghi brillanti, alla creazione di personaggi iconici e grazie alla perfezione raggiunta da tutti i reparti tecnici, dalla fotografia alla colonna sonora.
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HyRankPulp Fiction
Pulp Fiction anche dopo trent'anni rimane un capolavoro. Un film cult che ha rivoluzionato il modo di scrivere e fare cinema, un pilastro post-moderno, spartiacque della cinematografia internazionale. Tutto funziona perfettamente: i dialoghi brillanti e irriverenti, la fotografia nitida, la costruzione di personaggi leggendari ed una perfetta colonna sonora.