Spider-man 3, Recensione: un capitolo deludente o sottovalutato?

Il ritorno in sala di Spider-Man 3 ci ricorda i dubbi riguardo l’ultimo capitolo della trilogia di Sam Raimi. Analizziamolo insieme.

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In occasione dei 100 anni della Columbia Pictures (una divisione della Sony dal 1989) Spider-man sta tornando nei cinema! L'evento si chiama Spider-Mondays e prevede la proiezione di tutti i film dedicati all'amatissimo supereroe Marvel, in cinema selezionati ogni lunedì per otto settimane a partire dal primo luglio.

Adesso, dopo il ritorno sul grande schermo del primo e del secondo capitolo della saga Spider-man firmata da Sam Raimi (non che la prima dedicata alle avventure di Peter Parker) il 15 luglio arriverà anche il film conclusivo: Spider-man 3.

Spider-man 3: un film confusionario ed eccessivamente ricco

Di come i film dedicati a Spider-man diretti da Sam Raimi abbiano segnato per sempre una svolta nel mondo dei cinecomics, ne abbiamo già ampiamente parlato nella recensione di Spider-man (2002), data dunque l'influenza e il consenso riscosso dalle due pellicole, quando a maggio nel 2007 Spider-man 3 approdò nelle sale l'attesa era molta e le aspettative del pubblico erano alle stelle. Peccato però che a molti il film non convinse, e sia i fan che la critica si divisero, propendendo per lo più nel giudicare negativamente questo capitolo, sottotono e non all'altezza dei suoi due predecessori.

Sicuramente Spider-man 3 ha segnato l'infanzia o l'adolescenza di molti che avranno di questa pellicola un piacevole ricordo ma, oltre riportaci nella New York dove Peter (Tobey Maguire), Mary Jane (Kirsten Dunst) e gli altri personaggi ci avevano coinvolto ed emozionato, stravolge anche le carte in tavola e confonde lo spettatore con una trama eccessivamente ricca che non ha uno sviluppo lineare, ma gira un po' a vuoto su sé stessa.

Dopo gli eventi di Spider-man 2 (2004) la vita di Peter Parker sembra finalmente serena, la sua relazione con Mary Jane Watson procede a gonfie vele, la carriera da studente e fotografo freelance va avanti e in più riesce a gestire senza problemi anche i suoi doveri da supereroe. Tuttavia, la sua tranquillità viene bruscamente interrotta da un simbionte alieno che si attacca al suo costume e che amplifica suoi lati negativi e facendolo diventare decisamente più arrogante e presuntuoso.

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Contemporaneamente, deve affrontare due nuovi nemici: l'Uomo Sabbia (Thomas Haden Church), che si scopre essere il responsabile della morte di suo zio Ben, e Harry Osborn (James Franco), quello che era il suo migliore amico diventato il nuovo Goblin per vendicare la morte del padre.

Peter cede al potere del simbionte e diventa più aggressivo e sicuro di sé, trascurando Mary Jane e i suoi amici. Quando si renderà conto di essere andato troppo oltre, il simbionte viene rimosso da Peter e si attacca a Eddie Brock (Topher Grace), un fotografo del Daily Bugle che odia l'Uomo Ragno. Eddie, consumato dalla rabbia e dal rancore, si trasforma in Venom, un nemico assetato di vendetta.

Mettere in gioco così tanti villain e far intrecciare le loro storie non ha reso il film più coinvolgente e dinamico, anzi, la narrazione risulta confusa e frettolosa e i personaggi, estremizzati in questo modo per necessità di copione, sembrano più macchiettistici. Di conseguenza anche gli attori, in particolare Tobey Maguire, convincono di meno nelle loro performance.

Passando all'aspetto un po' più tecnico del film, per quanto riguarda le scene d'azione, quelle restano spettacolari per l'epoca: film vanta alcune delle sequenze d'azione più elettrizzanti dell'intero franchise di Spider-Man, come lo scontro tra l'Uomo Ragno e l'Uomo Sabbia nel cantiere. Da questo punto di vista il film si conferma al pari del resto della saga ed è fruibile per un po' di sano intrattenimento nonostante gli evidenti difetti.

