She Could Fly: Volare oltre le ossessioni. Recensione con l’ausilio di uno psicologo

Recensione di She Could Fly: un’avventura psicologica che esplora l’OCD tramite una trama avvincente, gameplay immersivo e grafica suggestiva.

She could fly

Nel vasto panorama videoludico, non sono molti i titoli che riescono a fondere magistralmente una trama avvincente con una profonda introspezione psicologica.
“She Could Fly”, sviluppato e pubblicato da Dark Horse Games, riesce in questa impresa, offrendo ai giocatori un’esperienza tanto intensa quanto toccante. Basato sull’omonimo fumetto di Christopher Cantwell e Martin Morazzo, il gioco si distingue non solo per la sua narrazione avvolgente, ma anche per la capacità di trattare con sensibilità e realismo temi delicati come il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD).

In questa recensione, esploreremo ogni aspetto di “She Could Fly”, dalla sua storia affascinante alle meccaniche di gioco, passando per la colonna sonora immersiva e il design grafico ispirato. Concluderemo tirando le somme di un’esperienza di gioco che, pur non essendo priva di difetti, rappresenta un contributo significativo al genere delle avventure psicologiche. Preparatevi a immergervi nella mente tormentata di Luna Brewster e a scoprire cosa si cela dietro il suo desiderio di volare oltre le ossessioni.

Storia del fumetto "She Could Fly"

“She Could Fly” nasce come un fumetto pubblicato da Dark Horse Comics, scritto da Christopher Cantwell e illustrato da Martin Morazzo. Il fumetto ha fatto il suo debutto nel luglio 2018, imponendosi rapidamente come una narrazione unica nel panorama contemporaneo grazie al suo tono oscuro e alla combinazione di fantascienza e introspezione psicologica. Al centro della storia c'è Luna, un'adolescente tormentata da gravi disturbi mentali, in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), che diventa ossessionata da una misteriosa figura femminile capace di volare sopra i cieli di Chicago. Questa donna rappresenta per Luna un simbolo di libertà irraggiungibile, ma anche un enigma angosciante che la spinge in una spirale sempre più pericolosa.

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She Could Fly - copertina

Il fumetto è stato ampiamente elogiato per il suo approccio coraggioso e realistico nel trattare la malattia mentale, un tema spesso ignorato o semplificato nei media. La rappresentazione dell'OCD in Luna è cruda e autentica, ricordando le descrizioni del disturbo presenti in testi come “Brain Lock” di Jeffrey Schwartz, in cui l'autore esplora la lotta interna dei pazienti OCD con i loro pensieri ossessivi e le compulsioni che ne derivano. “She Could Fly” non solo intrattiene, ma sensibilizza anche sulla realtà di chi vive con queste condizioni, portando alla luce l'angoscia quotidiana e il desiderio di trovare una via d'uscita.
Il successo del fumetto ha portato alla realizzazione di una serie di sequel e, nel 2023, alla creazione di un videogioco omonimo, che espande ulteriormente l'universo narrativo di Luna e approfondisce le tematiche già esplorate nel fumetto.

Trama del gioco

Il videogioco “She Could Fly”, sviluppato e pubblicato da Dark Horse Games, riprende fedelmente la trama originale del fumetto, arricchendola con nuove prospettive e approfondimenti. La protagonista, Luna Brewster, continua a essere tormentata dalle visioni della donna volante e dalle sue ossessioni personali. Il giocatore è immerso in un mondo in cui realtà e allucinazioni si mescolano, esplorando la psiche frammentata di Luna mentre cerca di risolvere il mistero dietro la figura che attraversa i cieli.

