The Boys 4, Recensione dei primi tre episodi: un caos senza precedenti
The Boys 4 è qui ed è più cinico che mai. I primi tre episodi mettono tanta carne al fuoco, rigorosamente al sangue.
Cavalcando l’onda del successo di pubblico e critica delle stagioni precedenti, The Boys torna con la sua quarta stagione, promettendo di alzare ulteriormente l’asticella dell’intrattenimento. Basata sul fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, la serie Amazon Prime Video è un fenomeno televisivo straordinario, che fin dalla sua prima stagione si è presa con prepotenza l'etichetta di una delle migliori serie degli ultimi anni.
Arrivata alla sua quarta stagione, The Boys è pronta a tornare più cinica che mai, con promesse da mantenere e con l'asticella delle aspettative posta ancora più in alto. Scopriamo se i primi tre episodi di The Boys 4 sono stati all'altezza delle precedenti stagioni, tenendo presente che, come da poco annunciato, la serie si sta avvicinando alla sua conclusione definitiva.
The Boys 4: di cosa parlano i primi tre episodi?
La stagione si apre a partire da ciò che avevamo lasciato aperto sul finale della scorsa, con i protagonisti che ora devono fare i conti con le loro azioni e prendersi le loro responsabilità. Hughie e il resto del team dei Boys stanno cercando di riorganizzarsi nella lotta contro i Super e Marvin è il leader designato per sostituire Butcher, ormai ai margini del gruppo e troppo coinvolto nella sua lotta personale per riprendersi Ryan.
Sul versante opposto, Homelander deve imparare a gestire la sua immagine pubblica, la pressione interna alla Vought e lo scontro civile tra patriottici e starlighters. Dall'insicurezza di Patriota nasce una nuova figura, che pian piano si insinua nella politica e nelle scelte della Vought: si tratta di Sister Sage, la Super più intelligente del pianeta.
In questo marasma generale, le figure di A-Train e di Abisso diventano sempre più marginali per Patriota, che alimenta così in loro la voglia di ribellarsi e di essere dal lato giusto della storia. Al contrario, prende piede nei Sette un nuovo personaggio, Firecracker, una complottista che sa come coinvolgere le masse, soprattutto se deve farlo contro Starlight. Sempre più complesso diventa anche il rapporto tra Frenchie e Kimiko, che si trovano ad un nuovo punto della loro relazione, dove devono comprendere se affrontare vecchi scheletri nell'armadio da soli o insieme.
Tante carne al fuoco, rigorosamente al sangue
I primi due episodi di The Boys 4 spingono immediatamente lo spettatore nella grande giostra che è la serie, senza perdite di tempo e senza preavviso. Il risultato è uno stato iniziale di leggera confusione, quasi febbrile, che se inizialmente può disorientare, con il passare dei minuti ti fa sentire a casa. I primi episodi infatti mettono tantissima carne al fuoco, con ogni personaggio, dai protagonisti ai terziari, che ha qualcosa da dire e sviscerare il prima possibile, quasi come se anche per loro fossero passati due anni.
Per fortuna, ci pensa il terzo episodio a mettere ordine al caos generale, fornendoci le prime risposte e fornendo a diversi personaggi la possibilità di aprirsi. Alcune dinamiche sembrano, con il passare delle stagioni, ripetersi in un circolo vizioso, e questo accade in particolare con il personaggio di Butcher, sia per il suo rapporto con il gruppo che per il suo approccio a Ryan. Nonostante questo, però, si scorge la possibilità che questa volta le cose per lui possano andare diversamente con il passare degli episodi, quindi staremo a vedere.
Ti potrebbe interessare:
Contrariamente a quanto accade con Butcher, il personaggio di Patriota non ha mai brillato più di così. La profondità di questo personaggio riesce ancora a sorprendere e non si riesce ad intravedere un fondo alla sua splendida complessità. Tra la realizzazione che il tempo passa per tutti, la volontà di creare in Ryan un suo riflesso e l'indecisione verso che tipologia di mondo lasciare alle nuove generazioni, Homelander è senza ombra di dubbio l'attrazione principale di questa quarta stagione di The Boys.
I nuovi personaggi, da Firecracker a Sage, convincono ma non scaldano più di tanto e probabilmente per la loro consacrazione dobbiamo aspettare qualche episodio in più. La coppia formata da A-Train e Abisso invece continua a convincere e lo spettatore ha ormai imparato a volerli bene, comprendendo motivi e movenze di due personaggi che sono diventati con il tempo due veri e propri protagonisti della serie. Menzione speciale per la trovata su Black Noir, semplicemente geniale.
Una regia che non fa salti mortali è un pregio o un difetto?
The Boys, si sa, è un prodotto estremamente esuberante nella sua concezione e nella sua scrittura, ed ogni stagione cerca di sorprendere lo spettatore con trovate sempre più "eccessive", superando ogni volta quel limite che si pensava fosse già stato raggiunto. Dal punto di vista registico, però, The Boys 4 non si lascia coinvolgere e cerca di restare quanto più "pulito" ed ordinato possibile, senza cercare a tutti i costi dei virtuosismi che tutto sommato potrebbe anche concedersi.
Viaggiando su un filo sottilissimo, però, l'equilibrio è questione di millimetri. Per questo motivo crediamo che non eccedere anche nella regia sia un bene per lo show, che così facendo riesce a bilanciare gli eccessi di un immaginario folle con la chiarezza della sua esposizione, mettendo maggiormente in risalto il primo elemento.
Siamo sicuri che The Boys 4 abbia ancora tanto da dire, così come ce l'abbiamo noi sulla serie, per questo vi invitiamo a seguire lo show insieme alle nostre recensioni settimanali, episodio per episodio.
7.5
HyRankThe Boys 4
I primi episodi di The Boys 4 mettono tantissima carne al fuoco, con ogni personaggio, dai protagonisti ai terziari, che ha qualcosa da dire e sviscerare il prima possibile. Alcune dinamiche sembrano, con il passare delle stagioni, ripetersi in un circolo vizioso, e questo accade in particolare con il personaggio di Butcher, mentre il personaggio di Patriota non ha mai brillato più di così e continua a sorprendere. The Boys continua ad essere un prodotto esuberante nella sua concezione e scrittura, meno nella sua regia, e noi crediamo che questo sia una bene per mantenere quell'equilibrio tra follia e pulizia.