Anche il tocco di Raimi, che si percepisce dalla potenza di alcune sequenze, è senza dubbio presente, ma sembra essersi affievolito, anche se il problema principale lo ritroviamo sicuramente nella scrittura.

Il lato oscuro di Peter: un tentativo d'introspezione non riuscito

In Spider-man 3, oltre ad Harry e l’Uomo sabbia, come villain viene introdotto il simbionte alieno, utilizzato come espediente narrativo principale per mostraci e giustificare la trasformazione di Peter, che si fa sovrastare dall’egocentrismo e dalla rabbia.

L'intento è quello di mostrarci il suo lato oscuro e indagare sulle conseguenze della fama e del potere mediatico su un ragazzo che si è ritrovato improvvisamente ad essere l’eroe della città, ma questo lato oscuro di Peter manca di sfumature. Viene presentato come una versione unidimensionale e stereotipata del personaggio, priva di quelle complessità umane che rendono un protagonista così amato.

Inoltre, il fatto che sia il simbionte a indurre e spingere questo lato, limita la profondità del personaggio, rendendolo meno responsabile delle sue azioni, un fantoccio, e l’introspezione desiderata viene a mancare del tutto sfumando in una nebbia di caos.

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E in tutta questa confusione anche il Venom di Eddy Brock, introdotto come controparte oscura di Spider-Man, è povero di intenti e personalità, soffrendo di una caratterizzazione troppo simile a quella di Peter corrotto dal simbionte. La scelta in parte è sensata, ma contribuisce purtroppo a rendere entrambi i personaggi meno distinti e meno interessanti.

Tuttavia, una nota positiva che emerge dalla trasformazione di Peter c'è e va ritrovata nell'ambito della vulnerabilità: ci viene così dimostrato che anche un eroe come lui può essere sopraffatto da emozioni negative e compiere errori.

Un evento cruciale: l'importanza della morte di Harry Osborn

C'è un evento in particolare che segna questa pellicola e colpisce ancora gli spettatori dopo diciassette anni: la morte di Harry Osborn. Durante la battaglia finale contro Venom, Harry, ancora nei panni del Goblin, tenta di uccidere per poi rendersi conto di star commettendo uno sbaglio e in un ultimo atto di redenzione, si sacrifica per salvare Peter da un colpo mortale. Il sacrificio di Harry è inaspettato e commovente, dopo aver trascorso gran parte del film come antagonista, il suo gesto sorprende e commuove il pubblico.

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La morte di Harry ci dimostra la forza del legame tra lui e Peter, la loro amicizia, tormentata da conflitti e rancori, trova finalmente pace nel sacrificio. La perdita di Harry lascia un grande vuoto nel cuore di Peter e dei fan, si trattava di un personaggio complesso e tormentato dallo sviluppo interessante e il modo in cui è stato chiuso lo rende un eroe tragico che il pubblico non può fare a meno di amare.

Oltre all'impatto emotivo, la morte di Harry Osborn ha avuto anche conseguenze narrative importanti: la sua morte chiude definitivamente il suo arco narrativo, iniziato nel primo film della trilogia e caratterizzato da un conflitto interiore tra il bene e il male.

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Il terzo ed ultimo capitolo della saga di cinecomics dedicata a Spider-man diretta da Sam Raimi resterà per sempre nei cuori e nei ricordi dei fan ma non si può di certo dire che sia all'altezza dei due film precedenti. Spider-man 3 ha una narrazione confusionaria e zoppicante che tenta di ampliare le sfaccettature caratteriali e introspettive dei protagonisti ma fallisce miseramente, c'è troppa carne al fuoco e poca coerenza nella sceneggiatura per poter considerare questo film una degna conclusione anche se, contiene delle scene visivamente impattanti e dei momenti iconici e segnanti che vanno riconosciuti.

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