The Creator, Recensione: tra fantascienza e attualità
Arriva al cinema The Creator, il film di fantascienza che racconta di una guerra tra umanità ed intelligenza artificiale.
Sono ormai finiti i tempi in cui nuovi film d'intrattenimento originali popolavano le sale cinematografiche. In un'industria dominata dai grandi marchi (vedi Barbie o Super Mario) e dai franchise di successo, sempre più di rado capita di trovare al cinema un prodotto in grado di distinguersi.
È questo il caso di The Creator. Film pensato, scritto e diretto da Gareth Edwards. Un nome che a molti non dirà nulla. Si tratta però del regista di Rogue One, ovvero il miglior film di Star Wars degli ultimi 18 anni, come minimo. Non c'è allora da sorprendersi del fatto che Edwards abbia realizzato un altro film di fantascienza, originale e ben riuscito. Inserendo al suo interno uno dei temi più discussi del momento: l'intelligenza artificiale.
The Creator arriverà in sala il 28 settembre. Vi spieghiamo perché è una bella sorpresa, ma senza gridare al capolavoro.
Guerra all'Intelligenza Artificiale
Immagini suggestive segnano l'inizio di The Creator. Quelle di una società in cui, pian piano, i robot sono riusciti a ritagliarsi un ruolo sempre più ampio. Fino a quando l'implementazione dell'IA e di volti umani ha reso le macchine perfettamente identiche agli uomini, o forse pronte a prendere il sopravvento.
Al centro di The Creator vi sono proprio l'intelligenza artificiale ed i suoi potenziali pericoli per l'umanità. Un'esplosione nucleare ad opera dell'IA determina, infatti, l'inizio di una guerra fra le due fazioni: gli umani da un lato, l'intelligenza artificiale dall'altro.
Il protagonista del film, Joshua (John David Washington), è un agente sotto copertura in Asia, territorio in cui si è rifugiata l'intelligenza artificiale dopo essere stata bandita dall'Occidente. Joshua fa parte della squadra incaricata di catturare Il Creatore, colui che ha sviluppato una misteriosa arma in grado di porre fine alla guerra. Un'arma da eliminare, per garantire agli uomini la vittoria del conflitto. Un'arma che però ha le sembianze di una bambina, di nome Alphie (Madeleine Yuna Voyles).
Si poteva fare di più?
Fortunatamente i pregi di The Creator superano i difetti. Ma resta pur sempre un (discreto) film d'intrattenimento, non un'opera filosofica sulle possibili implicazioni derivanti dall'uso dell'intelligenza artificiale.
Nei primi minuti sembra davvero poter essere un interessante film incentrato sull’intelligenza artificiale e sulle sue potenzialità devastanti. Si parla anche della possibilità di cedere spontaneamente il proprio aspetto e far assumere le proprie sembianze all’intelligenza artificiale. Ironia della sorte, ricorda uno dei temi fondanti del recente sciopero degli attori, contrari alla volontà degli studios di scansionarne i volti per poi usarli liberamente.
Ti potrebbe interessare:
Purtroppo però se lo dimentica quasi totalmente, rendendo l’IA poco più di un semplice pretesto per un conflitto su larga scala (e se volete scoprire perché sta diventando il cattivo dei film d'azione leggete qui).
The Creator é un film sorprendente e che svolge appieno il suo compito. Ripetiamo: ci è piaciuto. Ma la dolcezza della piccola co-protagonista e l’epicità delle scene d'azione non possono mascherare fino in fondo chiari problemi di scrittura. Passaggi talmente affrettati da togliere suspense a diversi colpi di scena. Dialoghi in alcune fasi ottimi, in altre al limite tra banalità e forzature per strappare una lacrima allo spettatore.
Anche a livello tematico, così come per l’intelligenza artificiale, si poteva fare qualcosa in più. Perché gli spunti non mancano. Si parla di famiglia, amore e dolore; e ancora della paura nei confronti dell’altro, dell’incapacità di distinguere buoni e cattivi, di evoluzione. Concentrarsi maggiormente su questi temi, piuttosto che darne un’infarinatura, avrebbe elevato notevolmente un film ambizioso come The Creator.
Le problematiche non mancano. Eppure, tutto sommato, la pellicola funziona. Ci riesce grazie ai toni epici, alla spettacolarità e alla cura estetica. Oltre che alla sua capacità di toccare le corde emotive giuste (seppur esagerando) e più in generale di appassionare lo spettatore, soprattutto nel terzo atto. Se nelle prime fasi il ritmo non sempre elevato rischia di far perdere l'attenzione, il finale può contare sul giusto mix di azione e battute in grado di non annoiare mai.
The Creator è un blockbuster atipico
All'uscita dalla sala, la sensazione è di aver appena assistito al solito blockbuster hollywoodiano da 200-300 milioni di budget (cifre standard oggigiorno). La bella notizia è che The Creator è costato "solo" 80 milioni di dollari. Eppure è così curato dal punto di vista visivo da sembrare di gran lunga meno economico.
The Creator è la dimostrazione che si può fare ancora buon cinema d'intrattenimento senza ricorrere a budget spropositati, a grandi brand e franchise. Ed è soprattutto per questo che merita di essere visto in sala. Oltre al fatto che sul piccolo schermo renderebbe ben poco.
Come detto, infatti, stiamo parlando di un'opera ben curata dal punto di vista tecnico. Merito della regia di Edwards e della fotografia di Oren Soffer, coadiuvato dal direttore della fotografia di Dune e The Batman, Greig Fraser (qui anche in veste di produttore).
Vi serve un ulteriore motivo per precipitarvi in sala? Le musiche di The Creator sono composte da Hans Zimmer. E si sente!
6.5
HyRankThe Creator
The Creator è un thriller fantascientifico sorprendente, che nonostante tanti problemi di scrittura riesce a catturare lo spettatore. Un’opera visivamente ambiziosa a cui si può rimproverare ben poco a livello tecnico. Un film originale di fantascienza che merita di essere visto in sala, ma con aspettative moderate.