Starground, Recensione: un sandbox spaziale deludente
Starground è un sandbox in uscita in accesso anticipato a fine luglio. Purtroppo il titolo soffre di gravi problematiche che non mi hanno permesso di godere a pieno del gioco.
Starground è un nuovo dungeon crawler sandbox, la cui demo è stata sviluppata e pubblicata da Big Boy Games. L'uscita in accesso anticipato è prevista per il 31 luglio 2024
Gameplay
Una volta iniziato un salvataggio di Starground, il giocatore si ritrova in una piccola isola in cui rocce, minerali e alberi appaiono in continuazione. Questi materiali possono essere raccolti tramite una pistola laser, e sfruttati per creare vari edifici che permettono di automatizzare il processo di raccolta, di trasformazione e di conservazione delle risorse.
Una volta costruito il cannone stellare, è possibile accedere a una stazione spaziale dove si comprano altri materiali per la propria isola, oppure al dungeon da esplorare.
Sandbox
L'isola su cui ha inizio il gioco ha una forma determinata da un seed casuale, generato all'avvio di una nuova partita. Questa meccanica è simile a quella di Minecraft o altri giochi con un generatore casuale, ma nel caso di Starground, il seed non ha una particolare importanza, dato che il processo di raccolta delle risorse è identico, a prescindere dalla forma dell'isola, il che fa storcere il naso riguardo la necessità di generare un seed casuale.
Come già accennato, sul terreno appaiono diversi materiali utili per la costruzione di edifici industriali, adibiti alla creazione di materiali o all'automazione dei processi di raccolta e trasporto. La maggior parte di questi edifici necessita di energia elettrica o carburante per funzionare, quindi spetta al giocatore gestirne l'approvvigionamento. L'intero processo è laborioso, e a tratti snervante nella fase iniziale, specialmente la lenta raccolta manuale delle risorse, ma una volta automatizzata quest'ultima, sarà più facile personalizzare la fabbrica come si preferisce.
Dungeon
Una volta costruito il cannone stellare, il giocatore può scegliere di dirigersi a una stazione spaziale, in cui si possono acquistare materiali in cambio di monete, oppure di andare ad Enceladus, una luna che include un dungeon pieno di monete e altre risorse, ma difeso da robot e funghi viola. L'intera struttura può essere esplorata liberamente, fatta eccezione per le stanze con i nemici, le quali vengono chiuse fino al termine dello scontro. La stanza finale, marchiata con un teschio sulla porta, include il boss: un fungo di dimensioni considerevoli che premia il giocatore con alcuni componenti per modificare la sua arma in caso di vittoria, utili sia per chi utilizza armi leggere, sia per chi predilige armi pesanti.
Una volta uscito da Enceladus, è possibile tornarci quante volte si vuole, e la struttura del dungeon sarà diversa ogni volta. Purtroppo, oltre alla raccolta di monete per comprare altre risorse per la fabbrica, non c'è alcun incentivo a tornare, nemmeno per il piacere di esplorare.
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Combattimento
Costruendo il banco portautensili, si potrà personalizzare la propria arma usando i pezzi creati sulla propria isola, o trovati nel dungeon. Ogni pezzo modifica i danni dell'arma, il tempo di ricarica dopo ogni attacco, oppure la sua gittata.
Quando si effettua un attacco, la rotazione del braccio del proprio personaggio rispetto alla direzione in cui si mira determina quanto tempo bisogna aspettare prima di attaccare di nuovo, il che è un sistema insolito per fornire al giocatore, ma può risultare a tratti difficile capire se si può attaccare, oppure no.
L'intero sistema di combattimento di Starground, però, soffre di un problema grave: cambiando slot dell'inventario si ripristina il tempo iniziale di ricarica dell'arma. Quindi, se si vuole usare il cibo per curarsi, o la pistola per distruggere gli oggetti, conviene assicurarsi di non essere in una situazione di pericolo. Questo rende l'esperienza di combattimento frustrante, specialmente se si ha a disposizione un'arma lenta, il che non aiuta a rendere accattivante l'esplorazione di Enceladus.
Il problema di Starground
Starground, nella versione attuale, si presenta come un insieme di due esperienze separate, a cui manca una visione d'insieme e di coesione, il che penalizza l'interesse del giocatore nel lungo periodo. La componente sandbox, pur semplice e accessibile, manca di un obiettivo da raggiungere, pratico o creativo, mentre la parte del dungeon crawler è troppo isolata e limitata, creando un'esperienza che assomiglia all'accostamento di due minigiochi, piuttosto che a un titolo unico e coeso.
4.5
HyRankStarground
Starground offre un'esperienza di gioco semplice da comprendere, e la mancanza di pericoli da affrontare inizialmente nell'isola permette di comprendere tali meccaniche liberamente. Tuttavia, la mancanza di un legame tra la componente sandbox e quella del dungeon crawler, unita all'apparente mancanza di una visione d'insieme rendono l'esperienza di gioco incompleta, e non sufficientemente coinvolgente per mantenere l'interesse a lungo termine.
Aspetti positivi
Funzionamento del sandbox intuitivo
Possibilità da subito di giocare in multigiocatore
Aspetti negativi
Sistema di combattimento frustrante
Sandbox e dungeon crawler troppo separati tra loro
Traduzione italiana parziale