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She Could Fly - luna

La narrazione del gioco è profondamente legata alla lotta di Luna con l'OCD, una condizione che la spinge a cercare risposte a domande che la consumano dall'interno. Questa rappresentazione è fortemente ispirata a opere come “The Man Who Couldn’t Stop” di David Adam, che descrive come i pensieri ossessivi possano prendere il controllo della vita di una persona, rendendo difficile distinguere tra realtà e paura irrazionale. Nel gioco, queste dinamiche si manifestano attraverso una serie di episodi onirici e allucinazioni che non solo avanzano la trama, ma forniscono anche una finestra sull'inferno personale di Luna.
Il gioco introduce nuovi personaggi e sottotrame che arricchiscono ulteriormente la narrativa, esplorando le complesse dinamiche familiari e sociali che circondano Luna. I capitoli si sviluppano in modo non lineare, consentendo al giocatore di sperimentare il conflitto interiore della protagonista in prima persona.

Gameplay

Il gameplay è un’avventura psicologica in terza persona che combina elementi di esplorazione, puzzle-solving e narrazione interattiva. Il suo focus è l'esplorazione di ambienti ispirati alle location del fumetto, come le strade di Chicago, la casa di Luna e luoghi più surreali che rispecchiano lo stato mentale della protagonista.

Un elemento centrale del gameplay è l'uso delle allucinazioni e delle visioni di Luna, che giocano un ruolo cruciale nel risolvere enigmi e progredire nella trama. Questi episodi non sono solo effetti visivi o narrativi, ma influenzano attivamente il mondo di gioco, alterando ambienti e oggetti in modi che riflettono la confusione e il disorientamento di Luna. Per i giocatori, distinguere tra ciò che è reale e ciò che è frutto della mente di Luna diventa una sfida tanto psicologica quanto tecnica, ricordando le descrizioni di pazienti OCD che lottano per mantenere un senso di realtà descritte in “Brain Lock”.

She Could Fly - gioco 10081811
She Could Fly - gioco

Nonostante l’originalità di queste meccaniche, il gameplay non è privo di difetti. In alcune sezioni, il ritmo può risultare eccessivamente lento, con lunghe sessioni di esplorazione che interrompono il flusso narrativo. Inoltre, la difficoltà degli enigmi varia notevolmente, con alcuni che possono apparire troppo semplici o, al contrario, eccessivamente complessi e frustranti, rischiando di alienare i giocatori meno pazienti.

Colonne sonore

La colonna sonora di “She Could Fly” è un componente chiave dell'atmosfera del gioco, arricchendo l'esperienza emotiva del giocatore. Le musiche, composte da una varietà di artisti emergenti della scena indie, spaziano tra tonalità cupe e malinconiche e momenti di intensa tensione, riflettendo perfettamente lo stato emotivo e psicologico di Luna.
Ogni traccia sembra essere stata scelta con cura per rispecchiare i vari aspetti della lotta interna della protagonista. Ad esempio, i brani più cupi accompagnano le allucinazioni più disturbanti, creando un senso di oppressione e angoscia che cattura la sensazione di essere intrappolati in una mente tormentata, una sensazione comune tra le persone con OCD, come descritto in “The Man Who Couldn’t Stop”.

Gli effetti sonori sono altrettanto efficaci, contribuendo a creare un ambiente immersivo in cui ogni suono può essere un indizio o un elemento di disturbo, confondendo ulteriormente la linea tra realtà e percezione. Questo uso della colonna sonora e degli effetti sonori non solo intensifica l'atmosfera del gioco, ma aiuta anche i giocatori a entrare nella mente di Luna, vivendo in prima persona il suo conflitto interiore.

Grafica

Sul fronte grafico, “She Could Fly” si distingue per uno stile visivo che rispetta e valorizza le illustrazioni del fumetto originale. Il gioco utilizza un mix di colori vibranti e toni più oscuri per rappresentare i contrasti nella mente di Luna, alternando tra momenti di cruda realtà e visioni distorte e oniriche. Gli ambienti di gioco sono dettagliati e variegati, ognuno con una personalità propria che riflette la psiche frammentata della protagonista.

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She Could Fly - quadro

I modelli dei personaggi, in particolare quello di Luna, sono stati realizzati con grande cura, cercando di trasmettere le sue emozioni attraverso espressioni facciali sottili e movimenti del corpo. Tuttavia, il gioco soffre di alcune limitazioni tecniche, specialmente nelle animazioni, che in alcuni momenti possono apparire rigide e poco fluide. Queste imperfezioni non tolgono nulla alla potenza visiva del gioco, ma possono distrarre in alcuni momenti cruciali, riducendo leggermente l'immersione.

