Shazam! e Ant-Man flop d’incassi: cinecomic in crisi?

Negli ultimi mesi il settore dei cinecomic sta attraversando un momento non facile, come dimostrano i flop di Shazam e Ant-Man: è finita un’era?

Di , divoratore di film e serie tv di ogni genere, ne scrivo per condividere la mia passione.

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Shazam! Furia degli Dei cinecomic

Dopo aver a lungo monopolizzato i botteghini cinematografici di tutto il mondo, per la prima volta dopo diversi anni il settore dei cinecomic si trova con le spalle al muro. Una situazione di difficoltà, probabilmente transitoria, ma di certo inusuale per quella che fino ad ora è sempre stata un’industria in grado di macinare introiti su introiti ed entusiasmare milioni di spettatori.

I recenti flop al box office di Shazam! Furia degli dei e Ant-Man and The Wasp: Quantumania sono la dimostrazione del fatto che qualcosa non va. Il primo ha incassato complessivamente solo 65 milioni di dollari nel weekend di apertura, il peggior dato di sempre per un film del DCEU. Ant-Man è fermo invece a 462 milioni e rischia di generare meno entrate di entrambi i precedenti capitoli della saga, a seguito di un drastico calo del 70% fra il primo ed il secondo fine settimana nelle sale.

Segnali allarmanti per gli studios, alla cui base vi sono svariati motivi. Diviene indispensabile dunque correre ai ripari, ma è davvero possibile tornare indietro?

Le cause dei flop di Shazam! 2 e Quantumania

Individuare una causa univoca dei recenti flop è impossibile. Va tenuto conto, ad esempio, del fatto che Shazam! Fury of the Gods è un capitolo a sé stante e pressocché inutile ai fini del nuovo universo narrativo di casa DC. Il reboot del DCU ha dato il definitivo colpo di grazie ad un cinecomic non brutto, ma che considerando anche lo scarso appeal del personaggio dava la sensazione di essere battuto già in partenza.

I deludenti risultati al botteghino sono però dovuti in gran parte ai film stessi. Ant-Man and the Wasp: Quantumania e Shazam! Furia degli dei sono due progetti estremamente divisivi, i cui pareri contrastanti di critica e pubblico non hanno per nulla giovato a quel “passaparola” che spesso è la spinta determinante per portare più persone nelle sale. O ancora, tanti appassionati che non hanno apprezzato le pellicole avranno sicuramente fatto volentieri a meno di una seconda visione sul grande schermo.

Non stiamo parlando di due capolavori o di produzione in grado, realisticamente, di poter ambire al miliardo di incassi, eppure negli ultimi anni abbiamo visto ben di peggio per quanto concerne le storie di supereroi sul grande schermo. Ecco perché i dati del botteghino possono e devono far riflettere sulla situazione attuale dell’industria dei cinecomic e sulle esigenze del pubblico.

Innanzitutto non è più sufficiente una semplice storia di puro intrattenimento. La sensazione è che di recente i cinecomic abbiano seguito fin troppo spesso un modello prefissato di storie “standard” (poco originali e molto spesso scritte male) accompagnate da una dose di umorismo più o meno rilevante. Il pubblico ha bisogno di contenuti in grado di spezzare tale monotonia, come film a metà tra il cinema d’autore ed i blockbuster (The Batman e Joker) oppure prodotti leggeri ma dotati di una sceneggiatura di grande qualità (in questo James Gunn è un maestro, con Guardiani della Galassia, The Suicide Squad e la serie Peacemaker).

Realizzare solo film di supereroi di un certo spessore, come i vari Logan ed Il Cavaliere Oscuro, è ad oggi pressocché impossibile, sia per questioni di target ma anche perché nelle dinamiche degli studios sceneggiatori e registi devono fare i conti con tempistiche serrate che spesso compromettono la qualità dei prodotti. Nonostante questo, fino a pochi anni fa anche film di supereroi mediocri ottenevano un apprezzamento maggiore da parte di critica e pubblico. A questo proposito va sottolineato come spesso ormai vi sia un sentimento di eccessiva diffidenza nei confronti dei cinecomic, con film leggeri e divertenti che vengono criticati per il tono scanzonato ed altri più elaborati e profondi contro cui ci si scaglia per le eccessive pretese.

Partendo dal presupposto che un buon film resiste allo scorrere del tempo, è chiaro dunque che il contesto in cui una pellicola viene rilasciata, nel caso delle produzioni commerciali, gioca un ruolo determinante nel modo in cui essa viene percepita dal grande pubblico.

