The Last Of Us, Recensione finale – Cerca la luce
Il viaggio di Joel ed Ellie è giunto al termine. Non ci resta altro che capire se The Last Of US sia la migliore trasposizione televisiva di un videogioco.
The Last Of Us è giunto al termine e con esso anche il viaggio di Joel ed Ellie, con il nono episodio pubblicato lo scorso lunedì 13 marzo su HBO negli Stati Uniti – su Sky e NowTV, in Italia.
La serie tv ha ottenuto un successo clamoroso sia dal punto di vista della critica che dal pubblico. Ancor prima che debuttasse lo scorso febbraio con il suo primo episodio, l’attenzione mediatica verso l’opera di Craig Mazin e Neil Druckmann era alle stelle.
Episodio dopo episodio, la trasposizione televisiva del videogioco The Last Of Us, sviluppato dalla Naughty Dog, si è mostrato ai nostri occhi senza timore di essere giudicato e con la stessa voglia di raccontare una storia che sin dalla sua pubblicazione – nell’ormai lontano giugno 2013, su PlayStation 3 – ha fatto breccia nei cuori di milioni di appassionati.
Il gioco, in effetti, è considerato un vero e proprio cult per un’intera generazione. I due protagonisti, Joel ed Ellie, sono diventati delle mascotte per il mondo di Sony Entertainment.
Non è semplice scrivere una recensione di un’opera così complessa. Molto probabilmente non posseggo nemmeno i mezzi per comprenderla nella sua interezza e nelle sue sfumature delicate che la caratterizzano in ogni episodio.
Per dover di cronaca, voglio specificare di aver giocato all’intera saga di The Last Of Us – quindi, sia il primo che il secondo capitolo – e ho adorato tantissimi aspetti di quei videogiochi. Forse perché non voleva presentarsi ai nostri occhi come una semplice opera videoludica per intrattenere, ma era un viaggio da compiere insieme ai protagonisti e per arrivare a rispondere alla domanda: “e tu cosa avresti al loro posto?”.
L’hype con cui è stata accolta la serie tv di The Last Of Us dalla critica televisiva sia americana che italiana non ha fatto altro che innalzare le mie aspettative, sebbene avessi paura che ci saremmo trovati di fronte all’ennesima trasposizione non degna del prodotto originale.
La prima stagione di The Last Of Us è ormai giunta al termine e, da quando ho visto l’ultimo episodio, sto cercando di rispondere alla domanda: “è davvero la miglior trasposizione mai fatta di un videogioco?”
The Last Of Us: “Cerca la Luce”
Che cos’è The Last Of Us?
Un racconto di umanità, in un mondo in cui questa sta venendo a mancare a poco a poco per via dell’infezione del fungo Cordyceps. Non perché quest’ultimo abbia trasformato tutti in “infetti” decimando così l’intera popolazione mondiale, ma perché molti dei sopravvissuti si dimostrano più malati degli infetti stessi dando libero sfogo alle manie di onnipotenza, forza, violenza.
“Quando sei perso nell’oscurità, cerca la luce”.
Joel (Pedro Pascal) è perso nell’oscurità. Sua figlia è morta durante il giorno dell’outbreak dell’infezione a causa di un militare che ha sparato a sangue freddo su di loro. Non è nemmeno iniziata la pandemia e già si mostrano le prime tracce di umanità che spariscono.
Si ha paura per un’infezione sconosciuta che sta trasformando tutti e si sta diffondendo a macchia d’olio. Non si ha tempo, all’inizio, nel vedere chi è infetto oppure no, ma si cerca di limitare i danni quanto più possibile. Sarah, purtroppo, ne ha pagato il prezzo più alto.
Come può un padre sopravvivere alla morte della propria figlia? Verrebbe da dire che semplicemente non può. Ci viene rivelato, infatti, nell’episodio finale di The Last Of Us che Joel ha tentato di farla finita, ma non c’è riuscito spostandosi all’ultimo momento.
Così ha proseguito, fino a quando sul suo cammino non è arrivata la giovane Ellie. Non è Sarah. Non potrebbe essere diversa dalla figlia ormai morta da venti anni, però episodio dopo episodio Joel sente di iniziare a tenere a quella ragazza.
Ellie (Bella Ramsey) è persa nell’oscurità. Sua madre – una fantastica e magistrale Ashley Johnson, voce originale di Ellie e che in quest’episodio poeticamente la dà alla luce – è stata morsa da un runner durante il travaglio e, purtroppo, non è riuscita a tagliare il cordone ombelicale in tempo. Sarebbe dovuta diventare un’infetta e, invece, ha sviluppato un’immunità che potrebbe salvare le sorti di tutta la popolazione mondiale – ormai decimata.
Come può una bambina appena nata sopravvivere in un mondo così ostile? Non può, ma in suo aiuto accorre Marlene (Marle Dandrige), amica di sua madre Anna, che la accoglie nel suo gruppo. La ragazza, figlia di una generazione che non ha mai conosciuto il mondo prima della pandemia Cordyceps, arriverà fino alla sua adolescenza in cui un altro episodio la getterà nell’oscurità: la morte della sua migliore amica Riley.
Così ha proseguito, scoprendo di essere immune all’infezione del fungo, e sul suo cammino è arrivato Joel. Un uomo burbero, di cui non si fida in un primo momento – infatti, si lega molto di più alla sua compagna Tess (Anna Torv) – ma di cui sarà costretta a fidarsi per poter sopravvivere. Episodio dopo episodio di The Last Of Us, però, la ragazza inizia a tenere a Joel, fino ad arrivare a prendersi cura di lui quando è stato pugnalato dagli uomini di David (Scott Shepherd).
