Rocky Balboa: 6 film dal peggiore al migliore
Una rapida classifica di tutti i film su Rocky Balboa
Il personaggio di Rocky Balboa ha segnato intere generazioni con la saga cinematografica di "Rocky", arrivando sino ai giorni nostri con due spin-off, sul figlio del primo grande antagonista e poi amico Apollo Creed, denominati Creed - Nato per combattere del 2015 e Creed II del 2016, nei quali troviamo un Michael B. Jordan (Black Panther, Fantastic 4 - I Fantastici Quattro, Il diritto di opporsi) in una forma assurda.
Il personaggio de "Lo Stallone Italiano", Rocky Balboa, nasce dalla penna di Sylvester Stallone, che diventerà il terzo nella storia del cinema dopo Charlie Chaplin e Orson Welles a ricevere la nomination agli Oscar sia come sceneggiatore sia come attore protagonista per lo stesso film, in un periodo economico poco proficuo per lui.
L'ispirazione nasce il 24 marzo 1975, dopo aver assistito all'incontro di boxe tra il campione del mondo in carica Muhammad Ali e un pugile semisconosciuto chiamato Chuck Wepner.
Nonostante l'idea di base del primo film prenda origine da questo evento, il nome, l'iconografia e lo stile di combattimento del protagonista si basano sul pugile italoamericano dei pesi massimi (campione dal 1952 al 1956) realmente esistito: Rocky Marciano.
Di seguito sarà presente una personale classifica che racchiude tutti i film dell'intera saga, dal peggiore al migliore.
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Bando alle ciance, incominciamo questo lungo viaggio nel mondo della boxe!
6. Rocky V (1990)
Rocky V è il quinto titolo della saga che vede alla regia il ritorno di John G. Avildsen (Trilogia di Karate Kid), direttore del primo e indimenticabile film. Come per tutti gli altri prodotti di questo franchise, anche questo è sceneggiato e interpretato da Sylvester Stallone. Prodotto da Robert Chartoff (Toro Scatenato) e da Irwin Winkler (The Wolf of Wall Street, Creed 1 e 2), vede per la prima volta lo Stallone Italiano abbandonare il ring da pugile per concentrarsi sul ruolo di allenatore.
A causa dei danni cerebrali dopo l'incontro con Ivan Drago, Rocky riapre la vecchia palestra del suo mentore entrando in contatto con un giovane (che diventa suo allievo) di nome Tommy Gunn, interpretato dal pugile vero Tommy Morrison che vincerà nel 1993 il titolo dei pesi massimi WBO. Diciamocela tutta, l'idea alla base è interessante, ma vedere alla fine un incontro in un sobborgo malfamato di Philadelphia tra un ragazzo pieno di energie e un uomo non più giovanissimo con i propri acciacchi non rende davvero giustizia ai capitoli precedenti.
5. Rocky III (1982)
Rocky III è il secondo sequel del primo capitolo ed è sceneggiato, interpretato e diretto dallo stesso Sylvester Stallone nel 1982. Il protagonista, divenuto campione del mondo dei pesi massimi, abbraccia il successo uscendo da quella condizione di povertà e di irruenza primitiva vista in precedenza. Rocky si adagia sugli allori in pratica, fino al momento in cui deve fare i conti con la sfida lanciata da un giovane combattente sempre arrabbiato che, per alcuni aspetti, può ricordare il pugile di Philadelphia di una volta.
Clubber Lang è interpretato da una montagna umana alias Mr. T, attore famoso per la serie tv statunitense A-Team degli anni Ottanta. L'idea del crollo dell'eroe e la sua rinascita nel finale funziona abbastanza, nonostante alcune scene ignoranti come l'incontro iniziale con il cosiddetto Labbra Tonanti, messo in scena dal wrestler Hulk Hogan. Nota di merito va alla colonna sonora grazie al pezzo indimenticabile "Eye of the Tiger" dei Survivor che ricevette 3 nomination importanti agli: Oscar, Golden Globe e BAFTA.
4. Rocky Balboa (2006)
Rocky Balboa è l'opera conclusiva dell'intera saga sull'omonimo personaggio ed è scritta, diretta e sceneggiata dall'onnipresente Sylvester Stallone nel 2006. Il protagonista, ormai sessantenne, vive una vita da anziano vedovo gestore di un ristorante in quel di Philadelphia, in cui racconta ai vari clienti sempre e solo i propri incontri di boxe del passato.
Il campione in carica dei pesi massimi, Mason "The Line" Dixon decide di sfidare Rocky in un combattimento, dopo aver visto un incontro simulato tra i due in cui lo Stallone Italiano riesce a sconfiggerlo senza problemi. L'eroe di Philadelphia accetta la sfida e inizia un lungo e faticoso allenamento arrivando però a non vincere il match. La sconfitta per i giudici, ma non per il pubblico, è un punto che fa avanzare questo film in questa personale classifica, così come il simpatico cameo di Mike Tyson.
