Sei nell’anima, Recensione: troppo vicino ai teen drama?
Il film su Gianna Nannini, Sei nell’anima, è sbarcato su Netflix: scopriamo insieme se è riuscito a rispettare le aspettative.
Su Netflix è arrivato Sei nell'anima, film che racconta la storia di Gianna Nannini. Una cantautrice dalla storia complicata, tra grandi dolori, duro lavoro, fino all'arrivo del successo.
Questo film, diretto da Cinzia TH Torrini, è tratto dall'autobiografia della Nannini "Cazzi miei" pubblicata nel 2016. Un libro nel quale Gianna si racconta senza filtri, abbattendo qualsiasi tipo di impostazione e impalcatura e facendo venire fuori gioie e tragedie.
Da Cazzi miei a Sei nell'anima
Se "cazzi miei" è un autobiografia che non intende filtrare e alleggerire la storia della cantante la sceneggiatura di Sei nell'anima, firmata da Cosimo Calamini e Donatella Diamanti, non ha le stesse intenzioni.
La pellicola racconta gli esordi della cantautrice, facendo dei brevi accenni agli avvenimenti più importanti della sua infanzia e adolescenza. Ciò che di più tragico avviene nella vita di Gianna, come la morte per overdose della sua amica, viene mostrato con un velo al di sopra. Come se si volessero mostrare senza essere veramente visti. E poi il tutto continua a scorrere, senza che venga data davvero importanza agli eventi. È tutto così veloce, che appare quasi poco sentito, non realmente vissuto.
Vicino a Gianna
Gianna è al centro di Sei nell'anima, giustamente, ma accanto a lei non riesce a emergere nessuno. Anche i personaggi che potrebbero essere interessanti, essendo stati sicuramente parte fondamentale della storia della protagonista, non vengono approfonditi affatto . Lo spettatore resta alle volte con il desiderio di saperne di più, e si ritrova a non reggere sempre il ritmo con il quale viene raccontata la storia.
L'unico personaggio con cui si riesce ad empatizzare e che si riesce ad apprezzare è il padre. Danilo, interpretato da Maurizio Lombardi, è un personaggio ben costruito, portato in scena da un attore che dimostra grandi capacità. Riesce a far emozionare lo spettatore. È la perfetta rappresentazione del padre duro che, che per la paura data dalla mentalità del suo tempo vuole ostacolare sua figlia nei suoi sogni, apparentemente troppo ambiziosi e scomodi. Si sta parlando di una storia ambientata tra gli anni 70 e 80, nella quale le donne ricoprivano un posto diverso da quello che ricoprono ora. Gianna Nannini ha contribuito a cambiare la concezione di cantante donna che c'era in Italia quando lei era giovane.
La riuscita del personaggio di Danilo non era scontata, perché tutti gli altri personaggi di contorno, per scrittura o per interpretazione, non riescono a emergere, se non negativamente.
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Il vero punto di forza: la protagonista
Letizia Toni, attrice nata a Pistoia nel 1993 nonché protagonista di questa pellicola, è il vero asso nella manica del film. Riesce a tirare fuori tutto il carattere e il carisma di Gianna Nannini. Farlo non era semplice, si tratta di una personalità forte, difficile da bilanciare. Quando si trattano personaggi così carismatici e forti il rischio di sbagliare è dietro l'angolo: alle volte si sta sopra le righe e si diventa patetici, mentre altre volte capita di stare sottotono e il risultato rischia di essere anche peggiore.
Letizia regge Sei nell'anima, soprattutto nella seconda metà, nella quale vengono mostrati i problemi con le allucinazioni. In quella parte della pellicola lo spettatore segue con difficoltà la storia, sempre a causa del montaggio troppo veloce, che fa conseguire fotogrammi su fotogrammi senza freni. La protagonista però resta sempre sul pezzo e non cade nel tranello dell'overacting. I deliri di Gianna risultano sempre reali e mai ridicoli. La sofferenza della protagonista e di chi le sta intorno è chiara.
Ultima, ma non per importanza: la voce. Sia nel parlato che nel cantato Letizia Toni è perfetta per interpretare Gianna Nannini. Il timbro leggermente graffiao nel cantato, riesce a far emozionare. Le canzoni sono tutte cantate da lei (salvo quelle in colonna sonora, che invece sono della Nannini stessa).
Sei nell'anima si adatta al mercato
Il film si adatta alle tendenze del mercato attuale e ad alcuni degli ultimi titoli Netflix. Ha delle caratteristiche in comune con i teen drama, forse proprio per riuscire ad abbracciare anche un pubblico di giovanissimi, disinteressati della storia della cantautrice. Questo spiegherebbe il montaggio velocissimo, che non da abbastanza importanza agli avvenimenti. Questa scelta di montaggio non è arrivata nel momento delle riprese, e infatti a quanto pare un girato di circa tre ore è stato ridotto. a ciò che vediamo ora sulla piattaforma: 113 minuti.
Anche la fotografia un po' troppo cupa anche in dei momenti in cui servirebbe tutt'altro, contribuisce a renderlo un prodotto non riuscito a pieno, come tanti altri.
5
HyRankSei nell'anima
La storia di Gianna Nannini viene filtrata così da avvicinare un pubblico più giovane alla pellicola. Ottima la protagonista Letizia Toni, mentre, oltre il Danilo di Maurizio Lombardi, nessun personaggio secondario riesce a emergere.
Aspetti positivi
La protagonista: Letizia Toni
Lo sviluppo del rapporto padre-figlia e l'interpretazione di Maurizio Lombardi
L'avvincente stroria alla base del film
Aspetti negativi
La fotografia cupa
Il montaggio
Tutto ciò che è stato aggiunto in post produzione