The Last Of Us è un racconto in cui questi due protagonisti sono costretti a fare un viaggio insieme, per cercare di salvare l’intera umanità ridando loro la luce della speranza in una cura. Invece, saranno proprio i due protagonisti a ritrovarla.
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Ma è davvero così?
La miglior trasposizione di un’opera videoludica?
Il mondo di Hollywood non ci ha abituato a delle trasposizioni televisive e cinematografiche degne di nota. Anzi, purtroppo molte volte è successo l’opposto: opere videoludiche cult trasformate in film mediocri o imbarazzanti.
Dopo ogni episodio di The Last Of Us, però, ho dovuto realizzare che Craig Mazin e Neil Druckmann hanno compiuto un ottimo lavoro con il dovuto rispetto e la giusta passione. Pur sapendo cosa sarebbe successo, non potevo fare altro che emozionarmi osservando le interpretazioni magistrali di Pedro Pascal (Joel) e Bella Ramsey (Ellie).
L’attenzione con cui ogni singolo frame del videogioco di The Last Of Us è stato reso in chiave televisiva è a dir poco maniacale.
Gli episodi erano un continuo ammiccare in direzione dei fan della saga con continui riferimenti al secondo capitolo, ma anche con una riproduzione fedelissima di alcune scene fondamentali della narrazione: come l’omicidio-suicidio di Henry (Lamar Johnson) e Sam (Keivonn Woodard), oppure come la scena finale dell’ospedale con Joel ed il confronto successivo con Ellie.
Craig Mazin, al tempo stesso, ha saputo integrare in maniera convincente alcune scene inedite in The Last Of Us – come la morte di Tess – o addirittura un intero episodio – come il terzo, con la tragica storia d’amore tra Bill e Frank.
Sì, siamo di fronte alla miglior trasposizione di un’opera videoludica.
La scenografia di The Last Of Us è stata impeccabile, andando a riprodurre in maniera fedele tutti i particolari del mondo post-pandemia. Sia se si trattasse di Boston, oppure del supermercato in cui si compie l’azione dell’episodio 7, o anche l’ospedale finale in cui Joel compie la sua scelta, tutto è stato rappresentato in modo tale che sembrava di essere all’interno del videogioco.
La musica di Gustavo Santaolalla ci ha accompagnato durante tutto il viaggio ed è stata una presenza costante, capace di far emozionare sia il videogiocatore che il nuovo spettatore dell’opera sviluppata dalla Naughty Dog. Ha composto anche la musica del gioco di The Last Of Us e ha saputo riprendere il tema – diventato cult – ed immergerlo all’interno di una colonna sonora televisiva. Molte volte nel videogioco, non c’è musica perché devi ascoltare l’ambiente circostante in cerca di qualche clicker o runner; in un telefilm, invece, la colonna sonora può essere quasi considerata come un terzo protagonista e, proprio come i due attori principali, è risultata impeccabile in ogni sua scena.
All’inizio vi erano dei dubbi circa il casting di Pedro Pascal e Bella Ramsey: Joel nel videogioco non è ispanico, Ellie nel videogioco è un po’ più carina… Molti hanno iniziato a ricredersi sin dal primo episodio hanno ini, ma è con il proseguire della prima stagione di The Last Of Us che queste sono state messe a tacere. I due attori sono stati impeccabili in ogni appuntamento settimanale.
Pedro Pascal interpreta l’eroe durante il suo viaggio di redenzione. È un contrabbandiere che tortura ed uccide gli altri per ottenere ciò di cui ha bisogno. Concluderà il viaggio dopo aver riscoperto la propria luce in Ellie, disposto a lottare in un modo violento e senza timore pur di salvarla.
Bella Ramsey, invece, dimostrano di essere cresciuti all’interno di questa interpretazione. All’inizio Ellie è una ragazzina odiosa, scontrosa e un po’ furbetta. Concluderà il viaggio come un’adolescente consapevole di cosa rappresenta per l’umanità intera: la cura, la salvezza.
La parte finale del viaggio di Joel ed Ellie avviene dopo l’ottavo episodio di The Last Of Us con David: la ragazza ne è uscita fortemente turbata, eppure è consapevole del fatto che lei deve proseguire perché altrimenti che senso ha avuto attraversare gli Stati Uniti rischiando di morire ad ogni passo?
E adesso?
Non possiamo fare altro che aspettare la stagione due di The Last Of Us, già confermata da parte di HBO e in cui rivedremo i nostri due protagonisti alle prese con una nuova avventura.
In questa recensione non ho voluto soffermarmi sulla questione morale relativa al gesto finale di Joel nel nono episodio. Perché potremmo passare ore a discuterne: se da un lato – da un punto di vista etico – può essere letta come un gesto egoistico, dall’altra – da un punto di vista umano – Joel ha fatto quello che forse avrebbe fatto qualsiasi padre.
Volendo citare, Troy Baker – interprete di Joel nel videogioco originale di The Last Of Us – intervistato durante la Milan Games Week: “Lui ha salvato il mondo. Solo che in quel momento, quella ragazza rappresentava per lui tutto il suo mondo”.
10
HyRankThe Last Of Us
The Last Of Us è tutto ciò che una trasposizione televisiva dovrebbe essere. Si dimostra incredibilmente fedele all'opera originale, ma al tempo stesso arricchisce quel mondo ideato da Neil Druckmann. I due attori protagonisti sono stati a dir poco formidabili, dando vita a due personaggi dalle mille sfumature facendoli amare dagli spettatori. The Last Of Us si conferma un prodotto di qualità eccelsa
Aspetti positivi
Le scene riprodotte fedelmente in chiave televisiva
La musica di Gustavo Santaolalla può essere considerata un terzo protagonista
Pedro Pascal e Bella Ramsey sono stati magistrali
La narrazione di Craig Mazin e Neil Druckmann