Impostazioni e personalizzazione

“She Could Fly” offre una serie di opzioni di impostazione che permettono ai giocatori di personalizzare la propria esperienza di gioco. È possibile regolare la difficoltà degli enigmi, l'intensità delle allucinazioni e la quantità di suggerimenti forniti durante il gioco, permettendo un'esperienza adattata alle preferenze personali.
Il gioco supporta anche una vasta gamma di risoluzioni e impostazioni grafiche, consentendo di ottimizzare le prestazioni sia su piattaforme di fascia alta che su sistemi meno potenti. Questa flessibilità è particolarmente apprezzata, considerando la varietà di hardware disponibile tra i giocatori.
Un aspetto che potrebbe essere migliorato riguarda la limitata personalizzazione estetica del personaggio. Sebbene Luna sia un personaggio profondamente caratterizzato e la narrazione sia strettamente legata alla sua storia personale, una maggiore libertà nella personalizzazione potrebbe aumentare l'immedesimazione del giocatore e offrire nuove possibilità di approccio al gameplay.

“She Could Fly” è un titolo che riesce a portare su schermo l'intensità emotiva e la profondità narrativa del fumetto originale, offrendo un'esperienza immersiva e coinvolgente. La rappresentazione della lotta interna di Luna con il suo disturbo ossessivo-compulsivo è tanto cruda quanto realistica, offrendo ai giocatori un'introspezione rara e toccante nel mondo della malattia mentale. Attraverso una combinazione di narrazione profonda, gameplay originale e una colonna sonora coinvolgente, il gioco riesce a creare un'atmosfera unica che rimane impressa nella mente del giocatore.

Tuttavia, non è esente da difetti. Il ritmo lento in alcune sezioni e la difficoltà disomogenea degli enigmi possono rappresentare una barriera per alcuni giocatori. Inoltre, le limitazioni tecniche, come le animazioni non sempre fluide, possono ridurre l'immersione in alcuni momenti chiave.
Nonostante questi piccoli problemi, “She Could Fly” rimane un gioco da non perdere, soprattutto per coloro che cercano un'esperienza narrativa profonda e significativa. Disponibile su diverse piattaforme, tra cui PC, PlayStation e Xbox, il gioco offre una finestra affascinante e inquietante nella mente di una giovane donna che lotta per trovare il proprio equilibrio in un mondo confuso e ostile.

She could fly

7.5

HyRank

She Could Fly

She Could Fly è un progetto molto interessante e ben realizzato. Apprezzo in primis la scelta di inserire moltissimi richiami al fumetto originale, ma anche ad altri fumettisti ed artisti della scena e del mondo indie. L'argomento trattato è molto sensibile e trovo geniale inserire dei video formativi a riguardo attraverso video esplicativi tra le varie transizioni di livello. Allo stesso tempo però questa scelta ovviamente allontana i giocatori meno interessati alla trama visto il gameplay, sebbene sia super immersivo, molto ripetitivo nelle azioni o con pochissime variazioni. Se devo valutare il progetto completo anche per lo scopo dietro al gioco il voto sarebbe nettamente più alto, guardando unicamente il gameplay e il gioco in sé il voto dato in mia opinione è coerente con ciò che viene offerto. Rimane comunque una grande stima nei confronti degli sviluppatori e creatori per cercare di rendere tutte le persone più informate sui disturbi mentali anche grazie a questi metodi interattivi.

Aspetti positivi

  • Grande introspezione nei confronti delle malattie mentali

  • Molto fedele al fumetto originale

  • Molto coinvolgente nei confronti del giocatore attraverso effetti e musica

Aspetti negativi

  • Ritmo incostante

  • Difficoltà troppo varia tra gli enigmi

  • Poca personalizzazione del personaggio

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