Al tempo stesso, però, questa pellicola cala di un posto per le condizioni fisiche imbarazzanti, inguardabili dell'antagonista Mason Dixon, interpretato comunque molto bene dal pugile vero Antonio Tarver.
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3. Rocky II (1979)
Rocky II è il secondo capitolo della saga del 1979, scritto, diretto e interpretato sempre da Sylvester Stallone. Dopo il match apparso nel primo film, il pugile decide di appendere i guantoni e lasciare per sempre la boxe. Apollo, dal canto suo, ferito nell'orgoglio in quanto l'opinione pubblica non è stata concorde sull'esito del primo incontro, decide di chiedere al Rocky una rivincita. L'eroe di Philadelphia, al verde e desideroso di rivalsa, accetta la sfida più agguerrito che mai.
Questa pellicola ha avuto la sfortuna di essere un sequel di uno dei film più importanti degli anni Settanta, non riuscendo a eguagliare il successo del primo, nonostante l'ottimo guadagno al botteghino. Senza portare nulla di straordinariamente nuovo rispetto al primo film, tranne che per la costituzione di una famiglia per Rocky, non si può non amarlo, sebbene non abbiamo nulla a che fare con la boxe in un certo senso.
La scena finale in cui il nostro Rocky si rialza per un pelo all'ultimo secondo, vincendo così il titolo, è un po' troppo sentimentale ed epica per i gusti di chi scrive, ma rimane comunque uno dei migliori film dell'intera saga.
2. Rocky (1976)
Rocky è il primo film della saga sceneggiata da Silvester Stallone. Diretto come il quinto capitolo dall'ottimo John G. Avildsen, arriva a vincere ben tre premi oscar come miglior film, migliore regia e miglior montaggio nel 1977. Realizzato in soli 28 giorni, è stato inserito nel 2008 al cinquantasettesimo posto nella lista dei cento migliori film statunitensi dell'American Film Institute e preservato nella prestigiosa National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Rocky è un pugile italoamericano trentenne che non riesce a sfondare nel mondo della boxe e che, per guadagnare qualche soldo, si trasforma in un esattore per conto di un gangster temuto in città. Gli si presenta, totalmente a caso, l'unica occasione della sua vita per sfondare nel pugilato quando Apollo Creed, campione del mondo dei pesi massimi, lo sfida per un incontro valevole per il titolo. Dopo l'accettazione del match da parte di Rocky, parte l'intero periodo di allenamento con il maestro e padre putativo, Mickey, fino all'incontro tanto atteso.
Scene memorabili, come la corsa per le strade di Philadelphia con l'opera indimenticabile in sottofondo di "Gonna Fly Now" di Bill Conti o come l'incontro emozionante con un finale comunque inaspettato perché vede lo sfidante al titolo perdere ai punti, fanno di questo primo film uno dei migliori film sulla boxe dell'intero universo cinematografico. Un cult da vedere e rivedere, c'è poco da fare.
1. Rocky IV
Rocky IV è il terzo sequel della fortunata saga, scritto, diretto e interpretato ancora una volta dal buon Sylvester Stallone. Girato durante gli anni più importanti della Guerra Fredda, questo quarto capitolo è senza dubbio il più avvincente e il migliore dell'intera serie. Rocky rifiuta di partecipare a un match con il vincitore sovietico della medaglia d'oro olimpica Ivan Drago, condannando di fatto l'amico ed ex-rivale Apollo Creed.
Quest'ultimo, suo malgrado, accetta la sfida dell'Unione Sovietica tornando sul ring al posto dello Stallone Italiano che ne seguirà le gesta all'angolo. In pochi round la montagna di muscoli, interpretata da Dolph Lundgren, prevale sull'ex campione uccidendolo. Da questo evento partirà la lenta e inesorabile cavalcata di Rocky alla conquista dell'URSS e al confronto con il temuto Ivan Drago.
Cafonaggine e tamarraggine al punto giusto, eterno scontro tra gli USA e l'Unione Sovietica, l'idea di Davide contro Golia, la natura contro la tecnologia, prime scene del match totalmente autentiche come dichiarato da Sylvester Stallone e la presenza di effetti sonori e colpi reali, sono tutti gli ingredienti perfetti che compongono il migliore film di Rocky dell'intera saga cinematografica. Vero è che c'è molta retorica lungo tutta la pellicola e un insopportabile, a tratti, patriottismo a stelle e strisce, ma si può per una volta chiudere un occhio, altrimenti si corre il rischio di essere "spiezzati in due".