Siglato un accordo tra Microsoft e Sony per il cloud gaming

Nel libero mercato può capitare che due aziende siano tra loro competitive e nello stesso tempo collaborative. È quello che si può osservare tra due colossi del campo della tecnologia informatica e dello sviluppo di videogiochi. Mi riferisco a Microsoft e a Sony che se da un lato sul versante delle console stanno già preannunciando i loro nuovi prodotti, […]

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Nel libero mercato può capitare che due aziende siano tra loro competitive e nello stesso tempo collaborative. È quello che si può osservare tra due colossi del campo della tecnologia informatica e dello sviluppo di videogiochi. Mi riferisco a Microsoft e a Sony che se da un lato sul versante delle console stanno già preannunciando i loro nuovi prodotti, rispettivamente dell'Xbox One (Project Scarlett) e della PlayStation 5, dall'altro invece hanno raggiunto un accordo di massima per quanto riguarda il cloud gaming, cioè quella sorta di sevizio molto simile allo streaming video, ma totalmente interattivo.

L'ufficialità della notizia è stata un'intervista rilasciata alla redazione di Fortune il 27 luglio scorso da parte del CEO del gruppo di Redmond, Satya Nadella. È da tempo che si sta parlando di cloud gaming come nuova frontiera del mondo videoludico, dei vantaggi economici e pratici che offrirebbe ai consumer (ad esempio si eviterebbero gli aggiornamenti di sistema di ogni singola postazione e la necessità di scaricare ogni volta un gioco) ed ora, dopo le parole spese, ecco finalmente i fatti che portano a buon fine una volontà comune, quella di permettere di giocare su qualsiasi sistema operativo e dispositivo.

Un'alleanza voluta e cercata innanzitutto da Sony, stando alle parole di Nadella, e che sposta il centro dell'attenzione, quindi, più sul giocatore e sulle sue esigenze di avere a disposizione tutto e subito del meglio che la tecnologia è in grado di offrire, piuttosto che sulla ricerca di soluzioni seppur ottimali ma esclusivamente relegate all'ambito della console. Diventerebbe un forte limite. Infatti, continuando, Nadella afferma che: “I may start on a phone; I may go to a console; I may end up on a PC – but your game catalog should be available. Your friends you play with should be there, wherever you're playning”. La realtà ormai porta ciascuno di noi a “muoversi”, nel vero senso del termine, nella complessità globale della rete da un device all'altro con estrema facilità e non c'è quindi da stupirsi che ciò possa accadere anche nel campo del gaming.

Una prospettiva condivisa appieno da entrambe le società, Sony e Microsoft, che si gioverebbero per l'occasione sia della loro esperienza maturata nell'hardware e nel software sia delle collaudate capacità messe in opera dall'infrastruttura Azure (marchio Microsoft), specifica per servizi cloud.

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