Shazam! Furia degli Dei è ad esempio un prodotto concettualmente alla pari, se non migliore, del primo film. Mentre però Shazam! aveva riscosso un discreto successo, questo secondo capitolo non ha convinto molti e non è riuscito a portare nelle sale neppure la cospicua fetta di pubblico che aveva apprezzato il primo capitolo.

Questa è la dimostrazione di come molte cose possano cambiare col tempo. Dopo i vari Thor: Love and Thunder, She-Hulk e Black Adam in pochi sono disposti ad accettare incondizionatamente di trascorrere due o più ore in sala solo per restare al passo con le uscite Marvel e DC. Ecco dunque il grande problema che il mondo dei cinecomic si trova oggi ad affrontare, quella spropositata quantità di uscite cinematografiche e televisive che porta a quella che oltreoceano viene definita “superhero fatigue”.

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Un problema di quantità

La Fase 1 del Marvel Cinematic Universe è composta da sei film, rilasciati tra il 2008 ed il 2012. Discorso analogo per la Fase 2, con sei film dal 2013 al 2015. Nel solo 2022 sono stati rilasciati complessivamente sei prodotti Marvel.

Questi numeri dicono molto sulla situazione attuale dei Marvel Studios. Se è stato necessario più di un decennio per fidelizzare il pubblico e assicurarsi che i prodotti distribuiti fossero all’altezza delle aspettative, negli ultimi tempi invece, complice l’arrivo delle serie su Disney Plus, la quantità ha preso il sopravvento sulla qualità, scontentando tutti.

Basti pensare ai progetti Marvel dell’ultimo anno: Doctor Strange in The Multiverse of Madness, Thor: Love and Thunder, Ms. Marvel, Moon Knight, She-Hulk e Black Panther: Wakanda Forever. Di questi, solo i sequel di Doctor Strange e Black Panther sono risultati almeno in parte convincenti, mentre tutte le serie si sono rivelate una delusione, eccezion fatta per qualche spunto interessante in Moon Knight.

Nessun fan si farebbe problemi a vedere sei cinecomic Marvel in un anno, ma solo se degni di nota. Quando i difetti prendono continuamente il sopravvento è inevitabile che venga meno l’entusiasmo del pubblico, quella curiosità che tra l’altro è accentuata non solo dal valore di un film o show, ma anche dalle lunghe attese fra un prodotto e l’altro.

Ecco che in casa Marvel sembrerebbero pronti a correre ai ripari sotto questo punto di vista. Di tutte le serie previste per il 2023, solo Loki e Secret Invasion hanno la certezza di debuttare nel giro di pochi mesi. Parallelamente anche The Marvels è stato rinviato a novembre, in modo da garantire più tempo per il montaggio. Questo è il primo passo verso una riduzione del numero di uscite annuali ed una maggiore attenzione nella cura dei prodotti (ne è la prova anche il licenziamento di Victoria Alonso, considerata responsabile delle pressioni nei confronti dei team degli effetti speciali, una delle categorie più toccate dall'argomento).

Un discorso analogo può essere fatto per quanto concerne la DC. Ad esempio, le riprese di The Batman: Part II inizieranno a novembre, garantendo così a Matt Reeves un anno per completare la sceneggiatura e quasi due anni per le riprese e la post-produzione. Tempistiche tutt’altro che scontate per un cinecomic così atteso, ma che fanno ben sperare per il futuro del settore, così come alcune dichiarazioni del CEO James Gunn.

A troppi film viene assegnata una data d’uscita e vengono poi realizzati a prescindere da tutto. Così ci sono film che vengono girati senza ancora avere un terzo atto, nella speranza di trovare il modo di farlo funzionare, dopo che questo non è avvenuto in tre anni di stesura della sceneggiatura. Vogliamo elevare di nuovo il ruolo degli sceneggiatori, renderli gli architetti del nuovo DC Universe.

Il percorso per riportare il settore dei cinecomic sulla giusta strada è tracciato, perché anche dopo la conclusione della Saga dell'Infinito ed il reboot del DCU vi sono tante storie da raccontare. Con ogni probabilità, almeno si spera, questo periodo è solo una breve fase di difficoltà destinata a svanire, potenzialmente già a maggio con l’uscita di Guardiani della Galassia vol. 3 e subito dopo con The Flash.

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